By Emanuele Venturoli| Posted October 29, 2012
| In Formula 1
By Emanuele Venturoli| Posted October 29, 2012
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Gran Premio d’India, Dove I Leoni Non Bastano
Vettel red bull india 2012
Ti svegli a Greater Nodia, distretto di Gautam Budh, stato indiano dell’Uttar Pradesh, 28 gradi nord, 77 est. Greater Nodia è una città nuova, fresca, vibrante. Il 25 percento della città è coperta da alberi e giardini. Serve per fare rilassare i lavoratori. L’hanno costruita con compasso e goniometro, sulla carta, pochi anni fa per contenere l’esplosione urbana di Nuova Delhi, ormai invasa dal traffico, dal caos, dal disastro immobiliare causato dalla città a più alta crescita del mondo. Dalla gente che si sparava nel traffico, uccisa dallo stress e dai colpi di fucile, su una delle superstrade più grandi del mondo, la Yamuna Expy, la vecchia Taj Express Highway. Greater Nodia è sulla traiettoria digital industriale dell’India, la Silicon Valley dell’Est Asiatico, fra Nuova Delhi, Candrighan e Bangalore: ovunque campus, università, laboratori.
E’ una terra di contraddizioni, dove i ricchi sono ricchissimi e i poveri poverissismi. Dove le carte si stanno rimescolando ad una velocità tale che persino il croupier ha perso il conto, e sta guardando al futuro con speranza e terrore. Qui, dove si fa attraversare prima la mucca che l’autobus, al mercato si commercia pesce e silicio, microchip e curry e si parla un inlgese strano, rabbioso, formalmente corretto ma con le durezze del Commonwealth.
Ti svegli a Greater Nodia e ci hanno portato il Gran Premio, per il secondo anno. La terra è stata comprata dai contadini della zona, quasi 900 acri, e affidata a Tilke, uno dei massimi costruttori di circuiti di tutto il mondo. Ne nasce una pista di 5,4 chilometri, veloce e divertente, modernissima ma, come va di moda qui, con alcune contraddizioni, come i cani randagi che scorrazzano per il tracciato, il principale problema della pista risolto con bistecche, crocchette e accalappiacani. Così è, se vi pare.
Sebastian Vettel vince in versione Buddha il Gran Premio d’India, tappa numero 3 del Mini Mondiale che lui e Fernando Alonso stanno correndo in singolar tenzone, luna di miele di uno sport in crescita vertiginosa bisognoso di eroi della nuova epoca.
Il tedesco e lo spagnolo corrono due corse diverse come le facce dell’India moderna, curiosa metafora di un tempo e luogo senza stacchi tra l’ombra e la luce. Il primo vola sul suo carro da sogno che accelera rotondo, non consuma le coperture, diventa di fuoco sui rettilinei e di vento fra le curve indiane. E’ fatto sull’Olimpo, questo Toro rosso blu e giallo , e Newey è il suo genio. Non a caso Alonso dirà “io non sto più lottando contro Vettel, ma contro le automobili di Newey”. Già, Fernando.
Al contrario di quella del tedesco, la sua è una gara di rabbia e forza e talento puro, grezzo. Se la Red Bull è intagliata nel diamante della perfezione aerodinamica e motoristica, la classe di Alonso è sgrezzata nella roccia, è piena e materica e vera e urla con il grido feroce del motore di Maranello, ruspante ma orgoglioso.
Alonso non ha la macchina da qualifica e parte quinto, ma l’asturiano non ha voglia di comprimari attorno e sa che non è più tempo per l’Oscar ai migliori attori non protagonisti. Si sbarazza della seconda fila McLaren come una folgore e parte all’inseguimento di Vettel e Webber. E’ bello questo cavallino che insegue i due tori. Non puoi che volergli bene, mentre strappa le gomme, perde terreno in curva e ansima sul dritto ma ce la mette tutta.
Alonso supera Webber non perchè l’australiano ha un problema al Kers, ma perchè il libro vuole così, vuole che nei pressi del castello incantato rimangano solo i due cavalieri migliori. Dietro, dopo Webber, c’è un’altra gara, questa sì di macchine e non d’eroi. Ma poco ci interessa.
alonso india 2012
Vince Vettel, facile. Alonso è secondo nel miracolo. Il mondiale rimane aperto, ma è in salita. Rimangono l’Abu Dhabi degli sceicchi, l’ Austin dei Cowboy e il gran carnevale a San Paolo del Brasile, il gran Finale, dove i colori delle bandiere e dei fuochi d’artificio serviranno solo a coprire le ombre sui visi di qualcuno.
Ti svegli a Greater Nodia e il sole è un po’ velato. Non piove, ma poco ci manca. E’ bello questo sport in cui gli eroi non vincono sempre e in cui i cattivi non fanno male. Gli aerei volano già verso Yas Marina, il circo torna al mare. In India hanno riaperto il circuito. Ora sulla griglia di partenza due cani annusano l’asfalto gommato.
By Emanuele Venturoli - RTR Sports Marketing
Nella foto: Sebastian Vettel e Fernando Alonso.
Pictures from the web
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Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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In un’epoca in cui è possibile arrivare ovunque con un clic, è forte la tentazione di rivolgersi direttamente a team e proprietà per progetti di sponsorizzazione.
Così facendo siamo convinti di accorciare la catena del valore, risparmiando tempo e denaro. Tuttavia questi metodi DYI sono tutt’altro che esenti da rischi e quello che inizialmente sembra essere un vantaggio competitivo si trasforma presto in un problema difficilmente risolvibile. Ecco perché ci sono le agenzie. Ed è per questo che dovresti affidarti a noi per le tue sponsorizzazioni.
