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Un finale da brividi

Valentino Rossi vs Jorge Lorenzo, mancano 2 gare al finale di stagione, è tempo di bilanci…in realtà forse è presto (o tardi) dipende dai punti di vista ma mi andava di parlarvene adesso, quando tutto è aperto e ogni punto vale come 100. Questo è sicuramente uno dei mondiali più belli e coinvolgenti, con un valore altissimo di tutti i protagonisti, con colpi di scena e voglia di vincere.

Alla fine sarà una lotta in casa, tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, due che non sono mai stati amici ma che negli anni hanno imparato a rispettarsi, a riconoscersi pregi e difetti ed è proprio su questi ultimi che cercano entrambi di far leva per portarsi a casa non solo un mondiale ma forse anche per poter dire “ci hai provato, mi hai reso la vita difficile ma stavolta non c’è storia, vinco io”. Questo è un mondiale che arriva dopo due anni di dominio Marquez e Honda, che in pochi si aspettavano non avrebbe continuato a vedere il Cabroncito protagonista ma forse è proprio questo, sembra scritto che quest’anno dovesse essere una sfida in casa Yamaha.

Partiamo dall’inizio. Il mondiale si è aperto nelle notti del Qatar, l’adrenalina all’esordio era palpabile, è stata una gara che forse nessuno si sarebbe aspettato, Valentino in bagarre con due Ducati, tornate competitive dopo anni grigi, vince la gara e si mostra per com’è…veloce, competitivo, con un voglia di vincere che dopo vent’anni di carriera non è per niente scontata. L0renzo fa quarto, non parte bene, come gli anni precedenti e guarda il compagno di squadra sul podio.

Si passa al Texas dove domina Marc, perché lui è il “signore delle Americhe” e il suo carattere è tutto in quella pole conquistata correndo ai box con una grinta che rimarrà negli occhi dei tifosi, che a mio modesto parere è la pole migliore mai vista. In questa gara Rossi è rimasto sul podio, in terza posizione, dietro alla ducati di Dovizioso, ma ancora una volta Jorge non ci è salito e ha chiuso quarto.

Lo stesso in Argentina, dove Rossi non solo è rimasto sul podio, ma è tornato sul gradino centrale mentre il compagno di squadra lo guardava dalla quinta posizione e iniziava a pensare “devo cambiare le cose”… e lo ha fatto, vincendo il Gran Premio di Spagna, tanto per ricordare a tutti che lui non è finito, ma Rossi ha tenuto botta, chiudendo terzo e continuando ad accumulare punti importanti.

Da quel momento lo spagnolo ci ha provato in ogni modo, approfittando degli errori e della sfortuna di Marquez, pilota che ha sempre sofferto un po’, forse considerandolo il suo vero rivale dell’anno, ma intanto Valentino metteva una pezza sui suoi problemi in qualifica grazie a gare sempre più belle, ad intuizioni dell’ultimo minuto, buttando il cuore oltre l’ostacolo e riuscendo a rimanere sempre su quel podio, tra secondi e terzi posti, sempre al vertici della classifica, vedendo il rivale avvicinarsi senza raggiungerlo, zittendo tutti, tornando nelle grazie di tutti, perché salire sul carro del vincitore è uno sport che praticano in molti.

Proprio il 46 gli ha tolto la prima posizione (dopo il poker di vittorie) in Olanda, con un sorpasso irripetibile a pochi metri dal traguardo su Marc, che ha portato con sé non pochi strascichi mentre il rivale li guardava da lontano, chiudendo terzo ma senza mai essere protagonista. In Germania, prima della pausa, l’italiano è arrivato dopo le due Honda, ma sempre sul podio, mentre Lorenzo si è dovuto accontentare della quarta piazza.

C’è stata la pausa, il giro di boa, Valentino aveva 179 punti, Lorenzo 166, c’erano 13 punti e Rossi ancora dominava in solitaria la classifica, riuscendo con lucidità a gestire gli errori di tutti, dando il meglio di sé.

