By Emanuele Venturoli| Posted June 8, 2017
| In Formula 1
By Emanuele Venturoli| Posted June 8, 2017
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GP Canada e F1: una storia lunga 50 anni
Di Massimiliano Mostes
Il Gran Premio del Canada è da sempre uno dei più emozionanti del circus iridato: un tracciato cittadino, stretto, ma con lunghi rettilinei che favoriscono i sorpassi. Gli ingredienti giusti per una gara mozzafiato.
Gran Premio del Canada: una lunga storia iniziata nel 1967
Per avvicinarci a questo evento vi propongo un rapido pit-stop al box della memoria, dal 1967, anno della prima edizione del GP canadese, fino ai giorni nostri.
Per cominciare un po’ di numeri: nelle 47 edizioni del GP canadese, il pilota che ha ottenuto più successi è Michael Schumacher a quota sette, seguito da Lewis Hamilton a cinque e dal brasiliano Nelson Piquet a tre. La scuderia più titolata è la McLaren, con tredici successi all’attivo, seconda la Ferrari a undici.
1967. Il Canadian Gran Prix sul circuito di Mosport
Gran Premio del Canada, Formula 1 Gran Premio del Canada, F1 Grand Prix Montreal
Tre diversi circuiti hanno avuto la titolazione di GP Canada: il primo fu l’affascinante ma pericoloso tracciato di Mosport. Una pista molto tecnica, immersa nel verde dell’Ontario, dura per piloti e vetture. Otto i GP Canada disputati a Mosport: il primo assoluto nel 1967, doppietta delle Brabham-Repco di Jack Brabham e Denis Hulme, uniche monoposto a pieni giri all’arrivo. L’ultima edizione è datata 1977, subito dopo il divorzio tra Niki Lauda ed Enzo Ferrari dopo il secondo titolo mondiale dell’austriaco. Al suo posto esordisce un pilota canadese che rimarrà nel cuore di tutti i ferraristi: Gilles Villeneuve.
1968-1970. Il Gran Premio del Canada a Mont Tremblant
Nel 68′ e nel 70′ il GP Canada si è disputato sul tracciato di Mont Tremblant, 40 km da Montreal. I piloti non gradivano il circuito sopratutto a causa della sede stradale troppo stretta e ricca di gibbosità, che costringeva ad autentici miracoli per rimanere in pista. Protagonista di ambedue le edizioni fu Jacky Ickx su Ferrari: nel 68′ il belga si rompe una gamba e uno zigomo in qualifica, dicendo addio al titolo mondiale, nel 70′ domina davanti all’altra Rossa di Clay Regazzoni, ma non basterà per raggiungere in classifica Jochen Rindt, deceduto a Monza due settimane prima, al quale verrà assegnato il titolo mondiale postumo.
1978. Gran Premio Montreal
Dal 1978 ad oggi si corre a Montreal, sul circuito nell’isola di Notre Dame. Un circuito cittadino atipico, non sempre amato dai piloti, non difficile a livello tecnico ma molto insidioso. All’uscita dell’ultima chicane si trova il “Muro dei Campioni“, che deve il suo nome ai tre campioni del mondo (Michael Schumacher, Damon Hill e Jacques Villeneuve) che nel 1999 terminarono la loro gara andando a “baciare” la scritta “Bienvenue en Quebéc” stampata su di esso.
La prima edizione è appannaggio di Gilles Villeneuve, al suo primo successo in F1, a un anno esatto dal suo esordio con la Ferrari. Nel 1980 il GP Canada si tinge di giallo: Didier Pironi su Ligier vince ma viene penalizzato di un minuto per partenza anticipata, retrocedendo terzo alle spalle delle Williams di Alan Jones e Carlos Reutemann, mentre la Ferrari conosce la sua peggiore qualifica di sempre, con Villeneuve in penultima fila e Scheckter non qualificato.
L’anno dopo siamo testimoni di una delle più grandi imprese di Gilles Villeneuve: dopo avere tamponato la March di Daly il canadese corre per alcuni giri con l’alettone anteriore piegato verso l’alto, sotto l’acqua, quasi alla cieca, finchè non salta via. Senza deportanza all’anteriore, Gilles conclude eroicamente terzo.
