By Silvia Schweiger| Posted June 14, 2015
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Le Mans: le lacrime, la passione e il sogno

Vince la Porsche 919 Hybrid, portata al traguardo da Nico Hulkemberg. Poi le LMP2, davanti a tutti quella del team KCMG con Bradley.
Sorprende la Corvette condotta alla bandiera a scacchi da Gavin, prima nella classe in GTE-Pro. Trionfa la Ferrari 458 Italia in GTE-Am guidata nello stint finale da Shaytar.
Fine? No, Le Mans non è solo questo. Le Mans è lacrime, passione e sogno.
Le lacrime di Nico Hulkemberg, un pilota che due anni fa sembrava dovesse guidare la Ferrari per poi finire alla Force India senza troppe spiegazioni. “Hulk”, come è soprannominato nel Circus, corre ancora in F1 ma ha deciso di accettare la sfida della Porsche: un po’ per ambizione e un po’ per dimostrare che lui merita un sedile importante. E l’ha dimostrato con degli stint da qualifica, permettendosi poi il lusso di aspettare la vettura gemella per l’arrivo in parata. Non male per un rookie.
La passione di Patrick Dempsey, sì l’attore di Grey’s Anatomy, che ha abbandonato la popolare serie tv per potersi dedicare maggiormente alle gare di durata. Una scelta coraggiosa, ma vincente. La 911 GT3 RSR del suo team, il Dempsey Proton Racing, si è piazzata al secondo posto nella GTE-Am.
Il sogno di Andrea Bertolini, entrato in Ferrari da giovane meccanico, anno dopo anno si è guadagnato la fiducia degli “anziani” arrivando a testare anche le monoposto da F1 fino a trionfatore oggi su una Ferrari 458 Italia alla 24 ore di Le Mans in GTE-Am.
I numeri e le statistiche sono utili e molto esplicativi, ma forse le storie di Nico Hulkemberg, Patrick Dempsey e Andrea Bertolini ci hanno insegnato cosa sia realmente Le Mans.