Una delle prime verifiche da fare quando si avvia un programma di sponsorizzazione sportiva è la disponibilità delle categorie di prodotti che si intende sponsorizzare. categorie di prodotti.
La prima domanda a cui dovremmo rispondere è: cos’è una categoria di prodotti?
La risposta è molto semplice: la categoria di prodotto è una classe di prodotti con la stessa natura, lo stesso uso e lo stesso valore commerciale. Per rientrare nella categoria di prodotti, un articolo deve avere natura, uso e valore commerciale uguali o simili.
Al di sotto della categoria merceologica ci sono altre tre definizioni, che scendono più nel dettaglio: macroclassi merceologiche, classi merceologiche e sottoclassi merceologiche.
Prendendo come esempio i prodotti di consumo, avremmo:
Product category: cosmetics
Product macro-class: skin care
Product category: day cream
Merchandise sub-class: re-densifying for dry skin
Una breve storia delle sponsorizzazioni e delle categorie di prodotti
Il concetto di categoria merceologica nella sponsorizzazione sportiva è stato introdotto durante la preparazione dei Giochi Olimpici di Los Angeles del 1984.
In quell’occasione, il Comitato Olimpico decise di limitare la confusione sulle potenziali sponsorizzazioni e di limitare il numero di sponsor ufficiali dell’evento a 30, introducendo l’esclusività della categoria di prodotti.
Si è trattato di una rivoluzione per il mondo del marketing sportivo, che prima era un territorio ingombro di ostacoli. L’introduzione della categoria di prodotti è stata una grande vittoria anche per i partner e gli sponsor, che non hanno più dovuto lottare contro la concorrenza nella stessa arena di comunicazione.
Come è facile intuire l’esclusività della categoria di prodotti offerti alle aziende partner di un campionato, di una squadra o di un evento, soprattutto quando si ha la certezza di non avere aziende concorrenti, massimizzando così l’efficacia della sponsorizzazione.
Inoltre, tutto questo genera anche un inaspettato effetto a cascata: è improbabile che uno sponsor lasci lo spazio alla concorrenza e, piuttosto che perdere l’opportunità, è disposto a rinnovare la sponsorizzazione sportiva. sponsorizzazione sportiva contratto di sponsorizzazione sportiva per diversi anni, offrendo maggiori garanzie agli organizzatori. Questo è stato il caso di Coca-Cola, McDonald’s, VISA e altre aziende che per decenni sono state orgogliosamente al fianco delle bandiere dei principali eventi sportivi.
Dall’esclusività della categoria di prodotto al partner di categoria
Nel corso degli anni, la chiusura delle categorie di prodotto all’interno della stessa proprietà sportiva è diventata un asset talmente strategico da essere sempre più cristallizzato in vere e proprie categorie di sponsorizzazione.
Basta dare un’occhiata agli sponsor ufficiali del campionato di MotoGP (lo stesso vale per qualsiasi campionato importante) per vedere come la definizione di sponsor sia quella di incorporare la categoria di prodotto. Tissot è il cronometrista ufficiale, Michelin è il pneumatico ufficiale della classe MotoGP, BMW M è l’auto ufficiale, Singha è la birra ufficiale e DHL è lo spedizioniere ufficiale.
In questo caso, l’esclusività della categoria non è solo una garanzia per l’azienda sponsor, ma anche un efficace strumento di comunicazione che serve a riaffermare e rafforzare il prestigio dell’azienda e la supremazia della concorrenza.
Questo non vale solo per gli sponsor ufficiali di un campionato, ma anche per i fornitori, i partner e tutte le categorie di sponsorizzazione sportiva. Paradossalmente, una squadra, un evento o un campionato non possono avere infinite sponsorizzazioni: per ogni proprietà può esserci un solo sponsor per la categoria di prodotto.
Utilizzo delle categorie di prodotti
Uno dei documenti più preziosi forniti dai team alle agenzie sponsor è la disponibilità o meno delle categorie di prodotti in un determinato periodo.
Ogni team e organizzazione ha un file in cui elenca le categorie, le macroclassi libere e la durata degli accordi. È uno strumento utile per capire rapidamente gli interlocutori interni ed esterni, qual è la situazione attuale e quali sono le opportunità per il futuro. È inutile, ad esempio, proporre alla Juventus un altro partner nel settore assicurativo, finché c’è Allianz, o un produttore di caffè finché c’è Segafredo, o una casa automobilistica finché il logo Jeep rimane sulla maglia dei bianconeri.
Anche in queste argomentazioni si sostanzia il vero valore di un’agenzia di marketing sportivo o di sponsorizzazione: la capacità di comprendere le opportunità che di volta in volta si aprono per determinati marchi e aziende.
Certo, anche in questo caso il richiamo del fai-da-te è dietro l’angolo – ma il rischio è quello di perdere tempo e rischiare la credibilità, spendendo tempo e risorse solo per sbattere contro porte chiuse che rendono impossibile procedere. Questo è il caso di alcuni settori di prodotti in alcuni sport. Quasi tutti i team di Formula 1 e MotoGP hanno sponsor di bevande energetiche, ad esempio; quasi tutti i tornei di golf hanno partner di orologi di lusso e quasi tutte le gare di internet tech.
È quindi importante utilizzare l’esperienza di coloro che operano nel settore del marketing sportivo. marketing sportivo in grado di consigliare quali sono i marchi e le aziende che meglio si adattano a determinati sport o campionati (leggi di più su cos’è un’attivazione di sponsorizzazione). Se vuoi saperne di più sul marketing sportivo o sulla sponsorizzazione di una categoria di prodotti contatta info@rtrsports.com