In Calcio, Marketing Sportivo

52! Tanti sono i punti, in totale, che segnano il distacco tra le vincitrici dei campionati di Liga, Bundesliga e Ligue 1 e le seconde classificate.

Precisamente: 15 sono quelli con cui il Barcellona ha staccato il Real Madrid in Spagna; ben 25 arrivano dal vantaggio del Bayern Monaco nei confronti del Borussia Dortmund in Germania; 12, infine, quelli con cui il Paris Saint Germain ha regolato il Marsiglia. Numeri impressionanti, che segnalano lo strapotere indiscutibile di alcune formazioni rispetto alle avversarie. Analizzando meglio la situazione anche passata e le prospettive future, però, si può dire che in ogni Paese siano in realtà due le formazioni che sembrano avere una marcia in più.

In Spagna il binomio Barcellona – Real Madrid domina ormai da anni. Per trovare un vincitore diverso bisogna tornare al Valencia di Benitez del 2003-2004, e l’impressione è che da allora nel campionato spagnolo si corra per arrivare terzi. Una situazione che se da un lato accresce in continuazione il prestigio internazionale delle due protagoniste, rischia di svilire il panorama globale. Real e Barcellona, inoltre, hanno una tradizione e un prestigio tali che diventa difficile ipotizzare l’ingresso “da zero” di qualche altro investitore straniero (l’esperienza recente del Malaga insegna), che potrebbe preferire puntare su realtà in cui le “superpotenze” non siano così apparentemente invulnerabili.

Come in Francia, per esempio, non a caso recente obiettivo principale di sceicchi e magnati. Il via è stato dato dalla squadra della capitale, rivitalizzata nel 2011 dai capitali della Qatar Investment Authority che sono arrivati a suon di dollari là dove il prestigio del campionato faticava ad attirare i campioni del pallone. L’operazione nel giro di 2 anni ha dato i suoi frutti, riportando a Parigi un titolo che mancava dalla stagione 1993-94. La situazione ha fatto drizzare le antenne ad altri magnati interessati al pallone, come il russo Dmitry Rybolovlev che ha puntato con forza sul Monaco, ha vinto senza troppo clamore la Ligue 2 (la “serie B” francese) e si è scatenato sul mercato in vista dell’anno prossimo. Anche solo un anno fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla possibilità che uno degli attaccanti più ricercati del mondo, Radamel Falcao, sarebbe finito nella squadra del Principato. Invece non solo è avvenuto così, ma l’acquisto del colombiano è stato preceduto da quello di Moutinho e Rodríguez, arrivati dal Porto alla modica cifra di 70 milioni di euro. Anche in Francia è difficilmente ipotizzabile un’intromissione sull’asse Parigi – Monaco.

Leggermente diversa è la situazione in Germania, in cui il dominatore appare uno e uno soltanto: il Bayern Monaco. Il “triplete” conquistato nel 2013 lo dimostra e l’arrivo di Guardiola sulla panchina bavarese lascia prevedere un futuro altrettanto vincente. In un contesto del genere, però, quest’anno il Borussia Dortmund è riuscito a dire la sua, giocando un gran bel calcio e mettendo in difficoltà i connazionali fino alla finale della Champions League di Wembley. È anche vero, però, che in campionato il distacco è stato incolmabile e forse proprio questa impossibilità di essere competitivi su due fronti ha permesso ai gialloneri di concentrarsi con maggiori energie in Europa.

Quello che, però, rimane da questo quadro generale, è l’impressione che la disparità tra le (poche) squadre con budget pressoché illimitati e le (tante) altre, finisca per impoverire il livello globale dei campionati di questi paesi. Il Fair Play Finanziario è stato voluto proprio per porre un freno a questa situazione, ma, onestamente, da un anno a questa parte, se ne è sentito parlare ben poco.

E gli acquisti milionari continuano ad andare sempre nelle stesse direzioni…

RTR Sports Marketing
Nella foto: il Bayern Monaco
Picture from the web

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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