La bella provincia Italiana
Da Maranello a Carpi passano una quarantina di chilometri appena. Un taglio longitudinale nella bassa emiliana, con fulcro in quella Modena tutta semplicità e sostanza.
Paltrinieri e la Ferrari, rispettivamente da Carpi e Maranello, sono il volto più bello di un’Italia operosa, magica e mai spaventata dal sacrificio. Nelle lingue d’acqua e di asfalto che solcano con potenza e con orgoglio c’è il meglio del nostro Paese e nel loro sorriso grande da vincitore si trova la ricetta del successo.
Nuoto e Formula 1, due sport così diversi eppure così simili, per tanti aspetti. Dove il trionfo, più che su un singolo momento di splendida perfezione, si costruisce pazientemente lavorando sui dettagli e smussando gli angoli, con quella splendida testardaggine tutta emiliana che non conosce notti e giorni e che non si arrende davanti a niente.
Ma mentre Gregorio ormai non sa più perderli, questi 1500 metri, la Ferrari sta solo adesso riassaporando il gusto dolce del primato, dopo lunghi anni di digiuno. E lo sta facendo nell’unica maniera possibile, ovvero lavorando insieme.
Se è vero che la temutissima Mercedes è ormai raggiunta sul piano tecnico, è altresì vero che la Scuderia sta mostrando sul lato umano una compattezza e un’unione di intenti che non ammette repliche e che non si vedeva da un pezzo.
Budapest ne è forse l’esempio più fulgido e più straordinario, con una macchina che nella notte fra venerdì e sabato diviene una bestia imprendibile, un pilota che vince con il volante storto ed un compagno di squadra che -pur più veloce- si sacrifica per consolidare la leadership mondiale. Sotto il podio, a cantare l’inno di Mameli commossi, ci sono Marchionne e Arrivabene, insieme ad una squadra tutta italiana.
È bello, bellissimo. Ma forse di ancor più bello della vittoria c’è l’orgoglio del riscatto, la tenacia della rinascita, e il viso concentrato di chi ha scommesso tutto, pur di arrivare là davanti. Nè per Gregorio né per la Scuderia la salita è ancora terminata. Ma ieri pomeriggio, quando li abbiamo visti scrutare l’orizzonte dal primo gradino dei rispettivi podi, tutti noi ci siamo sentiti un po’ migliori.