In Calcio

di Luca Mapelli

Caro Claudio, ho deciso di scriverti queste poche righe perché hai appena vinto il premio di miglior allenatore dell’anno e mi sento in dovere di farti dei sinceri complimenti.

L’impresa del tuo Leicester non ha davvero eguali ed è la prova più concreta che nello sport tutto è possibile.

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Tu, caldo romano ormai 65enne, hai conquistato davvero quella fredda terra anglosassone. E lo hai fatto nel modo più incredibile, portando la squadra dove neanche il più ottimista dei tifosi si aspettava.

Hai spazzato via ogni dubbio di inizio stagione, esprimendo un calcio moderno, fatto di corsa, cuore, grinta e attributi grossi come una casa! Ogni giocatore del Leicester è sempre uscito dal campo sapendo di aver dato il 110% e questo non è altro che merito tuo.

Tirare fuori il meglio dalle persone, penso sia questo il vero termometro per misurare la bravura di un allenatore.

Mourinho lo ha fatto per anni con la sua sfrontatezza, tu lo hai fatto con una classe perfetta, un profilo basso e uno spirito operaio. Forse nemmeno Al Pacino in “Ogni maledetta domenica” è riuscito a sviscerare tutta questa voglia di vincere dai suoi ragazzi. Hai trasformato la tua banda di ragazzotti sconosciuti in una macchina perfetta: difesa, ripartenza e completa dedizione al collettivo.

Il miracolo Leicester mi ha fatto percorrere 2.860 km in macchina in 52 ore, solo per assaporare il clima di una piccola città sul trono di Inghilterra. Ho visto il vostro entusiasmo, le vostre lacrime di gioia e la vostra incredulità. Il 7 Maggio 2016, ti ho guardato alzare al cielo quella coppa e riscrivere la storia del calcio inglese.

I tuoi tifosi mi hanno ringraziato per aver condiviso la loro gioia, mi hanno abbracciato e offerto da bere solo perché italiano come te.

Li ho sentiti cantare il tuo nome sulle note di “Volare”, li ho visti emozionarsi davanti a un traguardo incredibilmente raggiunto. È questo lo spirito dello sport che va pubblicizzato.

Il calcio per molti è una medicina e va sfruttato per diffondere benessere. E tu, etichettato come “eterno secondo”, non hai buttato via la possibilità di portare un po’ di felicità a questa piccola cittadina.

Quindi Sir Claudio grazie per aver smentito ogni stereotipo del calcio di oggi, per una volta i soldi e gli investimenti non hanno dettato la loro legge… ha vinto la squadra che ci ha creduto di più. Sorprendici un’altra volta, c’è un cammino in Champions da percorrere..C’mon foxes! Con affetto, un semplice appassionato di calcio

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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Comments
  • Vito
    Reply

    Articolo che ben esprime una cavalcata che è entrata di diritto nella storia del calcio e che rispecchia le emozioni provate da qualsiasi appassionato di calcio, me compreso. Complimenti Luca.

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