In Calcio, Marketing Sportivo, Sponsorizzazioni Sportive

PSV-Phillips: termina una partnership di 34 anni che ha segnato la storia dello sports marketing. Dalla prossima stagione la squadra olandese non sarà più sponsorizzata dal celebre marchio Phillips. La vera notizia è che sulla maglia della squadra PSV quest’anno campeggia la scritta “Proud of you” in onore del lungo e glorioso accordo di sponsorizzazione sportiva con  Phillips.

Una lunga storia

Scorriamo a ritroso negli anni: quando, oramai più di trent’anni fa, i nomi delle aziende iniziarono a comparire sulle maglie di calcio, ci fu la levata di scudi di chi profetizzava la fine del romanticismo nel mondo del pallone. Oggi possiamo affermare con cognizione di causa che se il romanticismo è morto (ma permangono i dubbi in merito) ad ammazzarlo non è stata una scritta.

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In quegli anni alcuni team non fecero molta fatica a trovare main sponsor, essendo legati fortemente ad un’ azienda. E’ il caso delle sponsorizzazioni sportive Juve-Fiat da noi o quello tra Renault e Sochaux in Francia. In questo filone di sports marketing, che ogni anno va ingrossandosi e ne parleremo in questo spazio spesso, entra di diritto il PSV Eindhoven. Era il 1982 quando, sulle maglie dei “contadini” olandesi, compariva per la prima volta il marchio simbolo della città. Scelta obbligata, come si può capire una volta scoperto cosa si cela dietro il celebre acronimo con cui è conosciuta la squadra: Philips Sport Vereniging.

La fine di un’era

Sono passati trentaquattro anni da allora, nel calcio sono entrati nuovi investitori che sarebbe sbagliato ignorare. Questa stagione è stata l’ultima in cui Philips è apparsa come main sponsor sulla maglia dei Boeren. Si è interrotta così la più lunga sponsorizzazione sportiva di questo tipo nel mondo del football. Dietro quella scritta si sono celati campioni che farebbero venire la nostalgia a chiunque: dall’antesignano ed iconico Ruud Gullitt passando per Ronaldo (il Fenomeno), Jonk, Romario, Van Nistelrooy, Robben, Cocu (oggi allenatore), Depay, Strootman. Nessuno ha mai pianto per loro quando se ne sono andati: è fisiologico da quelle parti dover vendere i migliori, nessuna cessione viene mai accompagnata dagli isterismi che noi italiani, per abitudini coltivate in altri periodi, non possiamo eviatare.

Tuttavia qualcuno ad Eindovhen ha pianto, ha pianto perchè, alla faccia di tutti i facili discorsi, uno sponsor se ne andava. Non è stato un sentimento isolato, un rigurgito nostalgico di un ex giovane di fronte al primo capello bianco.

L’inglese Umbro, che ha rilevato Nike ed è tornata a creare le maglie del PSV, a marzo ha creato una divisa bellissima dedicata allo storico partner.  Ispirata a quella dell’82, Il crest (lo scudetto direbbero quelli cresciuti con gli album Panini) richiama quelli delle divise indossate durante le stagioni che vanno dal 1917 al 1937, dove campeggiava la scritta Philips (cosa poi diventata illegale in molti paesi).  Sul retro del colletto campeggia la frase “Proud of you”, che è un pò l’apoteosi di quello che ci si vorrebbe sentir dire alla fine di un qualunque rapporto lavorativo.

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Una storia così non poteva chiudersi in una maniera normale

Questa stagione i biancorossi sembravano destinati ad abdicare in favore dell’Ajax: troppe cessioni per ripianare il bilancio, nessun nome di grido. Il messicano Guardado come star indiscussa ma troppo in là con gli anni per non rappresentare un’anomalia. All’ultima giornata, settimana scorsa, i rivali avevano un comodo match da vincere e due punti di vantaggio. Gli avversari già avevano pronta la torta per conglaturarsi con i Lanceri dell’Ajax. La torta è rimasta intatta, il cuore dei tifosi dell’Ajax no. Il gol di un giocatore mediocre, una delle scommesse perse del calcio olandese, ha regalato l’ultimo titolo a riempire l’ultima pagina di un matrimonio bellissimo.

Ci sono degli amori che si chiudono perchè è il destino a farli finire: chi non ha mai rinunciato alla ragazza che abitava troppo lontana, a quella che aveva bisogno di uno più stabile. In questi casi l’addio è importante, anche se ce ne rendiamo conto solo posteriormente. PSV e Phillips si sono dati l’ultimo addio in una maniera bellissima e per questo non ci sarà mai risentimento. In fondo forse è un semplice arrivederci: il nome della squadra resterà sempre Psv,  e almeno stando alle parole di Hans de Jong, CEO dello storico marchio elettrico: “rimarremo sempre fondatori e partner“. Certi amori non finiscono, si reinventano.

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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