In MotoGP

La MotoGP vuole ridurre la propria presenza in Spagna e negli USA. Si va verso Asia e Sudamerica. Apertura ai mercati più ricchi. Questa sembra essere la motivazione principale, stando alle parole di Carmelo Ezpeleta, che spingerà la MotoGP a inserirsi maggiormente in Asia e Sud America. Secondo il boss Dorna, l’uomo più importante del mondiale, la MotoGP necessiterebbe di nuovi orizzonti di mercato che possano dare quell’impeto in più a un campionato che ha il potenziale e la necessità di crescere ancora.

Quelle di Ezpeleta non sono solo parole o previsioni di un futuro lontano. Al contrario, si tratta di una realtà che vedrà già nel 2014 il debutto del GP di Argentina sul circuito Termas de Rio Hondo. Il nuovo tracciato argentino è quasi pronto. Le ispezioni della Federazione argentina di Motociclismo (CAMOD) insieme alle autorità del circuito di Termas de Rio Hondo hanno già confermato che gli interventi sono stati realizzati in accordo con i regolamenti internazionali. Dopo i test che si terranno il 4 e il 5 luglio per le classi MotoGP e Moto2, si potrà passare quindi alla completa omologazione del circuito che potrà così ospitare un Gran Premio del Campionato del Mondo.

L’Argentina non è l’unico obiettivo sud americano di Ezpeleta. Nel 2015 infatti un nuovo GP verrà inaugurato in Brasile. Si svolgerà nella regione di Goiania, che già fu teatro in passato del GP, prima di chiudere i battenti 1989. Ezpeleta potrà contare sul supporto della Confederazione brasiliana di Motociclismo (CMB) che già da tempo cerca di riportare il MotoGP in Brasile.

L’ultimo GP in Brasile si svolse nel 2004 a Rio de Janeiro presso il circuito Jacarepaguà, poi demolito nell’ottica dei lavori per i Giochi Olimpici del 2016. Non si tratterà di un’operazione facile, dato la mancanza di infrastrutture. Ma, così come per il circuito argentino di Termes de Rio Hondo, l’investimento potrebbe rappresentare comunque la possibilità di iniettare nuova linfa vitale alla realtà sportiva del Paese.

I piani di Ezpeleta non includono esclusivamente il Sud America. Nuove possibilità si prospettano pure in Asia. Il Sud Est asiatico potrà divenire presto teatro di ben due nuovi GP. Uno in Thailandia, l’altro in Malesia.

Cosa comporterà questo cambiamento per il Campionato del Mondo?

A farne le spese purtroppo saranno i GP europei e nord americani. Alcuni GP dovranno per forza di cose saltare. Anche se ancora nulla è certo, è probabile che la Spagna perda una delle quattro date che la vedono attualmente protagonista. Con ogni probabilità a essere cancellata sarà l’appuntamento del Valencia. Bisogna comunque tenere a mente che nessuna delle date è in realtà al sicuro. Solo il tempo svelerà quali saranno le decisioni per quanto riguarda il panorama GP europeo.

Dagli Stati Uniti invece si ha già qualche conferma che delinea meglio la situazione e i possibili risvolti futuri. Austin è già stata confermata. La data della storica Laguna Seca pure. Questi due appuntamenti non rischiano quindi di venire cancellati dalle mosse di Ezpeleta che lancerà il GP verso i nuovi mercati anche a costo di sacrificare alcuni degli appuntamenti più importanti del GP. Se Austin e Laguna Seca sono quindi al sicuro, la stessa cosa non può essere detta invece per la data di Indianapolis.

Di certo non tutti gli appassionati saranno contenti di questi risvolti, specialmente quelli che non avranno più la possibilità di ospitare il GP nella propria città. Lo scopo di Ezpeleta è però chiaro: accontentare non tanto gli appassionati quanto i costruttori, sopratutto la Yamaha che spinge da tempo verso un allargamento del Campionato del Mondo.

Nella foto: Carmelo Ezpeleta
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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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MotoGP e futuro: meno Spagna e USA, più Asia e Sudamerica, RTR Sports
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