In Formula 1

Cinque gare al termine del Mondiale 2012. Quello che sembrava un campionato incerto, con tanti piloti in grado di lottare per l’iride fino alla fine, magicamente si è trasformato in una sfida a due. I rivali sono sempre loro: Sebastian Vettel e Fernando Alonso.

Dopo la debacle di Suzuka, lo spagnolo della Ferrari ha visto scendere il suo vantaggio da 29 a soli 4 punti nei confronti del rivale tedesco della Red Bull. Se prima il vantaggio esiguo avrebbe potuto permettere a Nando di giocare in difesa, dalla Corea in poi l’atteggiamento deve forzatamente cambiare. Peccato, però, che la F2012 è tornata ad accusare quasi un secondo netto di ritardo in qualifica nei confronti della Red Bull. In altre parole, la Red Bull è tornata ad essere la squadra da battere e la Ferrari è costretta ad inseguire.

Il segreto di questo ribaltone tecnico è da ricercare in una nuova soluzione interessante, il Double DRS. Nella parte interna della paratia dell’ala posteriore della RB8 è presente un foro che permette – quando l’ala mobile è aperta – di far defluire l’aria al suo interno che, in quel punto, è alla sua pressione massima. Il flusso viene poi espulso dagli slot posizionati al di sotto del supporto inferiore dell’ala. In questo modo, si riesce a “scaricare” ulteriormente l’ala posteriore ed avere velocità di punta più alte, anche quando la vettura è settata per un maggior carico aerodinamico. In qualifica, quando l’ala mobile è attivabile ovunque, il vantaggio per ogni settore diventa ben più marcato. Viceversa, in gara è decisamente più contenuto, poiché il pilota può attivarlo solamente se è in scia ad un avversario, ad una distanza inferiore al secondo.

La cosa strana è che la Red Bull ha studiato questo dispositivo solamente in galleria del vento, portandolo in pista praticamente già pronto e funzionante. Cosa che in Ferrari non si è riusciti a fare, non solo per quanto riguarda il DDRS, ma per l’intero pacchetto evolutivo della Rossa. A Maranello si paga ancora il gap tecnico nei confronti degli avversari a causa di una galleria del vento ormai obsoleta che, secondo Montezemolo, verrà chiusa a breve per nuovi interventi di ammodernamento. Nel frattempo, gli studi aerodinamici si trasferiranno nella galleria di Dallara a Parma e in quella della Ex Toyota a Colonia, in Germania.

Non è un segreto: sulla F2012 parte degli aggiornamenti previsti non hanno funzionato. La discrepanza tra i dati della galleria e quelli raccolti inpista sono notevolmente diversi. E così si ritorna al vecchio tormentone che, di fatto, rischia di far rivivere ai tifosi ferraristi un’altra “Abu Dhabi 2010”. Il titolo è ancora alla portata di Alonso, ma solamente se nelle prossime gare si riuscirà a contenere l’armata Red Bull. Serve una reazione pronta ed immediata… ed anche un pizzico di fortuna. Dovessimo dare le percentuali di vittoria finale, diremmo Alonso 25% e Vettel 75%.

A decidere le sorti del Mondiale 2012 potrebbe anche essere la McLaren. Seppur ancora matematicamente in lizza per il titolo, l’affidabilità ha frenato gli entusiasmi a Woking, perché la Mp4-27 sembra esser fatta di cristallo. Lewis Hamilton ha collezionato ben quattro ritiri per problemi tecnici durante l’anno e Button non è da meno, litigando con un cambio che spesso lo ha lasciato con la frizione in mano. Affidabilità a parte, la McLaren potrebbe sfoderare ancora delle prestazioni vincenti e togliere punti indistintamente ad Alonso e Vettel.

Blog F1: Vettel vs Alonso, 5 Gare Al Termine Per Il Titolo Iridato, RTR SportsMercedes e Lotus sembrano non preoccupare i Top team, al momento. Il team di Stoccarda continua a brancolare nel buio dal punto di vista tecnico ed in classifica rischia di farsi strappare il quinto posto dalla piccola Sauber. In Lotus, salvo clamorosi avvenimenti, chiuderanno la stagione con la grande incompiuta promessa. La E20 è una buona macchina, ma  manca lo spunto velocistico per partire davanti e tenere il ritmo dei migliori. Discorso a parte meriterebbe Grosjean, immedesimatosi ormai in una palla da bowling. Domenica scorsa, a Suzuka, il francese ha collezionato l’ottavo incidente in quattordici gare. Se non è record, poco ci manca.

A voler essere cattivi, è stata proprio la Lotus la miglior alleata di Vettel in questa rincorsa iridata. Delle ultime quattro gare (Spa, Monza, Singapore e Suzuka), Alonso si è ritirato per ben due volte a causa di un incidente: in Belgio travolto da Grosjean, in Giappone con per un contatto con Raikkonen.

Domenica si correrà in Corea, sul circuito di Yeongam. A livello d’assetto, il circuito non si differenzia molto da Suzuka: il carico aerodinamico resta medio-alto, ma per il tracciato coreano serve molta più trazione in uscita dalle curve lente. I team utilizzeranno delle particolari mappature per ovviare al problema, scaricando in maniera meno brutale la potenza a terra. Pirelli porterà per l’evento pneumatici Soft e Supersoft: trattandosi di un circuito semi-permanente, gli pneumatici del costruttore italiano devono adattarsi a diversi livelli di aderenza e a decelerazioni fino a 5.2 G e oltre 900 Kg di carico sulle ruote anteriori.

Inizia così questo mini-campionato di cinque gare, con i due contendenti al titolo che si punzecchiano già dalle dichiarazioni alla vigilia del Gran Premio. Il finale di campionato si preannuncia incandescente.

 

 By Davide Reinato – BlogF1.it 
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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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