In Sponsorizzazioni Sportive

Tutti i marchi hanno uno strumento sicuro per farsi notare dal pubblico: la Sponsorizzazione

Che cosa deve fare un brand per essere notato tra tanti? Come può diventare familiare fino a essere riconosciuto e associato a certi prodotti? E come essere top of mind nel momento più importante, ovvero quello dell’acquisto?

Farsi notare è il punto di partenza, la base per il successo di ogni azione commerciale e oggi è difficilissimo. L’attenzione è merce rara. La si concede solo quando c’è una base d’interesse e il meccanismo della pubblicità non tiene in considerazione questo, La pubblicità tradizionale si rivolge a tutti, interessati e non. Sono sicuro che incrociate continuamente persone che camminano con gli occhi incollati agli schermi del cellulare e che spesso vi spostate per non sbatterci.

Alieni a quello che succede nelle vicinanze, attenti solo al loro dispositivo su cui controllano costantemente le mail, l’ultimo post su facebook, gli scatti su instagram, il sito di gossip…Mentre aspettano il treno, l’autobus o fanno la coda alle casse del supermercato.

Se poi non sono concentrati sul cellulare (dove vengono comunque continuamente attaccati da pubblicità non richieste) sono bersagliati da migliaia di stimoli esterni; affissioni, cartelli, radio commercial, sms, mail, telefonate di call center e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente il pubblico “alza le barriere”e diviene difficilmente permeabile dai messaggi che gli si rivolgono.
La sua allerta, relativamente a certi prodotti o servizi si rialza quando c’è la necessità di acquistarli. Se avete voglia di cambiare auto e vi piacerebbe un certo modello iniziate a notarne, sulle strade, molte di più. Se vi volete tagliare i capelli e vi ispirate al look di qualcuno, inizierete a notare un sacco di frangette e così via. Il vostro radar si accende su quello che vi serve quando vi serve, il resto è rumore di fondo

È facile dunque comprendere che essere notati è un’impresa eccezionale, in cui riescono, se si usano i mezzi tradizionali, solo i fortunati che hanno budget sconfinati.

Siamo diventati tutti difficilissimi da intercettare: per difesa, per sottrarci ai continui spot che non ci interessano e che ogni giorno ci sovrastano. E non ne vogliamo più sapere fino a che qualcosa non ci serve, allora andiamo su Google e troviamo prodotti, facciamo confronti, ci informiamo sui prezzi e su come si comporta il servizio clienti.

Che cosa deve fare un’azienda per parlare col suo pubblico? Come farsi largo tra i tanti e superare il rumore di fondo? Con le sponsorizzazioni, magari sportive, ma non solo.

Ecco come funzionano le sponsorizzazioni

Il concetto è semplice…. Come tutte le cose che funzionano bene.

Si deve invertire il processo, evitare di elemosinare attenzione e farsi cercare…ma come? DIVENTANDO INTERESSANTE: Sponsorizzando un’attività culturale o una causa caritatevole, uno sport o una squadra, ecco come procurarsi l’attenzione spontanea del consumatore smettendo di interromperlo.

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Si deve sponsorizzare qualcosa o qualcuno: una charity, lo sport, la musica o la cultura che il nostro target apprezza e, per passione e interesse personale, segue a prescindere dal nostro coinvolgimento. Qualcosa o qualcuno che gli piace, che esercita una forte attrazione su di lui. Qualcosa su cui il target si concentra e che è vissuto con piacere.

Ovviamente non si deve sponsorizzare a caso, dovete scegliere esattamente quello che il vostro target ama, ogni sport è diverso e parla con pubblici diversi esattamente come qualsiasi altro mezzo. I lettori del Sole 24 Ore sono diversi da quelli della Gazzetta del Sud o del Corriere delle Alpi così come i pubblici di golf e vela sono certamente diversi da quelli del motocross.

La moto del pilota preferito, la maglia della squadra del cuore

Il Vostro marchio deve essere parte attiva dello spettacolo che il consumatore ha deciso di guardare, della causa in cui crede e che vuole sostenere, entrando nel suo mondo, in punta di piedi, affiancandolo. In questo modo vi farete apprezzare in maniera non invasiva e nel tempo vi apprezzerà tra tutti gli altri collegandovi alla sua passione.

Perché in un periodo in cui ci offrono qualsiasi cosa in ogni momento, solo quello che ci appassiona vale, tutto il resto…è noia, diceva il Califfo (e annoia aggiungo io).

 Adesso per favore, date due minuti della vostra attenzione a  https://www.ama.org/partners/content/Pages/why-customers-attention-scarcest-resources-2017.aspx

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Riccardo Tafà
Riccardo Tafà
Managing Director di RTR Sports, Riccardo si è laurea in giurisprudenza all'Università di Bologna. Inizia la sua carriera a Londra nelle relazioni pubbliche, poi si sposta nel settore delle due e quattro ruote. Si trasferisce brevemente a Monaco prima di tornare in Italia. Lì fonda RTR, prima una società di consulenza e poi un'azienda di marketing sportivo che, alla fine, trova una nuova e definitiva sede a Londra.
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La Sponsorizzazione: uno strumento sicuro per farsi notare dal pubblico, RTR Sports