In MotoGP

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A due giorni da quella che potrebbe essere la data della sua incoronazione a Campione del Mondo MotoGP, la Honda di Marc Marquez batte con forza sull’asfalto e lancia nell’aria Australiana lunghe scintille d’oro e argento. Il suo cavaliere, uno dei talenti più impressionanti che il motociclismo mondiale abbia mai visto, scivola via rotolando fra sabbia, tarmac ed erba sintetica. E’ un piccolo memorandum, un appunto scritto in righe di gomma nera sull’asfalto. Come a dire: non è ancora finita.

Marquez adesso, sgombrato il campo dagli avversari, deve lottare con questo sport e con sè stesso. Il suo peggiore avversario, per le prossime tre gare, sarà appunto Marc Marquez. Non deve cadere, non può farsi male. Gli basta, paradossalmente, arrivare in fondo. Improvvisamente, sembra un’impresa titanica.

E’ cambiato tanto il Cabroncito dal marzo dell’anno scorso. E’ diventato più consapevole, più calcolatore, si è  fatto più furbo. Si è trovato improvvisamente grande fra i grandi, in un ambiente e in un mondo in cui sportellate e gomiti per terra finiscono sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo e in cui colpire Lorenzo, Pedrosa o Rossi significa andare a scomodare le leggende. Ha imparato ad essere tagliente, con la moto ma anche con la lingua. Sorride un po’ di meno, i suoi commenti sono un po’ più acidi. E’ diventato grande.

Il più giovane di sempre?

Fra due giorni Marc potrebbe essere nell’Olimpo del motorsport, campione del Mondo della classe regina nell’anno del debutto. L’ultima prova -appunto- rischia di essere la più difficile da superare. Come in un libro mediocre ora lo attende l’introspezione. E’ l’ultima prova.

Pedrosa e Lorenzo hanno già abdicato ufficialmente ai microfoni dei giornalisti, anche se in pista continuano a rispondere con tempi e prestazioni da fuoriclasse feriti. Nel pomeriggio australiano, il numero uno di casa Yamaha, mentre Marquez fracassava la RC213V a pochi metri dall’oceano, rifilava mezzo secondo abbondante a tutti. Per quest’anno è andata così, vedremo il prossimo.

Marquez ha impressionato, ora deve convincere. E’ un talento, deve diventare un campione.

Fra due giorni può finire tutto. D’ora in avanti è Marquez contro Marquez.

Emanuele Venturoli
RTR Sports
Pictures from the web

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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