In Marketing Sportivo, MotoGP

Questo è un grande dilemma, è meglio fidarsi dell’istinto o esaminare i numeri? Scelgo i numeri, non mentono. Ancora prima dei dati il suggerimento principale è: scegliete qualcosa che diverte e coinvolge. Un soggetto sportivo esaltante ed amato dal pubblico, che lascia gli spettatori con la voglia fino alla prossima gara o alla settimana successiva.

Lo sport è intrattenimento e non ci si può permettere di associare un bene prezioso come il nostro marchio a uno spettacolo noioso.

Chi di noi è andato al cinema e, dopo aver sofferto un film indigeribile lo ha suggerito ai suoi amici? Nessuno, anzi è probabile che li abbia scoraggiati.  Se sei insoddisfatto, non solo non consigli alle persone ad andare, in realtà le sconsigli dal farlo perché fai il loro interesse. Succede anche con lo sport.

L’ultima cosa da fare è associarsi a uno spettacolo che non diverte, che non emoziona.

Purtroppo, uno dei miei sport preferiti in assoluto, la F1, sta attraversando una grande crisi in questo senso. Si è arrivati al  punto che alcuni dei piloti più importanti hanno apertamente dichiarato di annoiarsi addirittura in gara, e con queste premesse figuriamoci il pubblico a casa.

Ecco alcuni articoli che ho letto sulla F1 negli ultimi tempi, non sono le mie opinioni ma quelle dei protagonisti: Raikkonen, Verstappen, Hamilton, Ecclestone, Lauda etc. etc.

  • http://www.repubblica.it/sport/formulauno/2018/05/28/news/raikkonen_gp_monaco_che_noia-197570077/
  • https://www.sportface.it/formula-uno/f1-verstappen-sul-gp-australia-2018-che-noia-le-ferrari-son-state-solamente-fortunate/396165
  • https://www.gazzettadiparma.it/news/news/504002/alex-zanardi-la-f1-che-vorrei.html
  • https://www.huffingtonpost.it/francesco-mazzei/f1-gp-del-bahrain-formula-noia-no-grazie_a_23406453/
  • https://it.eurosport.com/formula-1/verstappen-gp-d-australia-molto-noioso-da-tifoso-avrei-spento-la-tv_sto6691173/story.shtml
  • https://it.eurosport.com/formula-1/ecclestone-troppa-sicurezza-hanno-tolto-il-divertimento.-halo-noioso-vetture-orribili_sto6695974/story.shtml
  • http://www.tuttosport.com/news/moto/motomondiale/moto-gp/2016/03/04-9142915/hamilton_duro_la_motogp_e_piu_spettacolare_della_f1_/
  • http://autosprint.corrieredellosport.it/news/formula1/2015/08/17-209535/lauda_oggi_la_motogp_pi_affascinante_della_f1/

 

Quali sono le caratteristiche che uno sport dovrebbe avere per essere un ottimo strumento per un’azienda?

  1. Coinvolgente e divertente
  2. Gli eventi non dovrebbero essere troppo lunghi; l’attenzione che il pubblico concede oggi è minore rispetto al passato.
  3. Internazionale (soprattutto se l’azienda opera in più di un paese).
  4. Ampia copertura televisiva (grande audience, alcuni o più eventi dovrebbero essere trasmessi dalla TV generalista e non esclusivamente dalle pay TV)
  5. Forte presenza sui social media
  6. Piattaforme digitali alternative per guardare lo spettacolo – Streaming
  7. Pulito (certe discipline sono meno colpite o non interessate dal doping)
  8. Sostenibile. Alcuni sport stanno implementando strategie per compensare l’impatto ambientale o stanno diventando elettrici. un esmpio qui http://www.kissmugello.com/it/

Queste sono le peculiarità da cercare quando si sceglie lo sport cui associarsi. Potrebbe essere qualsiasi sport se riusciamo a smarcare la maggior parte di questi punti. Dopo aver selezionato gli sport con queste caratteristiche i prossimi passi per operare la scelta sono legati ai valori della disciplina. Ci si può orientare su qualcosa che sia allineato con i valori del nostro marchio o al contrario scegliere qualcosa che ci aiuti a riposizionarlo.

Allo stesso tempo, dobbiamo pensare ai nostri obiettivi commerciali e di marketing.

Ultimo ma non meno importante arriva il budget

Dobbiamo assicurarci di avere un budget sufficiente per l’implementazione delle attività durante tutto l’anno. Comunicazione, promozione, concorsi tanto per nominare alcune macro aree, ma anch hospitality ed eventi per sfruttare al meglio il potenziale della partnership.

Infine, da impostare, tutti gli strumenti per misurare il ROI;  quelli sulla valorizzazione dei ritorni commerciali della visibilità possono invece esserci forniti da numerose società specializzate.

Bene, adesso hai selezionato uno sport accattivante e  con tutte le carte in regola.  Sei nella posizione giusta per organizzare il piano di sponsorizzazione per sfruttare al meglio tutte le opportunità offerte dal programma che la squadra ha costruito sulla base delle tue esigenze. Devi far si che in azienda tutti siano informati degli obiettivi e degli strumenti a disposizione per raggiungerli.

Devi scrivere un piano di sponsorizzazione.

Ogni azienda è diversa e ha esigenze diverse, i piani di sponsorizzazione sono sempre differenti ma se desiderate avere uno schema generale potete utilizzare questa tavola come base su cui costruire il vostro.

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Riccardo Tafà
Riccardo Tafà
Riccardo nasce a Giulianova, si laurea in legge all’Università di Bologna e decide di fare altro, dopo un passaggio all’ ISFORP (istituto formazione relazioni pubbliche) di Milano si sposta in Inghilterra. Inizia la sua carriera lavorativa a Londra nelle PR, prima da MSP Communication e poi da Counsel Limited. Successivamente, seguendo la sua insana passione per lo sport, si trasferisce da SDC di Jean Paul Libert ed inizia a lavorare nelle due e nelle 4 ruote, siamo al 1991/1992. Segue un breve passaggio a Monaco, dove affianca il titolare di Pro COM, agenzia di sports marketing fondata da Nelson Piquet. Rientra in Italia e inizia ad operare in prima persona come RTR, prima studio di consulenza e poi società di marketing sportivo. Nel lontanissimo 2001 RTR vince il premio ESCA per la realizzazione del miglior progetto di MKTG sportivo in Italia nell’anno 2000. RTR tra l’altro ottiene il maggior punteggio tra tutte le categorie e rappresenta L’Italia nel Contest Europeo Esca. Da quel momento, RTR non parteciperà più ad altri premi nazionali o internazionali. Nel corso degli anni si toglie alcune soddisfazioni e ingoia un sacco di rospi. Ma è ancora qua, scrive in maniera disincantata e semplice, con l’obiettivo di dare consigli pratici (non richiesti) e spunti di riflessione.
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