In MotoGP, Sponsorizzazioni Sportive

La premessa, necessaria e non sufficiente, è che non c’è ancora una risposta pubblica e ufficiale alla domanda posta nel titolo di questo articolo. Ciò non toglie che, per chi come noi si occupa di marketing sportivo, il passaggio di Lorenzo ad Honda HRC sia interessante anche per ragioni di sponsorizzazione, oltre che sportive.

Sponsor di squadra e sponsor del pilota

Una necessaria puntualizzazione, prima di indagare il caso in questione, va fatta sulla differenza fra sponsor di squadra e sponsor del pilota. In MotoGP (ma vale anche in altri sport) esistono diverse property sportive, ovvero soggetti della sponsorizzazione, che possono convivere contemporaneamente. Piloti e squadre possono avere infatti accordi con aziende differenti, purché queste appartengano a categorie merceologiche differenti. Può dunque capitare che un pilota abbia uno sponsor che non sia uno sponsor della squadra, e viceversa.

È il caso, ad esempio, del pilota di Formula 1 Fernando Alonso, che sfoggia su casco e cappello il logo di Kimoa, azienda di abbigliamento ed accessori che tuttavia non appare sull’abbigliamento del compagno di squadra Stoffel Vandoorne. O dei tanti marchi di energy drink che popolano il mercato e fanno la fila per entrare nel mondo degli sport adrenalinici.

Lo stesso accade infatti per Jorge Lorenzo, ora testimonial del noto brand di bevande energetiche Monster Energy. Lorenzo, originariamente sponsorizzato dal marchio Rockstar, passò al popolare energy drink quando quest’ultimo venne portato in Yamaha ufficiale da Valentino Rossi, rientrante nella casa dei tre diapason dopo la brutta esperienza nel biennio di Borgo Panigale.

Monster – Red Bull, che si fa?

Con Lorenzo in HRC, oltre a contratti da onorare, carte da siglare e mani da stringere, c’è sicuramente da immaginare che sia stato necessario un importante contraddittorio per risolvere la questione sponsorizzazioni. Il team di Marquez, e lo stesso pilota, hanno da lungo tempo un accordo con il celebre marchio del Toro Rosso, che in questo caso è sia sponsor del team che del giovane campione.

Lorenzo, in dote, porta con sé la sponsorizzazione di Monster Energy: una convivenza impossibile fra i due principali rivali dello stesso settore.

Quali scenari possiamo immaginare?

Iniziamo con il dire che quello che è certo è che i due marchi non coesisteranno e che l’anno prossimo non vedremo la grande M verde sul casco di Lorenzo e il logo di Red Bull sul casco di Marquez.

Entrando nel campo delle speculazioni, il primo appunto da fare è che la sponsorizzazione di Red Bull sul team Repsol Honda è in scadenza al termine di questa stagione. Entrata ufficialmente a fare parte del Team nel 2016, la bevanda austriaca è ora alla conclusione del suo biennio di contratto con la squadra campione del mondo e, al momento, pare non avere ancora rinnovato l’accordo. Resta la sponsorizzazione con Marc Marquez da risolvere certo, ma Monster Energy potrebbe individuare lo spiraglio per fare il colpo grosso, proponendosi come sponsor ufficiale di Honda HRC e “costringendo” il rider di Cervera a cambiare bevanda.

L’operazione non è impossibile, al contrario, ma certamente prevederebbe un investimento sostanzioso da parte di Monster che, a volere dire il vero, vede concludersi in questi mesi la sponsorizzazione storica del Team Tech3 e che quindi potrebbe vedersi liberare un po’ di budget di marketing.

Se il colpo si concludesse, per il drink californiano sarebbe quasi certamente un successo garantito: in un colpo solo diventerebbe il marchio della coppia probabilmente più forte della storia del Motociclismo e della squadra attualmente campione del mondo.

Cambio di direzione

Difficile, d’altronde, pensare che Red Bull stia a guardare. È possibile, in realtà, che il marchio di Dietrich Mateschitz cerchi un ulteriore rilancio nel potenziamento del Team KTM MotoGP, che con Red Bull condivide le origini geografiche e numerosissime altre partnership in altre discipline.

E sufficiente osservare nel paddock la grandeur dell’hospitality Red Bull-Ktm per capire che l’energy drink più popolare del mondo non ha alcuna voglia di uscire dal Motomondiale. Più probabile, invece, che a livello di marketing e di immagine Red Bull si senta troppo sacrificato sulle carene delle Honda di Marquez e Pedrosa, su cui da un ventennio ormai campeggia imperante il marchio di Repsol. Possibile (anche se siamo sempre nel campo delle congetture) che Red Bull preferisca investire su un Team giovane e di belle speranze come KTM in cui farebbe anche visivamente la parte del toro (pardon, del leone).

Certamente tutti questi ragionamenti sono già stati fatti e risolti da Alberto Puig, Hector Martin, Albert Valera e dal marketing di Red Bull e Monster. Vedremo cosa ne salterà fuori. Anche di questo, in fondo, è fatta la MotoGP.

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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