In Marketing Sportivo, MotoGP

Arrivederci Motomondiale

Ci salutiamo anche per quest’anno. Te ne vai come un vecchio amico che si lascia alla fine delle vacanze estive, con la certezza di rivedersi, il dubbio di conoscersi già da troppo e un po’ di amaro in bocca. Stessa spiaggia, stesso mare, ma come la canzone vuole, occorre imporsi di non cambiare. Arrivederci Motomondiale, con le tue contraddizioni e le tue conferme, con l’inizio nella notte del deserto e la pioggia all’ultimo atto, con i tuoi spagnoli rampanti e i tuoi australiani fra poco latitanti.

Arrivederci Motomondiale. Anche tu, come tutti noi sei cresciuto. Ti ricordavamo sgomitante e funambolico mentre ora sei riflessivo e metodico, meno gas e più cervello. Perchè nelle moto, come nella vita, si vince ai punti. E allora le fiammate improvvise, i coup de theatre, le libere interpretazioni, meglio lasciarle agli altri. Ti capiamo, noi meglio di tutti.

Arrivederci Motomondiale. Finisci come una pizzata fra gli ex compagni delle medie, come una notte di capodanno, come un weekend in campeggio. Ti aspetti grandi cose, storie da raccontare, il meglio del meglio, perchè a tutti piacciono i finali con i fuochi d’artificio e i lunghi abbracci con il sole che sorge. Ma non è così, perchè Valencia e la sua lingua d’asfalto scivolosa come un sapone hanno il sapore malinconico e un po’ triste di una pacca sulla spalla e di un sorriso ammiccato. Come di chi vorrebbe dire di più ma è meglio di no, non si sa mai gli altri cosa potrebbero pensare. Arrivederci Motomondiale, come spesso succede, la parte più divertente è il viaggio.

Sei stato amaro, per qualcuno, Motomondiale, e non sbaglia chi dice che con gli anni ti sei inacidito e incaponito. A Valencia vince Pedrosa, sette vittorie sette nel campionato. Non gli bastano per scalzare dal trono un Lorenzo con riga e compasso, che ha corso il Mondiale del perfetto Geometra che manco all’ITC di San Lazzaro e che però poi ieri si è fatto buttare giù dalla moto per doppiare una CRT da 20 km/h in meno. Terzo Stoner, che ha mandato al diavolo tutto e tutti, tempo compreso, e che voleva per l’ultima ribalta almeno un raggio di sole e una corsa decente, mica la rincorsa delle minimoto saponate. Valentino decimo, neanche a parlarne, ultimo atto notarile di un divorzio, quello con Ducati, che non augurereste nemmeno al peggior nemico.

Arrivederci Motomondiale. Te lo riconosciamo: della tua gioventù hai certamente mantenuto l’ironia e il sarcasmo. Quelli indispensabili per fare arrivare secondo il buon Nakasuga-San, un collaudatore a cui è nata la seconda figlia cinque ore prima della gara. Si è piazzato meglio del pilota titolare, quel Ben Spies che proprio non ti andava giù, quest’anno.

E allora arrivederci. All’anno prossimo. Ti aspettiamo come da bambini si aspettano i nuovi album di figurine, con le nuove squadre e i nuovi campioni. Gente che va, gente che viene, gente che non torna. Potrebbe essere una fregatura, ma chi lo sa, in giorni così almeno non toglieteci la speranza, che non costa niente e che un po’ di caldo almeno lo fa.

Arrivederci Motomondiale. Sai, sembriamo cinici, tutti noi che parliamo da dietro uno schermo. Ma la verità è una sola. Ci manchi già.

By Emanuele Venturoli - RTR Sports Marketing
Nella foto: Pedrosa, Stoner, Nakasuga
Pictures from the web

 

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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