E allora spegni la Tv, e anche questo mondiale è nel cassetto. Nel dimenticatoio, come ti dicevano nei pomeriggi d’oratorio. E’ domenica e fuori pioviggina e poi, voglio dire, che sarà mai, un mondiale perso per tre punti, abbiamo problemi peggiori, o no? Ieri, ad esempio, si andava pure a votare, fai tu.
Però, un po’ d’amaro in bocca c’è.
La corsa te la sei guardata rannicchiato sul tappeto, come da bambino, con il plaid addosso. Saranno scemenze, ma questa è una di quelle cose che fai da quanto, oddio, quindici anni? Se lo ricorda anche tua mamma di quando ti svegliavi di notte per vedere il Gran Premio d’Australia e chissenefrega dell’orario, vieni a letto che è tardi.
Dicono che la F1 è cambiata, è peggiorata, è tutto diverso. Troppi bottoni, troppa elettronica, troppa aerodinamica. Ma va là, è solo che noi siamo invecchiati e che già ci stan venendo le malinconie. E che quando ci chiedono cosa vogliamo fare da grandi abbiamo smesso di rispondere “il pilota“, ma solo per decenza. Perchè gare come quelle di ieri, fidatevi di me, non è che se ne vedono spesso. Mondiali come quello di quest’anno forse non se ne son mai visti.
In Brasile, ieri, quando Senna, quello piccolo e mica tanto bravo, tocca Vettel alla curva 4 e lo fa girar come fossi una bambola, allora lì dici “stai a vedere che la portiamo a casa noi“. Sorriso, ti metti comodo sul divano. Poi la rimonta, poi la pioggia, poi smette, poi a quell’altro che gli si rompe la radio e poi noi, ma a noi che macchina c’han dato che andiamo più piano che le Force India? Dai, dai Fernando, dai. Terzo, anzi, no, Massa lo fa passare, secondo. Stai buono che han sbagliato il pit stop quegli altri, però bestia se va forte ‘sto ragazzino. Nono, ottavo, settimo, sesto. Ci puoi credere che perdiamo di tre punti? Già, perdiamo di tre punti. Ma fai fatica pure ad arrabbiarti, con Sebastian, come fai? Bravo lui. Veloce, concentrato, spietato. Non lo tifi solo perchè la macchina non gliela fanno in provincia di Modena, ma ragazzi che pilota.
E allora spegni la Tv, e anche questo mondiale è nel cassetto. Peccato però, ci siam divertiti no? E mentre lo dici ti accorgi che ti mancherà, ti mancherà un sacco. Come a qualcuno manca il calcio, d’estate, o come quando finiscono i Mondiali e le piazze sono vuote.
Perchè, sia chiaro, io lo capisco che sono tempi brutti, orrendi, e che ci sono problemi più seri di un campionato di Formula 1. Ma proprio per questo, questi ragazzi che giocano a pallone o guidano una macchina, ti entrano nel cuore. Non dico che sia tutto quello che ci rimane, ma poco ci manca. Ti metti lì, li guardi sfrecciare o tirare in porta e per un attimo ti dimentichi di tutto. La Rossa fa un sorpasso e per quel secondo, quel brevissimo secondo, tutto è bello. Ci pensi, e hai passato più tempo con loro che con un sacco di altra gente, di altre questioni.
Mi vergogno ogni tanto quando dico tutto questo. Perchè bisogna arrivare alla fine del mese, perchè la crisi, le tasse, il cattivo tempo e tutti che ti dicono che va sempre, irrimediabilmente tutto male. Però lo sport è una bella medicina, una medicina sana, alla portata di tutti, ancora capace di strappare un sorriso, un’emozione, un urlo di gioia.
Sì, mi mancherà. Come mi manca da quindici anni, quando non c’è. Ed è bello così e non me ne vergogno. Bravi tutti. Si torna a casa.
By Emanuele Venturoli - RTR Sports Marketing Nelle foto: Alonso piange sul podio di Interlagos; Vettel festeggia con il Team Red Bull Racing Pictures from the web
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