Questo non è un articolo per i motori di ricerca. Sarà probabilmente confusionario, forse sgrammaticato e probabilmente manco lo rileggerò. Non starò qui a pesare parole chiave, o numero di battute. Non ha finalità alcuna se non quella di mettere per iscritto qualche riflessione, condividere con voi qualche pensiero. Nulla più. Fin qui, nessuna velleità, promesso. Non è un articolo di sports marketing, e forse neanche di sport in senso stretto, ma tant’è. Si parla di moto, in qua e in là.
Questa riflessione nasce da una notizia che al momento in cui si scrive ha già probabilmente fatto il giro del mondo due o tre volte. La notizia è la seguente: Casey Stoner, pilota HRC costretto ad una sosta di 3 turni da una frattura alla caviglia, rientrerà con il resto del carrozzone del MotoGP in tempo per il GP del Giappone. Lo ha annunciato oggi dal suo blog confermando la sua presenza in griglia. Quella giapponese non è solo la quartultima gara del campionato MotoGP, ma anche la quartultima gara del campione australiano, che ha già annunciato il ritiro.
Chissà che gli passa per la testa, adesso. Stoner, 27 berrette e la faccia pulita del ragazzino che di Topexan ne ha usato assai negli anni belli, ha vissuto in questo 2012 una delle stagioni più strane della sua vita. E questo è fuor di dubbio. E’ stata la sua prima stagione da papà, la stagione dell’annuncio del suo ritiro, la stagione delle sue polemiche nei confronti dell’organizzazione del Mondiale e poi, infine, la stagione del suo infortunio, che lo ha escluso definitivamente dalla lotta per il titolo. Adesso, là davanti in classifica, ci sono solo Pedrosa e Lorenzo. Dietro, il vuoto.
Chissà che gli passa per la testa, adesso, a Stoner. Già perchè, per sgombrare il campo dai dubbi, Casey è comunque quello con il Numero 1 sul cupolino, quello che di mondiali ne ha vinti due e l’unico, fino ad ora, a portare la rossa di Borgo Panigale al titolo. Insomma, non esattamente uno con l’hobby delle due ruote.
Il canto del cigno
Giappone, Malesia, Australia e Valencia. Quattro gare per dimostrare tutto e niente, perchè star fermi quasi un mese e mezzo e poi risalire in moto non è semplice, sopratutto per chi è abituato a vincere. E soprattutto per chi , fra quattro gare, su una moto non ha intenzione di salirci più. Mai più, pur di star vicino a moglie, figli, pesca, giardinaggio e tutte le cose che l’australiano continua ad elencare a chi gli chiede “ma perchè?”. E’ infatti chiaro come il sole che Casey non sarà lo Schumacher delle due ruote e che non tornerà a correre fra qualche anno, pur a costo di sentirsi ripetere che 27 o 28 anni sono un po’ pochini per ritirarsi. Quando gliel’hanno fatto notare, lui ha risposto “andateci voi in motocicletta a 320 km/h con vostra figlia che vi aspetta a casa”. Vero anche questo.
Nel frattempo Lorenzo e Pedrosa si chiedono cosa succederà domenica, quando qualcuno al loro stesso livello tornerà sulla nera striscia d’asfalto giapponese. Poichè, certamente, Stoner il mondiale non lo più agguantare, ma lo può far perdere a qualcuno, siccome è l’unico che gira forte come i due spagnoli e con una moto che è un missile.
E allora, che fare? Difficile entrare nella testa di qualcuno come il canguro, tanto aggressivo in pista quanto schivo e disinnamorato della ribalta fuori. Stoner, vista da qui, ha due opzioni.
La prima è quella di vincere le 4 gare che rimangono al Mondiale. Impresa difficile, certo, ma quantomeno possibile per chi non ha addosso la pressione di dover arrivare in fondo per forza. Vincesse le ultime 4 tappe della sua vita, manderebbe un segnale molto forte a tutto il movimento e ai suoi avversari. Significherebbe andarsene da vincitore, senza sbattere la porta ma confermando il fatto che l’abbandono è davvero dovuto ad un calo della passione. E non delle prestazioni.
La seconda opzione invece è quella di fare 4 gare oneste, rispettando i doveri di scuderia, sponsor e management senza rischiare troppo. Dovesse farsi male di nuovo, per davvero, in una caduta, difficilmente potrebbe perdonarselo.
In sostanza non c’è nulla in palio per Stoner, se non l’orgoglio e la gloria. Non poca roba, certamente, ma che potrebbero non bastare. L’uomo Stoner potrebbe infatti scegliere l’opzione numero due, e non si potrebbe biasimarlo. Il pilota potrebbe scegliere la uno.
Domenica c’è Motegi. Gli addetti ai lavori la aspettano con ansia, sia perchè Ezpeleta discuterà con i costruttori giapponesi del futuro della disciplina, sia perchè saranno le ultime apparizioni di uno dei più grandi tenori della motocicletta degli ultimi anni.
Potrebbe essere un trionfo, o un fiasco. In ogni caso sarà da vedere.
By Emanuele Venturoli - RTR Sports Marketing Nella foto: Casey Stoner Picture courtesy of HRC
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