Diverse sere fa Boris Johnson ha parlato alla nazione dicendo che per i prossimi 6 mesi il governo imporrà nuove misure di sicurezza per provare a contenere la diffusione del contagio da Covid-19. Alcuni dei provvedimenti riguardano gli orari di apertura di ristoranti, bar e pub – inoltre ci sarà una limitazione del numero di persone che si potranno incontrare in casa così come per quelle che praticano attività sportive indoor (non più di 6). Si lavorerà ancora da remoto se possibile.
Il previsto ritorno del pubblico agli eventi sportivi è stato posticipato anch’esso di almeno 6 mesi, si continua con le porte chiuse.
Uno scenario comune
La situazione è simile se non ancora più rigida, in altri paesi, Francia e Spagna in primis.
Se pensavamo quindi che l’estate avrebbe miracolosamente fatto sparire, o per lo meno fatto diminuire, la diffusione del virus, ci siamo chiaramente illusi e adesso ci dobbiamo scontrare con una realtà ben diversa. Il virus purtroppo non segue le priorità o le esigenze economiche, non aspetta che i governi si organizzino per bene, che le società si preparino al rientro dalle vacanze, non rispetta i week end o le festività. Siamo noi che ci dobbiamo adattare, questo è oramai chiaro e lo sport non fa eccezione.
Si potrà andare a mangiare fuori rientrando presto, ma niente cinema, niente teatro, niente concerti live, niente cene tra amici, niente aperitivi di gruppo, niente eventi, niente feste pre natalizie e per appassionati e tifosi niente partite in stadi, palazzetti, ed impianti sportivi in genere.
Manuale di sopravvivenza per i prossimi mesi: lavatevi le mani per venti secondi, starnutite nella tasca del gomito e, se siete un’azienda, investite nello sport per regalare qualche momento di serenità.
La rilevanza dello sport a livello sociale è enorme anche in un periodo come questo. In una recentissima ricerca Nielsen ribadisce che lo sport rimane una grande opportunità per le aziende interessate a interagire col pubblico a casa
Spenderemo più tempo in casa in casa ed è plausibile che una gran parte di questo tempo verrà consumato davanti a ogni sorta di schermo a guardare (come i dati di audience in crescita da Marzo a Giugno dimostrano) anche programmi sportivi . La grande differenza è che adesso lo sport si sta giocando ed è un bel vantaggio; se infatti i vari campionati andranno avanti avremo lo sport live con cui intrattenerci. Quindi guardiamo il bicchiere mezzo pieno.
La nuova stagione dei campionati di calcio, la F1 fino a Dicembre, la MotoGP e il tennis fino a Novembre, il basket, il rugby ecc. ecc. Quella che fino all’anno scorso era una cosa scontata adesso è diventata un vero e proprio privilegio; poter seguire lo sport live in tv, da casa, e non contenuti d’archivi o gare storiche e documentari.
Sempre parlando di sport è importante far notare che regalare un attimo di serenità a chi è costretto a limitare la propria vita sociale è altamente consigliato per chi voglia costruire una relazione affettiva con i propri clienti o potenziali tali. Ecco come nell’ormai lontanissimo 2006 l’Università di Amburgo affrontava l’argomento del feel good effect: “The Feel-Good Effect at Mega Sport Events – Recommendations for Public and Private Administration Informed by the Experience of the FIFA World Cup 2006”.
Il valore dell’evento live, possibilità di ingaggio alternative
Andare a tifare dal vivo allo stadio è un’esperienza unica, ma per il momento ci accontentiamo dello schermo e ringraziamo di averlo. Non riusciremo ad ingaggiare il pubblico se non in maniera virtuale, non avremo ospiti da intrattenere e non riusciremo a creare la relazione tra responsabili aziendali ma possiamo ancora fare molto, magari servendoci di tecnologie al momento non ancora sfruttate appieno come la realtà aumentata.
I club e le serie che abbracceranno per primi le nuove tecnologie risulteranno vincenti, siamo in attesa di nuovi standard.
Liberarsi dalla schiavitù dei social e costruire un Database proprietario
Anche la necessità di costruire database di appassionati per migliorare le capacità commerciali delle squadre è sotto gli occhi di tutti. Il prossimo passo da compiere è disintermediare la relazione col tifoso/appassionato e passare dal modello SQUADRA /SPORTIVO -> SOCIAL -> TIFOSO a quello SQUADRA/SPORTIVO -> TIFOSO.
Questo consentirà alle squadre di conoscere i propri “clienti” e di poter operare su di essi in maniera molto specifica ed efficiente. Inutile dire di come questo passaggio incrementerà agli occhi degli sponsor l’appeal delle properties che hanno potenzialmente accesso diretto a milioni di supporter.