In Marketing Sportivo, Sponsorizzazioni Sportive

josefa idem lo sport più bello è essere mammaI bambini hanno bisogno di fare sport.

E’ un’esigenza biologica e fisica. Lo sport favorisce una sana e robusta crescita, aiuta a socializzare e, si sa, a prepararsi alle prime sfide della vita.
Quella con se stessi la più dura. Una gara quest’ultima che qualcuno vive tutti i giorni quando si parla di sport e figli: parliamo dei genitori. La scelta dello sport più adatto. I costi da affrontare per i corsi e l’attrezzatura necessaria. L’appoggio psicologico e fisico. Coordinare l’educazione scolastica con quella sportiva. L’impegno dei fine settimana con le gare. Un impegno di anni, a volte di una vita intera, quando i figli entrano nell’agonismo.

Se il papà è diventato una figura sempre più presente nell’educazione di piccoli sportivi italiani (e non solo quando si parla di calcio), nella routine quotidiana l’impegno rimane quasi sempre al femminile. La mamma runner ha delle tabelle di marcia serratissime: preparare la borsa per gli allenamenti alla mattina, andare al lavoro, uscire prima dall’ufficio schivando lo sguardo scocciato del capo, passare a scuola o dai nonni (che dio li benedica, i nonni), portare il piccolo agli allenamenti, andare a prenderlo oppure organizzarsi con il papà perché lo faccia lui, tornare a casa a cucinare, una bella lavatrice notturna e il rito dello stendere le magliette per l’allenamento del giorno dopo. Perché domani si riparte con un’altra sfida.

Le donne spesso rinunciano loro stesse a praticare sport: non c’è tempo o poche energie per farlo. Del resto, se si corre tutto il giorno, alla sera si ha solo voglia di un po’ di meritato riposo. Proprio l’anno scorso ad aprile, per la prima volta in Italia, si è tenuto l’incontro Noi mamme per lo sport: un evento interamente dedicato alle mamme delle atlete e atleti olimpici. La manifestazione era stata promossa dal CONI e P&G nell’ambito della campagna Grazie di cuore mamma, realizzata in partnership per sostenere la squadra italiana ai Giochi Olimpici di Londra 2012. In tale occasione le mamme presenti all’incontro hanno collaborato alla creazione della Carta dei Valori dello Sport: dieci regole che ciascuna madre dovrebbe seguire per educare il proprio figlio. Si parla d’igiene, abbigliamento adeguato alla pratica sportiva, ma anche di alimentazione sana, riposo, sostegno e gratificazione. Procter & Gamble, in occasione dell’evento, aveva presentato il video intitolato The Best Job realizzato per la campagna Thanks Mom: due minuti e due secondi di emozioni regalate dai sacrifici, la costanza e la dedizione che le madri di tutti gli sportivi del mondo dimostrano ogni giorno. Come a dire che spesso dietro a un grande sportivo c’è anche una grande mamma. Il video, spopolato sul web, si è rivelato non solo un’eccezionale trovata pubblicitaria per il colosso americano nel campo del consumo, ma anche una grande occasione per parlare a livello mondiale delle madri e dello sport. Se poi la mamma in questione è un’atleta, la sfida si fa doppia. Sono infatti molte le donne nel mondo dello sport che rinunciano ad avere figli. Ciò è dipeso non solo dalle difficoltà da affrontare durante il delicato periodo della gravidanza, ma anche dall’impegno che un figlio richiede per la carriera di una sportiva. Si risale ancora alle passate Olimpiadi quando la boxeuse salernitana Marzia Davide rivelò alla stampa di essere stata scartata dalla competizione perché “troppo mamma”. Una discriminazione tristemente di moda nell’universo dello sport a tinte rosa. Eppure le mamme campionesse esistono e non le ferma nessuno. In Italia Fiona May, la cui maternità è stata celebrata in una serie di spot della Kinder, ma anche molte altre: la pattinatrice Barbara Fusar Poli, la pallavolista Simona Gioli (Mamma Fast, appunto), la sciatrice Daniela Ceccarelli, tanto per citarne alcune.

Bisognerebbe dunque non aspettare che siano le Olimpiadi o particolari festività a ricordarci quanto siano speciali le mamme che vivono lo sport in prima persona. Quelle che lo regalano con sacrifici e infinito amore ai loro figli. Quelle che quotidianamente praticano lo sport più duro e faticoso. Senza dubbio pieno di emozioni uniche. Essere una mamma.

RTR Sports Marketing
Nella foto: Josefa Idem

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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