In Formula 1

Motor Racing - Formula One Testing - Test One - Day 1 - Barcelona, SpainFece scalpore nell’industria editoriale quando nel 1995 il prestigioso editore Einaudi diede alle stampe un volumetto comico-satirico dal titolo (mutato da un vecchio sketch di cabaret) “anche le formiche, nel loro piccolo, s’incazzano“. Einaudi, già editore di nomi centrali della letteratura quali Proust o Balzac, venne accusato dalla critica e dal bel pensiero di flirtare volgarmente con un un mercato scadente, deprecabile e infame come quello della comicità popolare, a dispetto di una tradizione di grande prestigio e spessore artistico. In via Biancamano a Torino, tuttavia, si curarono poco delle opinioni di critici e palati fini della nobiltà letteraria italiana: il libercolo, cui susseguirono ristampe, volumi altri e ammennicoli aggiuntivi, divenne uno dei più straordinari successi dell’editoria del nostro Stivale e lasciando una traccia profonda nella memoria popolare e in diverse generazioni.

Lezioni preziose

La storia di “Anche le formiche” fornisce il destro per non una, bensì due lezioni preziose. La prima, di puro stampo commerciale, è che dare al pubblico ciò che il pubblico chiede è la migliore ricetta possibile per il successo. La seconda, appunto, che anche alle pur buone, care e minuscole formiche, ogni tanto gli girano.

È di ieri, 23 Marzo 2016, il comunicato stampa diramato dall’associazione piloti a firma di Sebastian Vettel, Alex Wurz e Jenson Button che dichiara l’avvenuto ed ufficializzato scollamento fra i piloti del Campionato del Mondo di Formula 1 e il board della dirigenza dello sport.

Il comunicato recita (mutuando la traduzione direttamente da Passione a 300 all’ora): “[…]il processo con cui vengono prese decisioni è obsoleto, malstrutturato, e impedisce il normale progredire delle cose -si legge nel comunicato- Questo si riflette negativamente sul nostro sport, impedisce che esso sia appetibile per le generazioni di tifosi a venire e compromette la sua crescita. Vogliamo chiedere ai proprietari e tutti gli stakeholders della Formula 1 di considerare con urgenza il rinnovamento del corpo governante. Le decisioni future in Formula 1, siano esse a breve o lungo termine, di natura tecnica, sportiva o di interesse economico, devono essere basate su una logica chiara. E questa logica dovrebbe rispettare i valori della Formula 1.”

Attenzione ai malintesi

Non è roba da poco, specie se si considera che questo comunicato ufficiale proviene da una categoria -quella dei piloti- tradizionalmente silente ed abituata ad accettare in maniera taciturna qualunque cosa provenga in termini di regolamento dall’alta dirigenza dello sport. Ricorda Leo Turrini, in un ottimo post di oggi sul suo blog, che vi sono alcuni malintesi da aggirare quando si riflette sul ruolo politico che hanno i piloti all’interno del processo decisionale del circus. Spesso i piloti, che hanno cortesemente passato la mano quando negli anni precedenti c’era da opporsi a modifiche non gradite, vengono quietati dal board della F1 con due argomenti che si possono riassumere facilmente in: 1) Guadagnate una vagonata di quattrini, motivo per cui dovete tacere e 2) La fila per diventare piloti di F1 è lunga quanto l’equatore, motivo per cui altresì vi conviene tacere.

Questo cambio di trend, che è molto più rivoluzionario di quanto si creda, è contemporaneamente una buona e una cattiva notizia per la F1. È una buona notizia perchè dall’interno si è avvertita l’esigenza di un rinnovamento nelle logiche che governano la disciplina e perchè, volente o nolente, il gruppo dei piloti uniti ha una risonanza mediatica e una autorità che permetterà alla petizione quanto meno di fare strada. È una cattiva notizia perchè se gli stessi driver levano gli scudi di fronte all’organo dirigente, significa che qualcosa non quadra.

Nuove qualifiche

È palese ai più che il casus belli è stata l’introduzione del nuovo formato delle qualifiche a formula shootout. Fin dalla proposta del cambio di regolamento, arrivata troppo a ridosso del Gran Premio d’Australia, si era capito che l’aggeggio non avrebbe funzionato e che la soluzione avrebbe portato più danni del problema. Morale della fiaba: a Melbourne pista vuota a 4 minuti dalla fine delle qualifiche, piloti scontenti, pubblico annoiato e organizzatori in crisi. Già, perchè la F1 è anche spettacolo, e se si fanno uscire gli attori in ordine casuale dopo ci sono enormi problemi di produzione dietro le quinte.

Per scomodare altri luoghi comuni e altri cliché narrativi, le qualifiche riviste non sono comunque che la punta dell’iceberg di un movimento che introduce gomme e mescole nuove che nessuno ha il tempo nè i soldi per provare, che regolamenta nasi e musi e ali al centimetro ma che non legifera ancora sull’introduzione del salary cap, che impone una stagione lunghissima e in cui si viaggia più di Phileas Fogg ma poi lamenta le cattive condizioni economiche in cui versano le squadre. È stato lo stesso Ecclestone, patron del Circus, a dichiarare alla fine di febbraio che “The result is that Formula One is the worst it has ever been. I wouldn’t spend my money to take my family to watch a race. No way” (“Il risultato di tutto questo è che la Formula 1 è al suo minimo storico. Io non spenderei i miei soldi per portare la mia famiglia a vedere una gara. Neanche per idea”)

È quindi giusto che i piloti, che dovrebbero essere i protagonisti principali di questa storia, richiedano una modifica nel modo in cui vengono prese le decisioni. Non è, si badi bene, un opporsi al cambiamento, ma piuttosto un domandare che il medesimo cambiamento avvenga cum grano salis e tenendo ben presente che va bene il business, va bene lo spettacolo, ma se si perde di vista lo sport allora anche tutto il resto va a carte e quarantotto.

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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  • Alessandro Secchi
    Reply

    Potreste citare la fonte della vostra traduzione? Visto che l'avete copiata pari pari da qui -> http://www.passionea300allora.it/f1-piloti-si-stufati-forte-comunicato-della-gpda/

    • Emanuele Venturoli
      Reply

      Ciao Alessandro.
      Ho inserito una nota nel testo a riguardo nel rispetto di ciò che hai chiesto, anche se non c’era alcuna intenzione di copiare (ed ecco perchè la mia e la tua versione differiscono in alcuni punti).
      Tuttavia mi spiace per il malinteso, spero che sia chiarito.

  • RTR Sports Marketing
    Reply

    Ciao Alessandro.
    Ho inserito una nota nel testo a riguardo nel rispetto di ciò che hai chiesto, anche se non c’era alcuna intenzione di copiare (ed ecco perchè la mia e la tua versione differiscono in alcuni punti).
    Tuttavia mi spiace per il malinteso, spero che sia chiarito.

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Spuntature: F1, pure i piloti, nel loro piccolo, s’incazzano, RTR Sports
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