Da bravo “signore delle Americhe” Marquez ha portato a casa la vittoria a Indianapolis, anche se Lorenzo gli ha reso la vita difficile e Rossi ha aperto la sua seconda parte di campionato con una terza posizione, mentre Lorenzo gli recuperava punticini su punticini. Con Brno è arrivata la parità in classifica, grazie ad una facile vittoria di Lorenzo e una gara grigia di rossi, che ha chiuso terzo dietro Marc, senza mai lottare per qualcosa di più, salvando solo il possibile.
Lorenzo iniziava a farsi più sicuro, più deciso, dimostrandosi in forma smagliante sia mentalmente che fisicamente ed è qui che Rossi ha tirato la zampata, approfittando delle difficili condizioni in Inghilterra, dimostrando una sicurezza e una gestione della gara uniche, vincendo mentre il rivale scendeva dal podio ed un un incolpevole Marquez scivolava, facendo vedere di non avere ancora un buon feeling con la sua Honda.

Si arrivava così a San Marino, a casa di Rossi, dove tutti si aspettavano una gara stra-dominata e dove invece la vera protagonista è stata la pioggia, i due cambi moto, i rischi del Dottore che ha continuato a correre con le gomme da bagnato anche quando la pista si stava asciugando; è stata una gara atipica, sotto molti punti di vista, che ha visto Rossi giù dal podio per la prima volta da inizio stagione ma che gli ha fruttato un bel bottino grazie allo zero fatto registrare da Lorenzo, che dopo il secondo cambio moto ha spinto troppo, ci ha provato ed è caduto. A dirla tutta è stata anche una gara dove ha Rossi ha vinto comunque, perché 90000 persone erano lì per tifarlo, per spingerlo, per fargli vedere che nel decimo titolo di credono, che è vicino, è possibile (come se ce ne fosse bisogno).

Lorenzo si è rifatto ad Aragon, vincendo una gara che ha visto Rossi arrivare terzo dopo un’epica battaglia con Pedrosa, mentre Marquez chiedeva scusa ai tifosi dai box dopo una caduta che lo ha definitivamente escluso dalla lotta al titolo…facendo arrivare i due delle Yamaha ad uno scontro testa a testa prima del trittico asiatico. A Motegi è stata un’altra gara strana, in una stagione folle, Lorenzo è partito a fionda ma si è fatto vedere nervoso, apparentemente più sotto pressione di Rossi ed ha cercato di vincere in solitaria senza riuscirci, il calo della gomma troppo stressata nei primi giri lo ha fatto chiudere terzo, mentre guardava vincere Pedrosa e soprattutto Rossi chiudere secondo, aumentando i punti di distacco in campionato.

La gara in Australia, sullo splendido circuito di Phillip Island è stata la più combattuta della stagione, con un gruppetto di quattro piloti, Lorenzo in prima posizione e Marc, Iannone e Rossi a tirarsi sportellate come dei ragazzini che si divertono, che danno il tutto per tutto, che lottano anche solo per un punto. Alla fine Rossi non è salito sul podio e Lorenzo ha chiuso secondo, ma tra i due, nonostante i punti recuperati, forse quello che ne esce più abbacchiato è proprio il maiorchino, che è stato ripreso e superato nelle ultime curve da Marquez, che facendo il suo mestiere alla grande credo abbia anche regalato a Rossi un sorriso, perché è vero che adesso i punti di distacco solo 11, ma sarebbero stati 6 se il Cabroncito non avesse fatto quell’ultimo giro da paura.

Mancano due gare…50 punti, tanti? pochi? E’ impossibile saperlo, fare pronostici, secondo quelli Rossi a 36 anni non dovrebbe essere lì.
Non so cosa succederà ma posso scommettere che saranno due gare indimenticabili dove il mantra sarà “vietato sbagliare”, ma secondo me anche “vietato fare calcoli”, perché al di là delle polemiche, delle diatribe, dei discorsi da bar, questo Mondiale Matto ha bisogno della stessa follia per essere vinto.
Non so chi vincerà, ma so che comunque vada..sarà indimenticabile.



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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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