3 certezze
La prima: Jorge Lorenzo rimane anche in questo campionato l’uomo da battere. La seconda: chi sosteneva che Marquez avesse bisogno di un periodo di acclimatamento nella classe regina si è dovuto ricredere alla prima gara della stagione. La terza, ma forse la prima in ordine di importanza: Valentino Rossi è tornato ed ha già lasciato la sua firma, emozionante come al solito.
Se c’erano dei dubbi su questa prima stagione orfana di Stoner e sulla resurrezione in formato 3 diapason del Dottore, queste perplessità sono scomparse nella notte del Qatar, fra le dune e i riflettori del circuito di Losail. Quello che va in onda nella prima tappa di questo Motomondiale è uno spettacolo avvincente e ricco di sorprese, condito con un finale da cardiopalma come nei giorni migliori di questo sport.
Vince Jorge Lorenzo
Dominando a mani basse una gara delle sue, perfetta dall’inizio alla fine. Il maiorchino parte a fionda e sta davanti per tutta la corsa: la sua M1 è la punta di un pennello che disegna traiettorie perfette giro dopo giro, allontanandosi sempre di più dagli inseguitori. Precisissimo, l’uomo Yamaha è un martello ed infila cinque, sei, sette, otto giri sotto l’1’56” mentre gli altri si affannano a sgomitare, litigare con i cordoli e con le traiettorie. E’ una prova di testa, di concentrazione e di talento sempre tenuto a bada da un’intelligenza sopraffina e da una lucidità costante.
Dietro, gli altri fanno un’altra gara
Quella bella da vedere in televisione aggrappati ai braccioli del divano. Dal via, dietro a Lorenzo, partono fortissimo Dovizioso, Crutchlow e Pedrosa, malino Marquez e Rossi. Dopo le prime due curve Rossi va lungo e si lascia sfilare persino da Bradl. Il sogno sembra già di nuovo un incubo, con il pesarese dietro a tutti e lo spettro di un’ennesima stagione buia ad incombere.
Chi spaventa, fin dalle prime tornate, è il ragazzino, Marquez. Non ha paure nè timori reverenziali e quando si attacca alla ruota di Pedrosa nella lotta al secondo podio manda un messaggio molto chiaro al compagno di squadra e al mondo: “io dietro non ci sto“. Sul dritto è un fulmine, in sella ad una Honda che come da tradizione sui rettilinei sembra più un aeroplano che una moto. La lotta con Pedrosa è serrata, ma sembra che Marc stia giocando al gatto con il topo finchè, annoiato, non mette le ruote davanti al vice campione del mondo.
Cal Crutchlow fa quel che può e lo fa bene
Il britannico non avrà mezzi e talento come le squadre ufficiali, ma ci mette un cuore e un orgoglio che gli altri se lo sognano. Guida con traiettorie sporche e svirgolando sulle curve ma sta lì, fino a quando il tornado Rossi non si abbatte anche su di lui. E’ un attimo e in quell’attimo nel cuore di tutti gli amanti del Motomondiale si riaccende una fiamma.
Dopo il dritto il Dottore inizia a girare forte per davvero: 1’55” e 9. Si mangia Bradl, che non può tenergli testa nè per talento, nè per mezzi, nè per fame di dimostrare qualcosa e poi va alla ricerca dell’inglese, lontano 4 secondi. Sembrano niente, il pesarese lo travolge, lo passa e anche qui non c’è battaglia. Crutchlow finisce lungo tentando una staccata impossibile, là, nella sabbia. Adesso c’è il trio degli spagnoli.
Ma è un Rossi diverso, senza paura e stavolta con la moto giusta. Sembra ringiovanito quando attacca Pedrosa: una finta da un lato, l’incrocio nell’altro, la staccata lunghissima e precisa, con il corpo fuori dalla moto e l’anteriore che affonda nel punto di corda. Passato anche Pedrosa. E’ un capolavoro.
Tocca a Marquez e a questo punto tutto il mondo è in piedi: si affrontano la leggenda di questo sport e il talento più emozionante degli ultimi anni. Il giovane spagnolo è agguerrito e velocissimo, ma con un Valentino del genere non ce ne è, perchè stanotte sembra proprio che Vale guidi come se quella moto l’avesse appena rubata. I due si sfidano giocando le proprie armi migliori, staccando negli ultimi millimetri di curva e poi spalancando il gas finchè le marmitte non si accendono delle fiamme azzurre dei gas di scarico. La Honda ne ha di più sul dritto ma la Yamaha è splendida sul guidato. Ultima curva, 500 metri di rettilineo, Rossi esce perfettamente, Marquez sbava un po’ per recuperare ma è troppo dietro.
Doppietta Yamaha, Marquez sul podio, Pedrosa quarto, poi Crutchlow, Bautista e le Ducati, cui ancora manca parecchio per stare là davanti. Sul podio son tutti sorrisi, abbracci e saluti: il risultato va bene a tutti tranne che a Pedrosa, che ha comunque tutto il tempo per rifarsi.
In conferenza stampa Lorenzo dichiara: “Sono contento per Valentino, se lo merita dopo gli ultimi due anni. Bravo anche Marc, sapevamo che era veloce“. Rossi sorride compiaciuto. Marquez è lì a giocare con i bimbi grandi. E’ il lieto fine e la notte del Qatar è una cornice splendida per questa storia. Solo adesso mi rendo conto di quanto mi fosse mancato il Motomondiale.
By Emanuele Venturoli - RTR Sports Marketing
Nelle foto: Rossi, Lorenzo, Marquez, Pedrosa
Pictures courtesy of YFR and Honda HRC