By Emanuele Venturoli| Posted July 29, 2013
| In Formula 1
By Emanuele Venturoli| Posted July 29, 2013
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F1: Ferrari, sogno di una notte di mezz’estate.
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Fa i capricci, Fernando Alonso, nel giorno del suo trentaduesimo compleanno. “Voglio una macchina come tutti gli altri”, strepita ai giornali di tutto il mondo, come il bimbo viziato delle fiabe che desidera ciò che non si può avere. E’ il giorno del suo trentaduesimo compleanno, ma anche il giorno dopo il quinto posto insoddisfacente del GP di Budapest e il giorno dopo che il suo manager è stato visto a colloquio con Horner nell’hospitality Red Bull. Non c’è dubbio: in casa Ferrari ci si aspettava un weekend diverso nell’Ungheria bollente in cui, in realtà, il bilancio è assai più tragico di quel che dice la classifica finale.
Il confine fra i capricci di un campione e lo sfogo amaro di chi vede -ancora- allontanarsi il titolo mondiale è labile, ed occorre sapere interpretare. Maranello non è competitiva, ma non solo. Ha problemi di staff, di piloti e di idee, ma non solo. Ha problemi di interpretazione del suo ruolo in questa stagione e all’interno del circus, ma non solo. Ciò che preoccupa, per usare un eufemismo, è che il problema è olistico, e che il passivo è ben più ampio della somma di tutti i suoi componenti proprio perchè tocca tutto e tutti.
L’Hungaroring doveva essere il fine settimana della riscossa per la squadra del Cavallino è invece si è trasformato nella dolorosa presa di coscienza di essere divenuti la quarta forza del Mondiale, dopo Red Bull, Mercedes e Lotus. La F138 va piano in qualifica e non ha passo gara la domenica: la prima non è una notizia, la seconda sì, poichè sulla lunga distanza Maranello ha sempre puntato tantissimo. Guidata da un pilota buono ma non siderale quale è Felipe Massa, la rossa è una vettura da metà classifica. E questa, piaccia o no, è la realtà.
La differenza l’ha sempre fatta Alonso, in termini di talento, aggressività e voglia, ma è pur vero che l’asturiano deve oggi confrontarsi con un gran numero di piloti solidi, brillanti e seduti sopra monoposto più performanti. Lo stesso Sebastian Vettel, da ragazzino velocissimo e imprudente quale era, è divenuto ora calcolatore astuto e deciso a non lasciare per strada punti preziosi.
Da mesi la Scuderia proclama sviluppi tecnici Gran Premio dopo Gran Premio che, alla prova dei fatti, sono deludenti sia nelle prestazioni che nel numero, tant’è vero che sulla pista ungherese la Ferrari è stata una delle vetture con meno innovazioni in griglia e pagando dazio, ad esempio, ad una Lotus che progredisce con costanza e che ora ha messo Raikkonen davanti ad Alonso nella classifica mondiale.
Sia chiaro, la situazione non è disperata e il Mondiale è ancora a portata di “zampata” per lo spagnolo, ma più che altro occorre che Maranello stili un progetto ben redatto su ciò che si deve fare l’anno prossimo, senza mezzi termini e senza indecisioni. Occorre definire con chiarezza quali saranno i punti di forza della vettura 2014 e lavorare per estremizzarli e chiarire alcuni aspetti importanti della conformazione del Team. Infine, ad Alonso occorrerà certamente uno scudiero efficace, capace di sottrarre punti agli avversari o di dare filo da torcere ai possibili avventori in gara, come ieri hanno fatto Webber e Grosjean.
La Ferrari, ieri, si aspettava un sogno di mezz’estate, un exploit grandioso con Alonso davanti a Vettel e una vettura di nuovo invincibile. Così non è stato, anzi, il risveglio è stato brusco e popolato dallo spettro di cattivi sogni. Ora il circus va in vacanza. E’ un momento per riflettere, per progettare e per leccarsi le ferite: il Belgio da ieri fa paura a molti.
By Emanuele Venturoli - RTR Sports Marketing
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Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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Da più di 30 anni ci occupiamo di sponsorizzazioni sportive e di marketing sportivo. Siamo consulenti, nel senso che il nostro obiettivo è quello di massimizzare il vostro investimento, ma siamo anche un’agenzia che gestisce il progetto dall’inizio alla fine. Lo facciamo dal 1995 con passione e professionalità, seguendo tre principi che sono diventati cardine della nostra attività: indipendenza, verticalità e trasparenza.
Conosco e lavoro con Riccardo Tafà dal 1995, quando per la prima volta abbiamo collaborato insieme ad un progetto per il Team Williams di Formula 1. Da allora abbiamo sviluppato molti altri accordi. Dopo avere lasciato Williams per lavorare con Gerhard Berger alla scuderia Toro Rosso, mi sono rivolto nuovamente a Riccardo per trovare un fornitore di utensili per il team, e Riccardo ha risposto positivamente con un’introduzione ad USAG: la partnership fra USAG e Toro Rosso sarebbe poi durata ben cinque anni. Di recente ho assunto il ruolo di Group Commercial Director per la prestigiosa squadra Andretti Autosport e mi trovo nuovamente a lavorare con Riccardo su una quantità di interessanti progetti. Perchè dunque questa collaborazione dura da così tanto? È un uomo capace, conosce egregiamente il lato commerciale dello sport ed è onesto e affidabile. Riccardo Tafà è un uomo del fare, più che del parlare: in oltre 20 anni non ho mai avuto uno screzio con lui o con una delle aziende che mi ha presentato. Inoltre, ciascuna delle partnership ha generato un ROI notevole sia per lo sponsor che per la parte sportiva. Non riesco a pensare a nessuna migliore testimonianza di questa per descrivere il lavoro di Riccardo.
Jim Wright
Group Commercial Director
Da oltre 10 anni lavoriamo con RTR Sport, gli obiettivi e i programmi di collaborazione continuano a rinnovarsi e a crescere con grande soddisfazione da parte nostra. Personalmente considero RTR una squadra di grandi professionisti capitanata da Riccardo Tafà che considero abbia competenze eccezionali e una sviscerata passione per il proprio lavoro.
Lucio Cecchinello
Team Principal
Vorrei porre in rilievo che tra le qualità di RTR c’è la sua grande abilità nell’approcciarsi strategicamente allo scenario delle sponsorizzazioni, connessa ad un modo di fare appassionato, una enorme volontà di risolvere i problemi, e una robusta professionalità.
Gianluca Degliesposti
Executive Director Server&Storage EMEA
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