Nell’82’ la tragedia: Riccardo Paletti, pilota italiano su Osella, tampona al via il poleman Pironi, rimasto al palo per problemi tecnici. L’impatto è violentissimo, l’Osella prende fuoco e Riccardo muore subito dopo il ricovero in ospedale, a 24 anni.
Ayrton Senna e il Gran Premio di Canada
Nel 1990 un’altra squalifica per partenza anticipata: il ferrarista Berger, primo al traguardo, retrocede al quarto posto, vince Ayrton Senna. L’edizione del 1995 verrà ricordata per l’unica vittoria in carriera del francese Jean Alesi; la sua Ferrari nel giro d’onore rimane senza benzina. Sarà costretto a chiedere un passaggio a Schumacher per arrivare in tempo alla premiazione. Nel 1997 la gara dura 15 giri in meno: in un incidente nel tratto più guidato del circuito Olivier Panis riporta la frattura di entrambe le gambe, i commissari sono costretti a fermare i piloti con la bandiera rossa. Dieci anni dopo la BMW dello sfortunato Robert Kubica carambola sul muretto prima del tornantino e vola per diversi metri, disintegrandosi.
L’edizione 2011, caratterizzata dalla pioggia e vinta dalla McLaren di Jenson Button, è teatro della gara più lunga della storia della F1 (quasi cinque ore!), con sei ingressi della safety car (record) e con la velocità media più bassa di sempre (meno di 75 km/h, altro record).
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Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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Da più di 30 anni ci occupiamo di sponsorizzazioni sportive e di marketing sportivo. Siamo consulenti, nel senso che il nostro obiettivo è quello di massimizzare il vostro investimento, ma siamo anche un’agenzia che gestisce il progetto dall’inizio alla fine. Lo facciamo dal 1995 con passione e professionalità, seguendo tre principi che sono diventati cardine della nostra attività: indipendenza, verticalità e trasparenza.
Conosco e lavoro con Riccardo Tafà dal 1995, quando per la prima volta abbiamo collaborato insieme ad un progetto per il Team Williams di Formula 1. Da allora abbiamo sviluppato molti altri accordi. Dopo avere lasciato Williams per lavorare con Gerhard Berger alla scuderia Toro Rosso, mi sono rivolto nuovamente a Riccardo per trovare un fornitore di utensili per il team, e Riccardo ha risposto positivamente con un’introduzione ad USAG: la partnership fra USAG e Toro Rosso sarebbe poi durata ben cinque anni. Di recente ho assunto il ruolo di Group Commercial Director per la prestigiosa squadra Andretti Autosport e mi trovo nuovamente a lavorare con Riccardo su una quantità di interessanti progetti. Perchè dunque questa collaborazione dura da così tanto? È un uomo capace, conosce egregiamente il lato commerciale dello sport ed è onesto e affidabile. Riccardo Tafà è un uomo del fare, più che del parlare: in oltre 20 anni non ho mai avuto uno screzio con lui o con una delle aziende che mi ha presentato. Inoltre, ciascuna delle partnership ha generato un ROI notevole sia per lo sponsor che per la parte sportiva. Non riesco a pensare a nessuna migliore testimonianza di questa per descrivere il lavoro di Riccardo.
Jim Wright
Group Commercial Director
Da oltre 10 anni lavoriamo con RTR Sport, gli obiettivi e i programmi di collaborazione continuano a rinnovarsi e a crescere con grande soddisfazione da parte nostra. Personalmente considero RTR una squadra di grandi professionisti capitanata da Riccardo Tafà che considero abbia competenze eccezionali e una sviscerata passione per il proprio lavoro.
Lucio Cecchinello
Team Principal
Vorrei porre in rilievo che tra le qualità di RTR c’è la sua grande abilità nell’approcciarsi strategicamente allo scenario delle sponsorizzazioni, connessa ad un modo di fare appassionato, una enorme volontà di risolvere i problemi, e una robusta professionalità.
Gianluca Degliesposti
Executive Director Server&Storage EMEA
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