In Licenze

Quanto costa investire in un’operazione di licensing sportivo? Questa è una delle domande più frequenti che ci vengono poste quando si parla di licenze. È una curiosità legittima e una domanda che ha diverse risposte.

Iniziamo col dire che generalmente la remunerazione di un contratto di licenza è composta da due parti diverse, la garanzia minima e una parte variabile legata al volume delle vendite del prodotto concesso in licenza, nota anche come “royalties”.

Perché questa struttura contrattuale?

Perché questa struttura consente a entrambe le parti di ottenere grandi benefici da un’operazione di successo. Di fatto, con la firma del contratto di licenza, svilupperanno una vera e propria partnership con l’obiettivo di produrre un’operazione win-win.

Quali sono i vantaggi di una struttura di questo tipo?

Ne sottolineerò alcuni e lo farò man mano che mi verranno in mente. Innanzitutto la parte che concede il diritto di utilizzare il proprio marchio (il licenziante) ottiene un minimo garantito e, per questo motivo, può essere certa che la licenza verrà utilizzata. Questa somma forfettaria è una sorta di polizza assicurativa che copre il rischio che il licenziatario non vada avanti con il progetto, ma si limiti ad acquisire i diritti al solo scopo di togliere dal mercato l’opportunità che un concorrente possa puntare su di esso.

Il licenziatario dimostra il suo reale impegno pagando una certa somma di denaro, in modo da essere certo che la licenza andrà avanti a pieno ritmo.

Poiché parte della remunerazione è legata al volume delle vendite, il licenziatario può avere accesso a grandi progetti senza investire la maggior parte delle proprie risorse. Pertanto, il budget a disposizione sarà più che sufficiente per essere investito nello sviluppo del prodotto, nel marketing e nelle attività commerciali per spingere il prodotto.

D’altra parte, il licenziatario, che ovviamente sta rischiando il suo capitale, può essere certo che il licenziante sarà molto disponibile ad aiutarlo.
Poiché gran parte del suo fatturato è legato alle vendite, il licenziante sarà di grande aiuto nella gestione delle attività quotidiane e farà ogni sforzo possibile per aiutare con le approvazioni, le azioni promozionali e così via. Pertanto, il licenziante farà tutto il possibile per aiutare il licenziatario a sviluppare un’attività di successo.

Ora, la domanda dolente: Quanto costa?

La vera risposta è che non esiste un listino prezzi. Se volete acquistare i grandi nomi del mercato e siete in una categoria molto popolare e frequentata, ad esempio la moda, potete aspettarvi offerte a partire da 6 cifre. D’altra parte, se ci si trova in una nicchia, magari molto ricca ma non molto affollata, è probabile che si possa finire con una buon affare perché il licenziante riterrà che ci siano meno possibilità di sfruttare commercialmente un tale settore e sarà più conveniente per lui optare per un’alternativa.

I programmi di licenza sono popolari? Chi lo fa?

Le licenze sono estremamente popolari e nel 2017, secondo LIMA, il fatturato globale di beni e servizi su licenza ha generato 271,6 miliardi di dollari.

Sono migliaia le aziende che si occupano di licenze, collaborando con marchi come Walt Disney, Ferrari, Bentley, Ducati, Procter&Gamble, Pepsi Cola e molti altri. Se il settore gode di ottima salute, è chiaro che deve esserci qualcosa di buono, magari qualcosa che non avete mai considerato ma che vale la pena di approfondire.

Un ultimo suggerimento: è sempre consigliabile essere il motore del processo.

Detto questo, se avete interesse per le
licenze e nel motorsport
possiamo eseguire per voi tutti i controlli preliminari necessari e verificare l’investimento richiesto per la vostra categoria specifica. Parlatene o date un’occhiata alla pagina delle licenze. Siamo sempre raggiungibili all’indirizzo info@rtrsports.com

 

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Riccardo Tafà
Riccardo Tafà
Managing Director di RTR Sports, Riccardo si è laurea in giurisprudenza all'Università di Bologna. Inizia la sua carriera a Londra nelle relazioni pubbliche, poi si sposta nel settore delle due e quattro ruote. Si trasferisce brevemente a Monaco prima di tornare in Italia. Lì fonda RTR, prima una società di consulenza e poi un'azienda di marketing sportivo che, alla fine, trova una nuova e definitiva sede a Londra.
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