By Marco Pezzoni
Negli anni scorsi siamo stati abituati alle solite sparate di Bernie Ecclestone sul Gran Premio d’Italia a Monza (“Monza salterà dopo questa data”), salvo poi riuscire a trovare un accordo e proseguire con il tracciato brianzolo. Anche perché Monza è la Formula 1 e perdere Monza per la Formula 1 significherebbe perdere tantissimi tifosi italiani nel corso del weekend del Gran Premio d’Italia. E Monza è a tutti gli effetti l’ultimo dei circuiti storici del calendario e l’unico a non aver subito modifiche pesanti nel corso degli anni (è cambiata solo la prima variante), al contrario di Silverstone ed Hockenheim che hanno visto alterato il senso di marcia o addirittura dimezzato il tracciato originale.
Le parole di ieri del boss della Formula 1 “Monza bye bye dal 2016” hanno fatto correre un brivido lungo la schiena ai tifosi italiani che sui social si sono scatenati contro l’uscita di un altro circuito storico a favore di paesi dell’area caucasica dove ci sono sì tanti soldi ma non l’interesse della popolazione per la Formula 1 che da sport si sta trasformando in uno spettacolo per pochi eletti e per di più con soldi a palate da sborsare. Perdere Monza rappresenterebbe un colpo al cuore non indifferente per l’Italia che, dopo aver perso Imola negli anni passati, non si sentirebbe più rappresentata da alcun circuito nel Circus della Formula 1.
Non si sono fatte attendere le risposte di due personaggi molto influenti dello sport italiano, l’ex pilota e commentatore Rai Ivan Capelli e l’Assessore allo Sport della Regione Lombardia Antonio Rossi. Queste le parole di Ivan Capelli: “E’ fuori dubbio che Bernie Ecclestone ha fretta di stabilizzare i contratti in essere di Fom in vista della quotazione in borsa e per questo motivo le sue dichiarazioni non mi stupiscono. Il Gran Premio a Monza deve però rimanere una priorità per il nostro sistema. Non entro nel merito del precedente contratto tra FOM e Autodromo Nazionale Monza ma certamente è sempre possibile fare di meglio e trovare un accordo che risulti vantaggioso per le parti. Il nostro impegno è volto a scongiurare situazioni come queste: vogliamo rilanciare l’Autodromo Nazionale di Monza rendendo il circuito allettante per le grandi manifestazioni sportive e non. Ci vuole pragmatismo e determinazione e nulla deve essere lasciato al declino di oggi.
Se l’Autodromo Nazionale Monza torna ad essere “interessante”, gli accordi si chiudono con più facilità”. Queste invece le parole di Antonio Rossi: “Le dichiarazioni di Ecclestone sul GP di Monza sono preoccupanti, come assessore regionale chiedo l’intervento del Governo per aiutarci a tutelare il Gran Premio d’Italia, che ha scritto la storia sportiva della Formula Uno e che, soprattutto, muove un importante indotto economico e di posti di lavoro per il territorio”.
Nel caso di un addio del Circus al tracciato brianzolo, il Presidente della Ferrari Luca di Montezemolo aveva avanzato nelle scorse settimane la proposta di portare la Formula 1 sul tracciato toscano del Mugello, a pochi passi da Firenze. Queste le sue parole durante il weekend della MotoGP dello scorso 1 giugno: “All’Autodromo del Mugello ho la fortuna di avere una persona di qualità, Paolo Poli, che gestisce il più bel circuito d’Italia dove dobbiamo fare di tutto perché, oltre alla Motogp, si faccia presto anche la F1 , magari chiedendo al Presidente della regione un po’ di più di facilità per arrivarci, e quindi qualche infrastruttura più moderna”
Sarà davvero pronto come dice Montezemolo il Mugello per ospitare la Formula 1 o la premiata ditta Ecclestone-Tilke troverà ogni scusa per farci lavori pesanti e deturpare anche questo tracciato?
Comunque sia le boutade di Ecclestone su Monza sanno tanto di boutade politiche atte a trovare un accordo più vantaggioso con l’Autodromo Nazionale di Monza e continuare il rapporto con questo storico circuito. Nei prossimi mesi si saprà di più in merito all’eterna lotta tra il Circus della Formula 1 e il Tempio della Velocità (così viene definito l’autodromo brianzolo), l’unico circuito a vantare medie spaventose dell’ordine dei 250 km/h.
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