La storia dice che il mondo delle corse automobilistiche ha poco a che fare con alcune categorie di prodotti. Se facessimo una lista di questi prodotti, saponi e detersivi sarebbero sicuramente in cima alla lista. Ritengo che questa sia una grande occasione persa: mettere insieme MotoGP e prodotti per la casa, ad esempio, potrebbe offrire l’opportunità di avviare importanti programmi di marketing sportivo.
Questo è vero per due motivi principali:
- A differenza di quanto si possa credere, i luoghi in cui si svolgono le gare sono estremamente puliti e le strutture in cui operano i team sono curate in modo maniacale.
- Allo stesso modo, dobbiamo abbandonare lo stereotipo secondo cui l’acquisto di detersivi è una prerogativa femminile.

Corse e pulizia: perché le gare sono ossessivamente pulite?
Un aspetto che normalmente colpisce chiunque visiti una fabbrica di motori è la pulizia, unita a un incredibile ordine. Pavimenti, superfici, vetrate, banchi di lavoro e tutti gli strumenti sono in perfetto ordine e soprattutto impeccabili. Alcuni processi di lavoro, per citare un esempio, vengono addirittura svolti in “camere bianche”: si tratta di stanze completamente prive di polvere, tipicamente utilizzate per le produzioni dell’industria farmaceutica, alimentare o microelettrica.
La sensazione è la stessa quando ti rechi in un autodromo per seguire le attività principali dei team, ovvero gareggiare e servire i propri partner. Tutto è pulito, ordinato e in ordine. La cura è il denominatore comune nei box, nei garage e nelle strutture di ricovero, così come nei luoghi di assistenza.
Quindi, pensi davvero che esista una “vetrina” migliore per dimostrare cosa può fare il tuo prodotto, panno o spray? Chiunque può facilmente ricordare i meccanici che puliscono la carenatura di una moto, le fiancate di un’auto da corsa o la visiera di un casco da pilota utilizzando uno spray e un panno in microfibra. Solo pochi, però, sanno quanto siano pulite le strutture ospedaliere o quanto siano perfetti i garage. Non perdere l’occasione di dare ai tuoi ospiti questa opportunità e di fare una buona impressione!
Perché il mondo delle corse ama così follemente la pulizia e l’ordine a tal punto da diventare parte integrante dell’attività? Ci sono due risposte principali a questa domanda: la prima è la performance, mentre la seconda è il controllo.
In primo luogo, polvere, detriti, sporcizia e altri corpi estranei contribuiscono al deterioramento delle parti meccaniche e ne impediscono il perfetto funzionamento. In un mondo in cui un decimo di secondo fa la differenza, le condizioni di ogni componente devono essere più che eccellenti. L’unico modo per ottenere questo risultato è una pulizia, una manutenzione e una cura continue. In secondo luogo, la pulizia e il controllo costante (cioè la manipolazione) dei materiali aiutano i meccanici a capire se le parti sono integre e prive di danni, che potrebbero compromettere i risultati della gara o, nel peggiore dei casi, rappresentare un pericolo per il pilota. La pulizia nelle corse non è solo un esercizio di stile: è piuttosto un’attività che salva la vita.

Uomini, donne e detersivi: un nuovo responsabile degli acquisti all’orizzonte
Il secondo punto riguarda il responsabile degli acquisti (PM), che acquista saponi e detersivi. Nonostante il pensiero comune, questa non è più una prerogativa femminile. Il mondo è cambiato anche in questo settore… grazie a Dio.
Secondo l’Office for National Statistics, in Inghilterra 7,7 milioni di persone vivono da sole e il 58% di queste famiglie è composto da uomini single che devono occuparsi di ogni aspetto legato alla cura quotidiana del corpo e della casa. Secondo l’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, la situazione in Italia non è molto diversa. Anche qui, uomini e giovani di tutte le età hanno a che fare quotidianamente con detergenti per pavimenti, saponi di Marsiglia, ammorbidenti e tappi per lavatrice (e dichiarano di farlo con grande soddisfazione).
Dopo essersi concentrati sulle pulizie “domestiche”, è arrivato il momento di richiamare l’attenzione sull’enorme mercato dell’igiene e del lavaggio degli abiti. Anche questo mercato offre a chi è interessato al settore delle sponsorizzazioni molti spunti di riflessione: tutti i membri del personale dell’autodromo indossano con orgoglio le uniformi che identificano il proprio team. Il personale comprende meccanici, ingegneri, addetti stampa e manager che, nello svolgimento delle loro mansioni, espongono il marchio dei loro partner e dei produttori che rappresentano.
Sebbene il lavoro dei meccanici sia tradizionalmente associato a mani unte e a pantaloni e magliette sporchi di grasso, non troverai mai un meccanico di MotoGP o F1 che indossi un’uniforme macchiata. Naturalmente hanno a disposizione molti set di uniformi, ma un’altra ragione è che le uniformi vengono lavate e stirate accuratamente dopo ogni gara e vivono la stagione senza macchie. Mi vengono subito in mente alcune pubblicità del passato in cui la proprietà sbiancante di alcuni detersivi veniva abbinata alla loro delicatezza sui tessuti. I meccanici degli sport motoristici e le loro uniformi possono essere considerati un esempio perfetto di questa situazione.
Lo stesso collegamento può essere fatto facilmente con l’elettronica di consumo, così come con le lavatrici e le asciugatrici che restituiscono abiti lustri e puliti, spesso da indossare nei fine settimana successivi alle gare.
È solo una questione di igiene e pulizia? In realtà c’è di più: si tratta di un valore da trasmettere. Le uniformi pulitissime sono il mezzo attraverso il quale l’immagine della squadra viene trasferita al mondo esterno. Le squadre rappresentano ottime opportunità di storytelling per i produttori di lavatrici e asciugatrici che possono avvalersi di una disciplina come questa in cui valori come velocità, affidabilità e forza sono facili da comunicare.
Una cosa che dobbiamo evitare di fare è lasciare che gli stereotipi prendano il sopravvento, perché questo può portare a pensare che certe categorie di prodotti non siano adatte ad alcuni sport specifici. Un tipico stereotipo potrebbe essere quello di pensare che un prodotto femminile debba necessariamente essere collegato a sport femminili come la pallavolo. Perché? Il numero di donne che guardano la MotoGP, il calcio o il rugby è ormai a sette cifre.
Questo argomento merita sicuramente di essere approfondito in altri post in cui si potranno citare esempi di nuove categorie di prodotti che, a prima vista, possono sembrare avere poco a che fare con gli sport motoristici ma che in realtà hanno molto in comune con essi a un esame più approfondito.
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