In Sponsorizzazioni Sportive

Il titolo può sembrare una provocazione ma non lo è. Le motivazioni che ci spingono a sponsorizzare un certo sport possono essere molteplici: possiamo essere appassionati di una disciplina o di una manifestazione e sponsorizzarla a prescindere – indipendentemente da coerenza di valori o visibilità. Allo stesso modo, magari siamo ex praticanti e quindi ci piace rimanere vicini all’ambiente.

Ma se siete un’azienda accorta e quello che volete è avere ritorni positivi, allora dovete sempre verificare lo stato di salute della manifestazione. Per fare questo, c’è un metodo semplice e veramente infallibile: controllare i dati di vendita della biglietteria degli ultimi anni.

Uno sport in grado di offrire spettacolo ed emozioni è in grado, sempre, di fare il pieno. Discipline molto pubblicizzate e molto viste in TV che non vendono biglietti devono fare riflettere: è un campanello d’allarme importante.

Solo gli eventi che sono in grado di esercitare un richiamo tale da indurci ad affrontare un viaggio, le inevitabili code e qualche difficoltà di parcheggio sono in grado di motivare le folle e di trasferire i valori positivi della disciplina sul vostro marchio, impattando sulle vendite. Perché sono magici, perché sono unici, perché li si vuole vivere in prima persona. Sono eccitanti, hanno la capacità di attrarre.

Eventi a cui il pubblico vuole partecipare, happening che regalano felicità, momenti unici da ricordare per poter dire “io c’ero”. La finale del Mondiale di calcio, un incontro di Mike Tyson, la F1 a Montecarlo.

Ma se uno sport perde la magia, se gli spalti non sono stracolmi, se si preferisce guardare da casa allora quell’evento non è quello che fa per voi. In genere gli sport in salute sono quelli in cui gli organizzatori sono in grado di creare una competitività diffusa, l’esito non è scontato e si può assistere a colpi di scena. O quelli in cui il talento degli uomini dà vita a prestazioni comparabili, come le partite tra Federer, Nadal e Djokovic o gli ultimi giri che negli anni Rossi, Stoner, Lorenzo, Marquez e Dovizioso ci hanno regalato, facendoci, e cito Guido Meda, saltare sul divano.

Questi spettacoli sono in grado di attrarre pubblico e di essere utilizzati a vostro favore: essi rappresentano un argomento di comunicazione fortissimo, sono visibili e memorabili. Tutto ciò che è noioso o dall’esito scontato va fuggito come la peste.
Quindi non dimenticate di chiedere l’andamento della biglietteria della property sportiva che state acquistando: è il miglior indicatore dello stato di salute della manifestazione che state per appoggiare.

Inutile dire che l’esercizio va fatto su un periodo di almeno tre o cinque anni per capire il trend, un singolo anno non può essere sufficiente a causa di eventi contingenti quali la poggia, elezioni politiche, sciopero dei distributori di carburante e via dicendo (tutte eventualità queste che ho avuto il piacere di sperimentare in prima persona nel corso degli anni)

Se avete voglia di fare quattro chiacchiere sulle sponsorizzazioni sportive siamo sempre raggiungibili all’indirizzo info@rtrsports.com

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Riccardo Tafà
Riccardo Tafà
Riccardo nasce a Giulianova, si laurea in legge all’Università di Bologna e decide di fare altro, dopo un passaggio all’ ISFORP (istituto formazione relazioni pubbliche) di Milano si sposta in Inghilterra. Inizia la sua carriera lavorativa a Londra nelle PR, prima da MSP Communication e poi da Counsel Limited. Successivamente, seguendo la sua insana passione per lo sport, si trasferisce da SDC di Jean Paul Libert ed inizia a lavorare nelle due e nelle 4 ruote, siamo al 1991/1992. Segue un breve passaggio a Monaco, dove affianca il titolare di Pro COM, agenzia di sports marketing fondata da Nelson Piquet. Rientra in Italia e inizia ad operare in prima persona come RTR, prima studio di consulenza e poi società di marketing sportivo. 
Nel lontanissimo 2001 RTR vince il premio ESCA per la realizzazione del miglior progetto di MKTG sportivo in Italia nell’anno 2000. RTR tra l’altro ottiene il maggior punteggio tra tutte le categorie e rappresenta L’Italia nel Contest Europeo Esca. Da quel momento, RTR non parteciperà più ad altri premi nazionali o internazionali. Nel corso degli anni si toglie alcune soddisfazioni e ingoia un sacco di rospi. Ma è ancora qua, scrive in maniera disincantata e semplice, con l’obiettivo di dare consigli pratici (non richiesti) e spunti di riflessione.
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