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lewis-hamiltonJean Todt ha dichiarato che il Circus è in pericolo. Mancano -dice il francese- soldi, prospettiva globale e un occhio di riguardo ai temi green. I team, specie quelli più piccoli, non riusciranno ad affrontare altre stagioni in Formula 1 e le scuderie medie non riusciranno mai ad essere competitive. Inoltre, la F1 non sta svolgendo quel ruolo di faro dell’automobilismo e della modernità che si è sempre prefissata di essere. Insomma, di questo passo -dice sempre il francese- la massima serie delle quattro ruote, è destinata a finire.

E’ una dichiarazione singolare, specie dopo un inverno coperto da una bufera di polemiche sulle nuove regole, sulle nuove macchine e sulle nuove filosofie. Motori Elettrici, musi da formichiere, Formula 1 Green e rombi sonnolenti non sono piaciuti praticamente a nessuno tranne alle frecce d’argento e ai suoi piloti. Con o senza il “placet” di Jean Todt, il Circus è riuscito nella non rimarcabile impresa di cambiare senza cambiare: non è green (perchè la F1 non potrà mai esserlo), non è più affordable, non è più competitivo e non è più spettacolare.  Hai detto niente.

La superiorità Mercedes in questo inizio anno è talmente palese da consentire a Lewis Hamilton di confezionare il famoso Grand Chelem, ovvero la combinazione di pole position, giro più veloce e vittoria della gara dopo essere stato in testa per ogni giro. Per Mercedes e Petronas, sponsor sia delle frecce d’argento che del GP di Malesia, è il weekend perfetto, con Rosberg in testa al Mondiale con 43 punti. Per gli spettatori a casa, forse un po’ meno.

Le differenze dall’anno scorso, se ci sono, sono solo a chiacchiere e a colore delle livree, con l’argento Mercedes sostituito al violetto-blu Red Bull. Hamilton, Vettel e Alonso sono piloti straordinari e con un talento sconfinato, i cui risultati, però, sono necessariamente condizionati dalla vettura di cui sono alla guida. Ieri, semplicemente, Lewis non si poteva battere ed Alonso più di così non poteva fare. Certo, vien da dire, sarebbe divertente dare a Lewis, Sebastian e Fernando la stessa macchina, senza controllori, flussi e assurdità e dirgli semplicemente di guidare. Purtroppo, è un’utopia molto lontana da ciò che è la F1 oggi.

Ad oggi, l’unica alternativa credibile alla Mercedes è nuovamente la Red Bull, data per spacciata ad inizio anno ma in potente rimonta, come dimostrato dal terzo posto di Vettel ieri. La scuderia di Milton Keynes non è oggi neanche minimamente vicino alla stella di Stoccarda, ma è certamente quella che sta mostrando tempi e modalità di reazione migliori. Insomma, ad oggi la speranza che la Stagione 2014 si animi è tutta legata al ritorno dei Tori, anche perchè francamente di cavallini rampanti non se ne vede neppure uno e il rischio è quello di un assolo anglo-caraibico fino a Novembre.

Nota di merito, o almeno di colore, per il Team Radio Williams indirizzato a Felipe Massa, con l’ingegnere che suggerisce al brasiliano di fare passare Bottas. Ora, dico io, con a disposizione tutto il vocabolario, si poteva scegliere qualcosa di meglio di un “Valtteri is faster than you” di ferrariana memoria, ma tant’è . Non a caso, Massa la posizione se l’è tenuta e ha pure preso la tirata d’orecchie dal muretto a fine gara, come a dire che la frittata è fatta già alla seconda gara.

Già, è tutto cambiato, anche se non è cambiato niente. Persino i Pirati della Malesia non sanno che pesci pigliare.

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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