“Ho ritrovato quel disegno in cui dormivi stesa al sole
dentro alla cesta delle robe inutili
che di buttar non ho mai avuto il cuore.
Ci si affeziona
e poi è tutto un ricordare le cose
meglio di com’erano davvero
di quando avevamo qualche anno di meno”
– Gazebo Penguins, Senza di te
Stringila forte e portala a casa, questa domenica.
Mettilà là, fra i ricordi più belli e fra le emozioni più grandi. E tienila stretta, chè la racconterai ai tuoi figli.
Chè gli racconterai di te, seduto sul tappeto la domenica mattina, mentre Sebastian urla a tutto il mondo “Mi senti? Mi senti? Grazie, grazie mille. Sì ragazzi, Forza Ferrari”. Brividi e pelle d’oca, nella prima domenica più lunga.
E gli racconterai di Valentino e delle due moto rosse, veloci come fulmini e forti come eroi mitologici, squarciare la notte del deserto di Losail. Gli racconterai dell’inno italiano che risuona per la seconda volta nelle orecchie e negli occhi del mondo. Mentre Spagna, Inghilterra, Germania stanno a guardare. E gli racconterai di come era bello, oggi, sentirsi italiani. E di come il mondo, oggi, ci guardasse dal basso in alto, dicendo: “sono tornati”.
Storie della domenica più bella, che è sport ma non solo sport. E’ una domenica d’Italia, per sentirci vicini, uniti, orgogliosi, ancora una volta. Maurizio Arrivabene e Gigi Dall’Igna, capitani coraggiosi e astuti, predicano la calma e i piedi per terra, ma plaudono ai cento, mille ragazzi che da Maranello e Borgo Panigale hanno saputo trovare il coraggio per la riscossa. Il petto che si gonfia come una vela, l’Emilia che nitrisce di cavallini rampanti e motori, i giornali rosa che si tingono di verde, bianco e rosso.
Non è solo sport, anzi, davvero, lo è molto poco. Abbiamo bisogno di tutto questo, non come oppio dei popoli ma per ricordarci oggi e sempre cosa siamo, cosa scorre in queste vene e in queste terre. Terre d’eccellenza, di creatività, di orgoglio e di conoscenza.
E’ la domenica più bella. E certo, magari non durerà per sempre, però la potremo raccontare.
Oggi, abbiamo vinto noi.