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I dietrofront spesso generano più insoddisfazioni delle azioni originali. Sarà per questo che la scelta del Team Red Devils e di Michel Fabrizio di rimuovere i Marò dalla carena della RSV4 ha destato più incredulità della decisione stessa di metterceli.

Andiamo con ordine. In vista della prossima tappa del Campionato Superbike, il Team Red Devils aveva scelto di utilizzare la parte bianca della carena della Aprilia RSV4 per comunicare la vicinanza ai due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone costretti in India dalle ben note vicende internazionali che durano da più di un anno. Sul bolide italiano, di concerto con il main sponsor General Invest, era perciò comparsa una aereografia rappresentante le sagome dei due soldati con la grande scritta “Vi aspettiamo a casa”. Un gesto di vicinanza ai nostri soldati, garantiscono dal team, senza polemica alcuna.

Sono bastate poche ore, tuttavia, perchè la sede della scuderia romana venisse sommersa di richieste di rimuovere la grafica o di note di indignazione, tanto da fare temere tensioni con il governo di Nuova Dehli. In breve insomma, il gesto che era quasi passato sotto silenzio si è mutato in un boomerang che ha costretto i diavoli rossi romani a rimuovere i Marò dalla carena e a lasciare una grande campitura bianca sul lato della moto.

“Il Team Red Devils ha oggi deciso di correre con una parte della carena bianca la prossima gara del Mondiale Superbike che si svolgerà ad Aragon,eliminando quindi il riferimento alla vicenda dei due Marò da più di un anno in India in attesa di un pronunciamento del Tribunale sulla nota vicenda che li ha riguardati. La decisione di correre la tappa spagnola del Mondiale con i loro volti e la scritta “Vi aspettiamo a casa” voleva essere solo un gesto di affetto e vicinanza a loro e alle loro famiglie e un segnale che tutti noi non li dimentichiamo. Tutto questo nel rispetto della Legislazione Internazionale e soprattutto della più grande Democrazia che esista al mondo e cioè l’India, Paese civile e, senza dubbio, garantista. Nessuno spirito polemico, nessuna rivendicazione politica, solo l’affetto di un Paese per due suoi soldati. Ecco perché preferiamo sottrarci alle prime polemiche che sono già sorte e che rischiano di sporcare un bel gesto e magari complicare una vicenda già molto complessa. La scelta di correre con parte della carena bianca sarà quindi un segnale silenzioso, ma per noi di attenzione a ciò che succede al di fuori del nostro mondo di motori e divertimento”.

By Emanuele Venturoli - RTR Sports Marketing
Nella foto: la carena della RSV4 di Michel Fabrizio
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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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