In MotoGP
dovizioso ducati

Gli ultimi venti anni per gli appassionati di motociclismo in Italia sono stati una sorta di Eldorado: due generazioni di talenti di fatto si sono date il cambio, arrivando a dominare in una classe regina che prima degli anni novanta affondava le radici degli ultimi successi del nostro paese all’epopea del mitico Agostini ed agli exploit all’inizio degli anni ottanta di Marco Lucchinelli e Franco Uncini.

Una serie di ragazzi di talento ha poi iniziato a farsi largo, e dopo tanti successi negli anni novanta nelle classi 125 e 250, il tabù della classe 500 venne rotto per la prima volta da Valentino Rossi nel 2001, che si laureò campione del mondo a cavallo di una Honda a diciannove anni di distanza dal successo di Uncini. Dal 2002 il beneamato dottore ha poi dominato la classe regina, che nel frattempo ha cambiato nome in MotoGP, ingaggiando duelli appassionanti con altri esponenti del motociclismo italiano come Max Biaggi, Loris Capirossi e più recentemente Andrea Dovizioso ed il compianto Marco Simoncelli.

Il dominio di Rossi è proseguito anche nel 2005, anno del suo passaggio dalla Honda alla Yamaha, ed è durato fino al 2009, anno del suo ultimo titolo iridato dopo le sortite vincenti di Nicky Hayden e Casey Stoner. Qualcosa, questo filo di vittorie, si è spezzato dal momento del passaggio di Rossi alla Ducati. Un momento simbolico, quello di un pilota italiano su una moto italiana che non vince più, visto che è coinciso con i successi di Jorge Lorenzo, e con la crisi di altri piloti italiani che non sono riusciti ad essere competitivi come in passato.

Eh sì, perchè se il dottore faceva incetta di mondiali, le vittorie dei gran premi andavano spesso ad appannaggio di altre stelle nostrane delle due ruote. Un dominio che dal 2010 in poi è andato sempre più affievolendosi, e che nell’ultima stagione sta raggiungendo il suo picco negativo, basti pensare che nell’ultimo Gran Premio del Mugello, dopo ben diciassette anni non è salito sul podio nessun italiano. Una grande delusione, che però probabilmente è figlia della crisi economica attuale.

Meno soldi significa dunque automaticamente anche meno eventi e meno possibilità per emergere per i giovani assi della moto del nostro paese. Il calo degli introiti e delle risorse ha finito poi con l’indebolire anche le case italiane, costruttori come la Ducati che abbiamo visto, anche con specialisti della vittoria come Valentino Rossi, non sono riusciti a mettere a punto moto competitive per il titolo. Una difficoltà che va inevitabilmente a scontrarsi con la crescita delle case motociclistiche asiatiche, che non risentono della congiuntura economica sfavorevole che in questi ultimi due anni ha colpito in particolar modo l’Europa, ed hanno potuto così imporre la loro egemonia in maniera sempre più marcata, basti pensare che nella MotoGP gli ultimi successi nel mondiale costruttori sono stati inesorabilmente conquistati da Honda e Yamaha.

In questi ultimi giorni si è parlato del ritorno di uno dei grandi nomi del passato, come Max Biaggi, per aumentare la competitività del motociclismo italiano, ma quel che si è capito è che i piloti non fanno miracoli, e che solo tramite un aumento dei ricavi ed una pianificazione manageriale di più ampio respiro, come avveniva negli scorsi anni, l’Italia potrà tornare a dominare nella MotoGP.

RTR Sports Marketing
Nelle foto: Un giovane Valentino Rossi alla Honda e Dovizioso sulla Ducati di quest'anno.

Sei interessato alla sponsorizzazione? Parliamone!

Compila il form qui in basso per ricevere notizie e aggiornamenti sul mondo del marketing sportivo, o per richiedere una consulenza.
Un membro del nostro staff ti ricontatterà in pochi minuti.

Vuoi firmare il tuo migliore accordo di sponsorizzazione?

Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
Recent Posts

Leave a Comment

rosberg hamilton mercedes 2013
Espargaro Mugello 2013