In Marketing Sportivo, Sponsorizzazioni Sportive

Alcuni giorni fa, parlando di marketing sportivo, una delle posizioni ricorrenti era che un produttore di alcolici dovrebbe stare il più lontano possibile dalle sponsorizzazioni nel motorsport. Un primo sguardo superficiale in effetti sconsiglierebbe ai produttori di birre, vini e liquori di astenersi dalle partnership con veicoli a motore, seguendo la linea piuttosto ovvia del Don’t Drink and Drive.

E allora perché aziende come Martini, Campari, Heineken, Peroni, Estrella Galicia, Freixnet, Chandon e tante altre si sono legate in tempi diversi a molte discipline del Motorsport? Evidentemente l’argomento merita una riflessione.

Alcol e motori: un connubio particolare

Cosa c’entra l’alcol con i motori? Di sicuro si brinda alla vittoria, si prende un aperitivo prima del pranzo e si condivide un attimo di qualità con un cocktail in mano all’interno delle hospitality più prestigiose dei campionati a due e quattro ruote. Ma cos’altro ha indotto e induce aziende di questo calibro a sposare il settore?

La possibilità di storytelling potrebbe essere una buona risposta, ed è certamente una delle ragioni, come dimostra la bellissima iniziativa di Johnnie Walker con il Campione di Formula 1 Mika Hakkinen e coadiuvata dal parlamento scozzese.

Johnny Walker ha una lunghissima storia con McLaren e con la Formula 1 e ha sfruttato in maniera estensiva le opportunità offerte da squadra ed organizzazione.

Insomma gli sport del motore danno la possibilità di ottenere tanta visibilità e offrono anche l’occasione di educare i propri clienti a comportamenti responsabili. In termini di comunicazione ci si trova di fronte ad aziende che, agli occhi del pubblico, non pensano al profitto, o comunque non solo a quello, ma anche e soprattutto al benessere dei propri clienti.

“Siamo dalla vostra parte, siamo come voi, ci piacciono le stesse cose e teniamo al vostro benessere, andate a casa sicuri, non bevete e siate prudenti, raggiungete i vostri cari (e magari lì stappate una delle nostre lattine o bottiglie)”, questo pare il messaggio dei principali produttori oggigiorno. Che approccio diverso da quello di un tempo quando il prodotto era il centro di tutto e la pressione esercitata sui consumatori doveva guidarli all’acquisto.

heineken-f1

E gli altri che fanno? Alcuni esempi presenti e passati

La stessa cosa sta accadendo ora con Heineken che comunica in maniera estensiva utilizzando lo sport e qualche anno fa ha aggiunto la F1 alla Champions League in cui era già presente. Anche in questo caso brand awareness, possibilità di attivazioni di marketing, e storytelling sembrano essere i pilastri su cui si basa l’operazione.

E poi c’è Chandon, produttore di Champagne che per lungo tempo ha accompagnato il percorso di McLaren, Martini che ha supportato le peripezie di Williams e la Vodka Smirnoff sulle (ormai vintage) Force India di Hulkenberg e Perez. Era poi la stessa Force India ad avere sulle fiancate il logo del produttore di whisky Whyte & Mackay, così come la Lotus di Raikkonen portava l’effige della “Golden Label” la linea premium di Johnnie Walker.

E questo è solo per rimanere alla Formula 1, senza andare ad investigare altre discipline come la Nascar, su cui aziende come Miller, Jack Daniel’s, Budweiser, Jim Beam, Coors e innumerevoli altre hanno costruito la loro fortuna.

Nascar-alcohol

E in MotoGP che posto ha l’alcol?

Da ricordare certamente operazioni come quelle degli italianissimi marchi Cinzano e Aperol e la loro lunga partnership con la MotoGP. La denominazione degli eventi, la visibilità garantita in numerosi mercati e le possibilità d’ingaggio del pubblico presente oltre all’estensivo utilizzo delle hospitality hanno fatto da corollario a questa lunga operazione di marketing sportivo collegata al motomondiale.

Drink and Drive: perchè tanti alcolici sponsorizzano il motorsport?, RTR SportsLa MotoGP continua anche adesso ad essere frequentata dallo storico Cava di riferimento, Freixenet, con cui si brinda sul podio (e quasi tutte le squadre hanno accordi con produttori di bollicine) o da birre come Singha, partner ufficiale di tutta la serie.

Fra le birre è certamente necessario menzionare Estrella Galicia che a vario titolo ha sponsorizzazioni aperte con piloti e squadre di diverse categorie, anche se per lo più con il suo brand analcolico 0,0.

Insomma, se ad un primo superficiale approccio bevande alcoliche e motorsport non dovrebbero essere associate, è altresì vero che proprio in quelle manifestazioni troviamo il pubblico più sensibile al tema, e lo troviamo in un momento di relax in cui riusciamo a far passare un messaggio in modo positivo.

È certamente nell’interesse delle aziende produttrici di alcolici abbattere l’incidentalità collegata all’uso degli stessi, quindi quale miglior palcoscenico per educare ad un uso responsabile se non quello dove si trovano gli spettatori più attenti?

In definitiva con il motorsport e con la MotoGP ci si dota di una piattaforma promozionale itinerante che dà alle aziende la possibilità di comunicare con un pubblico giovane, attento e alto spendente. Un solo strumento che tocca 4 continenti e 15 Nazioni, a vostra disposizione per organizzare operazioni di PR, promozioni e campagne pubblicitarie che parlano il linguaggio della passione condivisa col vostro target.

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Riccardo Tafà
Riccardo Tafà
Managing Director di RTR Sports, Riccardo si è laurea in giurisprudenza all'Università di Bologna. Inizia la sua carriera a Londra nelle relazioni pubbliche, poi si sposta nel settore delle due e quattro ruote. Si trasferisce brevemente a Monaco prima di tornare in Italia. Lì fonda RTR, prima una società di consulenza e poi un'azienda di marketing sportivo che, alla fine, trova una nuova e definitiva sede a Londra.
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