In Formula 1

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Nico Rosberg dice addio alla Formula 1

È complicato riuscire a descrivere con parole lucide e misurate l’ultima settimana di Nico Rosberg. A partire da venerdì 25 Novembre per arrivare ad oggi, il tedesco con pluripassaporto è giunto secondo al Gran premio di Abu Dhabi, ha vinto il Campionato del Mondo di Formula 1, ha meditato il ritiro dalle competizioni ed infine lo ha annunciato in maniera talmente improvvisa e perentoria da mandare in confusione completa social media e redazioni di siti sportivi.

Perchè sì, non capita tutti i giorni che un neo Campione del mondo getti la spugna e saluti tutti con la manina, dicendo che è ora di cambiare strada.

Il mondo sportivo si spacca in due

 Da un lato sta chi legge nel gesto del biondino un gesto di poco coraggio maturato nella consapevolezza di fare mai così bene come l’anno appena trascorso. Dall’altro sta chi invece plaude un addio signorile che è proprio di uno degli ultimi gentlemen della Formula 1. Chi redige queste righe, si schiera inevitabilmente con il secondo partito.

Nico abbandona lo sport da vincente, e questo è un lusso che in pochi possono dire di essersi permessi. Non vedo codardia in questo, ma solo buonsenso, rispetto e orgoglio per sè stessi e per la propria famiglia. Come lo stesso pilota della Mercedes ha affermato, ha corso per un traguardo che oggi può dire di avere raggiunto, ha fatto tutto quello che da un pilota automobilistico ci si può aspettare. E poi ha lasciato senza polemiche, senza strilli, senza scenate. La foto che correda il post del suo addio lo vede seduto sul divano di casa sua, il video con cui annuncia al suo team il ritiro è preso direttamente dalla fotocamera del suo telefono, ripreso in un corridoio. Le modalità del ritiro, così manifestamente lontane dalla grandeur del Campionato sportivo più seguito del Mondo, hanno se possibile più potenza del ritiro stesso. E, a mio modo di vedere, vanno salutate con rispetto.

Una vita al volante

Rosberg, che oggi di anni ne ha 31, ha trascorso 20 anni della sua vita dietro un volante. È un giovane uomo, ma non più un giovane pilota. Il ragazzo di Wiesbaden ha avuto la fortuna ed il talento di fare di una passione non solo un mestiere, ma un’eccellenza. Certamente, dal suo sedile della macchina più veloce del mondo Rosberg è un privilegiato, e su questo non si discute, ma è anche un uomo intelligente e un padre di famiglia. Ed è giunto al punto della sua carriera in cui il pilota può e  vuole lasciare spazio all’uomo. Perchè la Formula 1, come tutto lo sport ai massimi livelli, è meravigliosa ma anche totalizzante e non lascia spazio al resto. E il resto è importante.

Sportivamente parlando, Nico Rosberg appartiene alla strettissima elite di chi ha vinto almeno un titolo mondiale in Formula 1. È una cerchia che conta solo trentatré piloti in tutta la storia della sport e che, già di per sè, basterebbe per qualificare il tedesco come personaggio sufficientemente autorevole per prendere una simile decisione. A tutto questo, va aggiunto anche che ha battuto sullo stesso terreno uno dei piloti più forti degli ultimi 20 anni, Lewis Hamilton, che sedeva sullo stesso identico mezzo.

Oggi, guardando in retrospettiva, tanti atteggiamenti di queste ultime settimane, tante dichiarazioni, tanti piccoli gesti si possono leggere in chiave diversa. Probabilmente è semplice sovrainterpretazione, o lo scherzo di uno specchio retrovisore della memoria con tendenza a distorcere e amplificare. Difficile dire da quanto la pazza idea girasse dentro la testa e il casco di Rosberg. Quel che è certo è che fino ad oggi, o ieri sera, nessuno sapeva nulla, neppure le alte sfere Mercedes.

Rosberg chiude la carriera da Campione e, cosa più importante, da quell’uomo di classe che è sempre stato. Mica male, come dote per prendere e partire. Forse gli mancherà la Formula 1, o forse no. Ma certamente alla Formula 1 mancherà lui.

Danke Nico.

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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