Le attivazioni sono il cuore pulsante
Le attivazioni sono il vero cuore della sponsorizzazione sportiva. Senza di esse, rimane solo un’adesivo vuoto su una moto, una macchina o una divisa e nessun contatto con il pubblico, nessun legame emozionale, nessun impatto sulla bottom line. E allora come si fa? Di certo non saranno i team o gli atleti ad aiutarvi a sfruttare la sponsorship e a farvi godere dei tanti diritti di marketing che avete pagato. Per tirare fuori il meglio da un progetto di marketing sportivo vi serve un’agenzia che sappia utilizzare la sponsorship per coinvolgere la fanbase sul web, per arrivare nei Centri Commerciali, per organizzare hospitality, per sviluppare possibilità di B2B e B2C e per portare i “vostri” atleti di fronte a milioni di potenziali consumatori.
Le informazioni giuste, la scelta giusta
Lo sport è una passione immensa e per i nostri colori del cuore saremmo disposti a fare di tutto. Ma il business è un affare diverso ed è importante prendere le migliori decisioni strategiche possibili basandosi su ricerche indipendenti, statistiche e dati affidabili. Un’agenzia di marketing sportivo e di sponsorizzazioni sportive come RTR ha un quadro obiettivo e a 360° dello scenario ed è in grado di dirvi cosa è davvero meglio per voi: quale sport, quale atleta, quale squadra. Questo perchè siamo in possesso di un gran numero di dati e informazioni su ascolti, segmentazione e attitudini. Perchè i numeri non mentono. Mai.
Misurazioni obiettive per un ritorno certo
Andreste mai dal concessionario che vi ha venduto l’auto per chiedere se la macchina della concorrenza è migliore? No, ovviamente. Quindi, come pensate di ottenere misurazioni certe dell’efficacia della vostra sponsorizzazione se non vi affidate a qualcuno di super partes? Noi di RTR collaboriamo da sempre con agenzie terze indipendenti che ci permettono di conoscere il ritorno di ogni esposizione del vostro marchio in TV e sui media. Inoltre, crediamo nel calcolo del ROI come misura ultima del vostro successo: così sappiamo dirvi per ogni centesimo speso quanti ne state guadagnando.
Risparmiate tempo e denaro
Quando ci si avvicina per la prima volta ad una sponsorizzazione o a un progetto di marketing sportivo è difficile conoscere immediatamente quali siano gli interlocutori corretti, quale il flow decisionale e quali le giuste tempistiche per ogni processo. Lo sport è un ambito d’azione molto specialistico e inserirsi efficacemente nei suoi percorsi può richiedere un sacco di tempo e quindi di denaro. Noi invece conosciamo referenti e ambiti d’azione e sappiamo con chi parlare, quando e in che modo. Così anche voi siete più efficaci.
Sedetevi, rilassatevi, ci pensiamo noi
Da più di 30 anni ci occupiamo di sponsorizzazioni sportive e di marketing sportivo. Siamo consulenti, nel senso che il nostro obiettivo è quello di massimizzare il vostro investimento, ma siamo anche un’agenzia che gestisce il progetto dall’inizio alla fine. Lo facciamo dal 1995 con passione e professionalità, seguendo tre principi che sono diventati cardine della nostra attività: indipendenza, verticalità e trasparenza.
Conosco e lavoro con Riccardo Tafà dal 1995, quando per la prima volta abbiamo collaborato insieme ad un progetto per il Team Williams di Formula 1. Da allora abbiamo sviluppato molti altri accordi. Dopo avere lasciato Williams per lavorare con Gerhard Berger alla scuderia Toro Rosso, mi sono rivolto nuovamente a Riccardo per trovare un fornitore di utensili per il team, e Riccardo ha risposto positivamente con un’introduzione ad USAG: la partnership fra USAG e Toro Rosso sarebbe poi durata ben cinque anni. Di recente ho assunto il ruolo di Group Commercial Director per la prestigiosa squadra Andretti Autosport e mi trovo nuovamente a lavorare con Riccardo su una quantità di interessanti progetti. Perchè dunque questa collaborazione dura da così tanto? È un uomo capace, conosce egregiamente il lato commerciale dello sport ed è onesto e affidabile. Riccardo Tafà è un uomo del fare, più che del parlare: in oltre 20 anni non ho mai avuto uno screzio con lui o con una delle aziende che mi ha presentato. Inoltre, ciascuna delle partnership ha generato un ROI notevole sia per lo sponsor che per la parte sportiva. Non riesco a pensare a nessuna migliore testimonianza di questa per descrivere il lavoro di Riccardo.
Jim Wright
Group Commercial Director
Da oltre 10 anni lavoriamo con RTR Sport, gli obiettivi e i programmi di collaborazione continuano a rinnovarsi e a crescere con grande soddisfazione da parte nostra. Personalmente considero RTR una squadra di grandi professionisti capitanata da Riccardo Tafà che considero abbia competenze eccezionali e una sviscerata passione per il proprio lavoro.
Lucio Cecchinello
Team Principal
Vorrei porre in rilievo che tra le qualità di RTR c’è la sua grande abilità nell’approcciarsi strategicamente allo scenario delle sponsorizzazioni, connessa ad un modo di fare appassionato, una enorme volontà di risolvere i problemi, e una robusta professionalità.
Gianluca Degliesposti
Executive Director Server&Storage EMEA
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