Soltanto qualche giorno fa
Shuhei Nakamoto, vicepresidente del team HRC, aveva rilasciato alcune dichiarazioni positive sulla moto in fase di sviluppo: nonostante il ritardo di quasi un mese sulla tabella di marcia i risultati apparivano confortanti.
Ancor più confortanti sono, stando allo stesso
Nakamoto, i risultati dei test effettuati nei giorni scorsi, a porte chiuse. “I risultati sono stati
superiori alle aspettative, soprattutto per quanto riguarda il comportamento dinamico” ha dichiarato entusiasta al termine della sessione di prove.Quel che risalta dalle immagini è (presumibilmente)
Tadayuki Okada alla guida, sul tracciato
Twin Ring di Motegi, come conferma anche il comunicato stampa. Tuttavia le foto rilasciate dalla casa madre Honda non sono molto dettagliate e non permettono quindi un’analisi tecnica approfondita del mezzo. Per quel che è possibile osservare la carenatura è simile a quella della
RC213V, sintomo di distacco dalla
CRT messa in pista dallo scorso anno e dell’avvicinamento al prototipo della Honda ufficiale, priva ovviamente delle rilevanti peculiarità tecnologiche che la contraddistinguono. [pullquote1]”I risultati sono stati superiori alle aspettative”[/pullquote1]Sempre dalle
dichiarazioni di
Nakamoto sappiamo che la moto, per contenere i costi, sarà
priva di cambio seamless e comando di distribuzione pneumatico: con il calo dei regimi di rotazione, dovuto al passaggio alle 990 alesaggio fisso, è possibile tornare ai comandi tradizionali e, pur essendo ancora nel campo delle ipotesi, la soluzione più plausibile pare quella una gestione elettronica affidata alla centralina unica
Marelli, che è ancora in fase di sviluppo.
Per quanto riguarda le componenti accessorie, ovvero freni e sospensioni, i fornitori saranno rispettivamente
Nissin e Showa: al momento tutto è in fase di sviluppo nei team
Gresini e LRC, ad opera di
Alvaro Bautista e Stefan Bradl.Per cercare di ridurre la sensibile differenza tra moto ufficiali e CRT, queste ultime godranno di alcuni vantaggi: il serbatoio di carburante sarà della capienza di 24 litri, contro i 20 standard dei team ufficiali e
i motori a disposizione per l’intera stagione saranno 12, contro i 5 di cui potranno disporre i team delle case madri.
Nonostante la sensibile accelerazione nello sviluppo della Production Racer in casa Honda non è ancora possibile prevedere quando la moto sarà pronta per i test ufficiali pre-stagione: l’obiettivo è quello dei test di fine campionato, sul circuito di Valencia ma, se gli esiti non saranno pienamente soddisfacenti sarà possibile un rinvio del debutto su pista nei test di inizio 2014, a Sepang.
Accelerare i tempi è nell’interesse sia della casa madre Honda, sia del paddock: infatti pare che i team di Gresini e di Cecchinello siano intenzionati a far gareggiare i propri piloti sulla nuova PR.
Il team HCR metterà a disposizione non più di cinque moto e, viste le premesse, non dovrebbe avere troppe difficoltà a venderle tutte nonostante la concorrenza degli altri team, Yamaha su tutte che proporrà ai team CRT il motore della M1 Factory al costo di 820.000 euro.
La scelta sarà sicuramente influenzata dalle esigenze dei vari team: chi vorrà integrare il motore con il telaio della propria moto sceglierà probabilmente la versatile opportunità Yamaha, i team emergenti o in difficoltà troveranno vantaggiosa l’offerta Honda.