By Silvia Schweiger| Posted January 10, 2016
| In Formula 1, Marketing Sportivo
F1, i segnali di una crisi

Da anni ci si chiede se la F1 sia effettivamente in crisi o meno, inoltre si discute anche su tipo di problematiche la F1 moderna stia affrontando: quelle mediatiche, finanziarie, tecnologiche o sportive?
Su quasi tutti questi aspetti ognuno può avere la sua visione, ma davanti ai numeri economici di uno sport diventato ormai un business bisogna fermarsi e riflettere. Lo facciamo.
Secondo Forbes la F1 ha perso in questi ultimi anni il 30% del suo valore di mercato che si attestava sui 12 miliardi di euro.
Questo è il segnale più eclatante ma ce ne sono anche altri che non vanno sottovalutati.
I team che ci guadagnano
Analizzando il valore dei singoli team si scopre che soltanto la Ferrari con il suo miliardo e 350 milioni di euro sarebbe l’unico team a trarre un guadagno diretto dal sistema premiante e di attività economiche della F1, mentre la vincente Mercedes e la Williams andrebbero in pari.
RedBull e Mclaren starebbero invece pagando lo scotto di stagioni sotto tono, mentre i medi e piccoli team fronteggiano ogni anno debiti sempre più elevati. La disparità tra i team è il segnale di un modello di business poco orientato al lungo periodo.
Anche all’interno del sistema F1 stesso, sempre secondo Forbes, ci sarebbero delle difficoltà nell’andare in positivo. Infatti, le attività di marketing e hospitality ufficiali del Circus faticano a portare introiti consistenti fermandosi a 5.2 milioni di euro da tassare.
Dove sono i Title Sponsor?
L’ultimo segnale, ma anche il più evidente per lo spettatore medio, è la mancanza di title sponsor in molti team, basti pensare alla Mclaren.
Inoltre, eccenzion fatta per Williams e Martini, è sempre più raro avere nuovi sponsor in F1 mentre è più comune che uno sponsor passi da un team ad un altro.
In conclusione, sebbene la F1 dia l’impressione di crescere a livello tecnologico e sportivo, questi segnali portano alla luce problemi che ora non danneggiano gravemente la salute economica di questo sport ma che un domani potrebbero minarne il futuro.