Tra cadute spettacolari e fuori pista rocamboleschi, la storia del motomondiale è punteggiata da episodi che hanno messo ko, almeno una volta, i suoi piloti. Dal recente infortunio di Jorge Lorenzo fino alle vicissitudini di Valentino Rossi, non sempre, purtroppo, gli incidenti si sono risolti con il ritorno in pista dei “centauri”. E’ ancora vivido il ricordo di Marco Simoncelli scomparso tragicamente durante il Gran Premio della Malesia nel novembre del 2011. Oppure si pensi a Daijiro Kato che perse la vita nel 2003 a seguito di un incidente nel GP di casa a Suzuka.
Piloti o Supermen?
Per fortuna l’amarezza causata da queste perdite è mitigata da grandi favole sportive. Come quella che ha visto protagonista Jorge Lorenzo nella settima tappa del motomondiale sul circuito di Assen in Olanda. Il pilota spagnolo si era fratturato la clavicola nelle libere del giovedì e, a seguito dell’operazione a Barcellona, è tornato in pista appena dodici ore dopo l’infortunio. Un record reso ancora più straordinario dal quinto posto ottenuto in gara.
A proposito di imprese sportive del genere, è impossibile non citare Loris Capirossi. Anno 2000, gran premio della Repubblica Ceca a Brno. Il pilota italiano corre tutta la gara con una mano rotta, arriva quinto ed, esausto, sviene nei box.
Tornando alla storia recente, l’attuale leader della MotoGP Daniel Pedrosa, è il pilota che vanta il maggior credito con la sorte. Nel 2008, al Sachsenring, nel gp di Germania, il pilota spagnolo si frattura l’indice della mano destro e si sloga una caviglia. A Losail, nel 2009, si rompe il radio. Nel 2010, a Motegi, è la volta della clavicola. Sono solo alcuni degli infortuni nella lunga lista di Pedrosa.
A fargli il paio, il compagno di squadra dell’anno scorso, Casey Stoner, in corsa per il titolo ed infortunatosi alla caviglia nel 2012.
Per finire, nel gruppo dei “grandi infortunati”, trova posto anche Valentino Rossi. Il pilota di Tavullia viene disarcionato dalla moto il 5 giugno del 2010 al Mugello. La caduta gli provoca la frattura esposta e scomposta del perone e della tibia e l’inizio di un periodo abbastanza buio nella sua parabola sportiva.
Redazione RTR
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