Nel posto giusto al momento giusto! Sponsorizzazione sportiva. Spunti di riflessione
Il direttore marketing ci ha fornito tutte le informazioni necessarie per poter formulare una buona proposta. Gli obiettivi di marketing e promozione, l’uso che voleva fare dell’ospitalità e il modo in cui intendeva impiegare il team nella comunicazione… E, cosa più dolce di tutte, il budget disponibile, sì, anche il budget.
Sulla base di queste indicazioni, abbiamo assemblato quella che ritenevamo essere la soluzione ideale. Abbiamo presentato il progetto e abbiamo letto la delusione negli occhi di quest’uomo, oppure abbiamo intuito che si aspettava qualcosa di diverso, più “visivamente coerente con lo status dell’azienda”. In realtà, le aziende aspirano sempre a grandi spazi.
Ma è meglio dare priorità alla qualità o alla quantità nelle sponsorizzazioni? “Mi aspettavo che fosse più visibile” (che tradotto significa: “Mi sembra piccolo”). Spesso è il primo commento che ci viene fatto.
Ma sei sicuro che uno spazio grande sia sempre più visibile e quindi migliore di uno più piccolo in una posizione migliore? E che di conseguenza la visibilità sia maggiore? Le dimensioni contano?
Nella vita reale non funziona così, almeno non sempre; ci sono piccole, anzi piccolissime, parti della moto o del pilota che spesso vengono inquadrate più a lungo dalle telecamere durante le dirette TV e che generano un ROI maggiore rispetto ad altre posizioni che, a una rapida occhiata, la maggior parte delle persone considererebbe superiori.
Per esempio, e ipoteticamente, nella MotoGP, sarebbe preferibile avere la copertura della zip della tuta da corsa (vedi screenshot) dove Valentino Rossi ha esposto per anni la scritta scolastica“WLF“* o un grande marchio sulla pancia? Il marchio sulla pancia spesso non viene inquadrato perché le telecamere sono concentrate sul viso di Valentino durante le interviste… Pertanto, oltre alle dimensioni, bisogna sempre considerare anche la posizione. Qualità e non solo quantità. E questo accade anche con le automobili, i giocatori di rugby o di tennis e così via.
Come già detto, e non mi stancherò mai di ripeterlo, farsi guidare dall’istinto non è sempre la cosa giusta quando si tratta di sponsorizzazioni.
A corollario di queste poche righe, è bene ricordare che esistono diverse aziende che si occupano di misurare i ritorni di visibilità legati all’esposizione di un marchio in un evento sportivo.
Se vuoi, puoi fare una ricerca ex-ante per fare una previsione dei rendimenti in visibilità** e della congruità del prezzo.
Se desideri avere maggiori informazioni sulle sponsorizzazioni, leggi Cos’è un’attivazione di sponsorizzazione, e contattaci al nostro indirizzo e-mail: info@rtrsports.com
*WLF” Per i non anglofoni, WLF veniva scritto spesso negli spogliatoi delle scuole secondarie.
** in base ai risultati degli anni precedenti della stessa posizione.