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Formula1 2017: Valtteri Bottas in Mercedes

Formula1 2017: Valtteri Bottas in Mercedes

Formula 1 2017: Valtteri Bottas in Mercedes

Sul passaggio di Valtteri Bottas in Mercedes è già stato prodotto in pochi giorni un quantitativo di narrativa degno del più prolifico degli scrittori russi. Il dibattito è ampio, sfaccettato e divertente, per cui non vedo perchè non accodarmi offrendo la mia personalissima opinione.

Senza girarci troppo attorno, l’approdo del finnico a Stoccarda era più o meno preventivato sin dal ritiro anticipato di Nico Rosberg. Con Vettel e Alonso blindati fino al 2018 e poche carte ancora giocabili sul tavolo, Mercedes aveva necessità di un driver di talento e già in qualche modo vicino all’ambiente della Stella a tre punte: le alternative, in sostanza, erano Wehrlein e -appunto- Bottas.

Al netto di tanti bizantinismi, in effetti, la questione è relativamente semplice. Il Gotha del colosso di Stoccarda non ha nè voglia nè interesse nel mettere un ragazzo di soli venti anni al posto di un Campione del Mondo, tanto meno se il compagno di squadra è Lewis Hamilton. A Mercedes occorre un pilota veloce da subito, affidabile e poco incline ai colpi di testa per colmare quel gap imprevisto lasciato da Nico al termine della stagione scorsa. Bottas, senza dubbio, è quel pilota e certamente non ha guastato alla trattativa il fatto che il suo manager e mentore fosse Toto Wolff.

In sostanza, Bottas in Mercedes con un contratto di un anno più un’opzione sul secondo in base al rendimento e Wehrlein a svernare in Sauber al fianco di Ericsson in attesa di orizzonti più luminosi. A completamento del quadro, Massa richiamato a gran voce in Williams per (ri)prendere il posto del finlandese accanto a Lance Stroll.

Questa è la vicenda, certamente buttata giù in maniera semplicistica ma, d’altronde, come diceva Confucio “la vita è in realtà una cosa molto semplice, che noi insistiamo a volere complicare“.

Poi ci sono le opinioni personali, e queste sono invece assolutamente non condivisibili.

È opinione di chi scrive, ad esempio, che sarebbe stato molto bello vedere un ragazzino come Wehrlein messo alla prova sul grande palcoscenico della Casa Madre. A questo, nella mia idea, servono le Academy, le Cantere e i programmi per i giovani piloti, con qualsiasi nome modaiolo li si voglia chiamare: a preparare i Campioni del futuro.

Intendiamoci: Bottas è un bel pilota, con un passato eccelso in categorie minori e che ha dimostrato di meritare la pagnotta con qualche bella gara in Williams. In questo 2017 farà bene, piglierà qualche pole e certamente lotterà per più di un podio. Tuttavia, con più di una probabilità non è uomo da scaldare i cuori o le passioni.

Per contro, Wehrlein alla Sauber, a meno di straordinari sconvolgimenti, si vedrà costretto ad una stagione più di neri che di bianchi che lo vedrà chiudere l’anno presumibilmente dietro i colleghi junior Ocon e Stroll ala guida di monoposto più performanti. Insomma, il sogno muore un po’ e temo rimanga solo il sonno.

Formula 1 2017 Piloti

Un po’ di amaro in bocca, sempre a livello personale, lo lascia anche il ritorno di Massa in Williams. Ritengo Felipe uno straordinario interprete di questo sport e come tutti gli appassionati mi sono unito al commosso saluto che il pubblico mondiale gli ha tributato alla fine di quest’anno, ma non amo i ritorni di fiamma.

Infine, paradossalmente, non posso che pensare che questo sia -pressochè interamente- un mercato di rimpiazzo in ottica del 2018. Un movimento di tessere piccole e di rattoppi un po’ alla bell’e meglio in attesa che si sblocchino i tasselli grossi e si scongelino le posizioni interessanti. Già, perchè questo potrebbe essere l’ultimo anno di Raikkonen e Alonso, ma anche l’ultimo anno di Vettel in Ferrari ( leggi anche: Sebastian Vettel is Really You?) e di Hamilton in Mercedes (se non l’ultimo anno di Hamilton in generale in F1). Insomma, se ci aggiungiamo il ritiro di Button e di Rosberg, stiamo parlando dei vincitori degli ultimi 12 Campionati del Mondo.

Formula1 2017 lineup: si guarda al prossimo anno?

Niente per cui gridare alla tragedia, ovvio, ma l’impressione è che ci sia più di uno che già guarda all’anno prossimo. Prima che questo debba ancora iniziare.

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Emanuele Venturoli
Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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