In Calcio

Cicli, periodi e scadenze. A volerla spezzettare in tante piccole fasi, è così che possiamo definire la vita, tenendo a mente che ognuna di queste non è altro che l’alimento naturale nel percorso di un essere umano: l’esperienza. Ogni vissuto, persona o cosa con cui veniamo a contatto sono un piccolo mattoncino nella costruzione di quel disegno che ognuno di noi mette in piedi ogni giorno. Introduzione piuttosto fatalista e con un tratto volutamente malinconico per salutare chiunque di voi abbia letto o anche solo condiviso un mio articolo sul blog di RTR, dato che da Lunedì non sarà più la mia casa. Diverse sfide professionali attendono me e l’agenzia, con l’auguro reciproco di proseguire per il meglio in un contesto economico irto di tante difficoltà quanti stimoli.

Scesa la lacrimuccia, torniamo a quello che ci viene meglio ovvero parlare di sport e per inciso, questa volta facciamo volentieri un tuffo nel passato che ci tocca da vicino visto che in queste ultime righe vi racconteranno del glorioso club della nostra città: il Bologna Fc. Che ci frega a noi, direte voi? Beh, come tutti noi abbiamo studiato rivoluzioni industriale, scoperte dell’America etc etc.. a scuola , sappiate che c’è un secolo di storia anche per quel che riguarda uno degli sport più seguiti in assoluto. E il grande BFC ne fa sicuramente parte.

A riprova di quanto detto, è quello che mi è capitato di vedere pochi giorni fa quando, preso dallo sconforto per la pausa-nazionali del campionato, ho acceso comunque la tv su Sky Sport 1 in cerca di un approfondimento, una replica, un qualsiasi cosa che prevedesse un pallone che finisce in fondo ad una rete. Ho trovato di meglio: un’intero speciale di un’oretta scarsa sull’ultimo Bologna scudettato, risalente oramai a 40 anni fa. Bella squadra quel Bologna, non è un personale commento bensì il titolo del programma e non era affatto un’esagerazione. Si perché la formazione schierata all’epoca dal tecnico Bernardini, compì un’impresa senza precedenti. Certo, non era più la Squadra Che Tremare Il Mondo Fa degli anni 30-40 ma Nielsen, Haller, Pascutti, Negri, Janich uniti agli astri nascenti Bulgarelli e Fogli riportarono alla gloria i rossoblù nella stagione 63-64, conquistando il settimo e ultimo scudetto della società al termine di un campionato particolare. Quella, fu infatti l’unica stagione a girone unico in cui, per assegnare il titolo, fu necessario uno spareggio, dato l’arrivo a pari punti dei felsinei e dell’Inter di Herrera. I neroazzurri arrivarono a Roma sull’onda dell’entusiasmo per la Coppa Campioni appena conquistata ai danni del Real Madrid ma devastati dal punto fisico, condizione acuita dal caldo infernale del Giugno romano. Il Bologna invece aveva avuto più tempo per acclimatarsi grazie al provvidenziale ritiro a Fregene, voluto da una società che aveva appena perso il suo primo interprete: quel presidente Dall’Ara, numero uno bolognese da trent’anni e a cui tutt’ora è dedicato lo stadio dei “nostri”.

Le reti di Fogli e Nielsen diederò ai tifosi felsinei l’ultima vera grande gioia, o almeno, l’ultimo trofeo. Già perchè oggi i traguardi per cui lotta il Bfc sono ben diversi, l’obiettivo di ogni inizio anno è sempre la salvezza, meglio se positivamente “macchiata” da qualche colpaccio come a Torino con la Juve, a Milano contro Inter o Milan, a Roma o Napoli. Contro qualcuna delle sette sorelle, per intenderci. Ma badate bene, chi tifa questa squadra canta e la sostiene con il petto gonfio d’orgoglio per quello che è stato e per quello che rappresenta una maglia, e poco male se questi ricordi vivono ancora grazie ai racconti del papà o del nonno di turno oppure attraverso sgranate immagini in bianco e nero.

Perchè? Per la passione amici miei, quella che ognuno di noi mette in quello in cui crede con il cuore.

Questo è il tifo. Ed è per questo che il mio cuore sarà sempre rossoblù.

By Alberto Malaguti -RTR Sports Marketing
Nelle foto: la formazione Campione d'Italia 1963/64 e una veduta dello Stadio Dall'Ara - Fonte il Web

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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