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Daniele-De-Rossi-Roma

Daniele-De-Rossi-Roma

La Roma, dopo aver risolto il rebus allenatore con l’approdo sulla panchina capitolina del francese Rudi Garcia, deve ora vedersela con i “mal di pancia” di Daniele De Rossi. Il centrocampista giallorosso ha parlato dal ritiro della nazionale in Brasile per la Confederations Cup 2013 a seguito della gara di esordio contro il Messico. A Roma è difficile lavorare perchè le critiche sono eccessive e talvolta “calunniose”. Questo è in sostanza il concetto che Capitan Futuro ha espresso ai media. Sono i segnali di una frattura insanabile come sostiene il giornalista di Sky Sport, Riccardo Trevisani? Oppure c’è ancora un margine per far sì che il matrimonio tra De Rossi e la Roma possa continuare ancora a lungo? Intanto, dalla Russia, Luciano Spalletti esprime solidarietà nei confronti del suo ex calciatore. “A Roma ci sono tiratori scelti”. Queste le parole del tecnico toscano, a ribadire quale sarebbe il clima che si respira nella capitale per un professionista “del pallone”. [pullquote1]”A Roma si vive di calunnie, in Nazionale mi fanno sentire importante” – De Rossi[/pullquote1]

Tra chi sostiene che quelli di De Rossi siano solo capricci e chi, come Spalletti, lo giustifica oltre a manifestare il proprio appoggio, sono diverse le reazioni alle parole del centrocampista della Roma e della nazionale. Di sicura c’è solo una cosa. La telenovela De Rossi non è nata certo quest’anno, ma va avanti ormai da molto tempo. Il rapporto difficile con la nuova proprietà e, talvolta, anche con la propria gente, sono stati gli ingredienti di una relazione complicata che è apparsa sul punto di interrompersi più volte.

Nella stagione 2011/2012 tante erano state le sirene che avevano cercato di minare le certezze di De Rossi. Alle parole del ex tecnico giallorosso Luis Enrique, secondo il quale il futuro del calciatore non era affatto lontano da Roma, faceva da contraltare il forte interesse di giganti del panorama calcistico europeo come Manchester City e Real Madrid. Addirittura era circolata l’ipotesi di inserire nel contratto di De Rossi una clausola rescissoria fissata intorno ai venticinque milioni di euro. Ciò avrebbe permesso a club altamente quotati economicamente di portar via Capitan Futuro con relativa facilità. Eppure, anche allora, la società giallorossa riuscì a strappare un accordo con De Rossi e il suo entourage grazie ad un ritocco sostanzioso dell’ingaggio che consentì di non privarsi del talento nato ad Ostia.

L’ufficialità del rinnovo arrivò nel febbraio 2012: ingaggio quinquiennale a sei milioni a stagione. E fu escluso, peraltro, l’inserimento di alcuna clausola rescissoria. Dopo quella data, però, il rapporto non è mai decollato del tutto, anzi. I risultati deludenti della Roma, guidata prima da Luis Enrique e poi, quest’anno, da Zeman, abbinati alle prestazioni altalenanti di De Rossi, hanno contribuito a incrinarlo ulteriormente. Con una differenza fondamentale. La tifoseria, che sempre si era schierata dalla parte del centrocampista campione del mondo, ha cominciato, da un pò di tempo a questa parte, a non nutrire certezze così categoriche nei confronti del proprio beniamino. Fino alla rottura piuttosto palese dei giorni scorsi: “A Roma si vive di calunnie, in Nazionale mi fanno sentire importante“. Parole che hanno il sapore dell’addio quelle di De Rossi. Se anche l’ambiente, quello in cui è cresciuto come calciatore e come uomo, non rappresenta più un motivo valido per restare, forse è davvero arrivato il momento di navigare in altri lidi. Con un duplice vantaggio. Per la Roma, che alleggerirebbe la pressione economica non dovendo sostenere ulteriormente l’ingaggio più oneroso in rosa. E per Daniele De Rossi il quale potrebbe assecondare il proprio desiderio di voltare pagina e ricominciare con una nuova avventura.

Il calciomercato, però, è assai imprevedibile e non si può escludere che il futuro di De Rossi sia, alla fine, ancora nella Capitale.

Redazione RTR Sports Marketing
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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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