In Sponsorizzazioni Sportive

infortuni-sponsorizzazioniIl rischio infortunio va sempre considerato quando si pianifica una sponsorizzazione sportiva, infatti un atleta potrebbe sfortunatamente trovarsi nell’impossibilità di competere per alcune settimane, un’intera stagione o per un periodo più lungo.

Quando questo accade, l’impatto per lo sponsor può essere estremamente negativo, venendo a mancare l’attesa  visibilità in pista, in campo o in qualsiasi arena in cui ci si sarebbe dovuti esibire. Lo sponsor si trova quindi a non poter contare sul testimonial a cui si era affidato per esporre il proprio marchio, circostanza che può far deragliare la comunicazione connessa alla sponsorizzazione su cui si erano investite risorse importanti in termini di tempo e denaro.

Cosa possiamo fare per mitigare il rischio infortunio connesso alle sponsorizzazione di un atleta?

Assicurarci che la performance sportiva non sia il solo argomento

Molte delle più grandi star dello sport sono tanto influenti fuori dai campi e dalle piste quanto lo sono su di esse.
Quando si sponsorizza un atleta è bene, da un punto di vista commerciale e per mitigare il rischio infortunio, basare parte della comunicazione su attività al di fuori di quelle sportive.

E’ imperativo che il piano di comunicazione legato alla sponsorizzazione includa più di un nome o un logo su una maglia e utilizzi invece ogni via possibile per l’esposizione del marchio.

Si deve pensare ai media tradizionali, alle PR e anche a temi extrasportivi nell’utilizzo del testimonial, il tutto condito da un ampio utilizzo dei social che bilanceranno la mancanza di esposizione automatica.

Garantire lealtà e visibilità

Un vantaggio di questo approccio è che, nel caso si verifichi un infortunio (circostanza ben differente dallo scandalo o dal comportamento scorretto) l’atleta sponsorizzato non perde la sua reputazione e i fan (e coloro che si spera rispondano bene alla sponsorizzazione) continueranno a supportarli.

La popolarità e la reputazione possono essere uno strumento tanto potente quanto il successo sportivo. La sfida è garantire che le alternative che sono state predisposte abbiano più esposizione possibile. In questo caso è necessario prendere decisioni strategiche per garantirsi i migliori risultati.

Rischi e Vantaggi

Ovviamente, sponsorizzare un individuo piuttosto che un torneo o una squadra presenta più rischi – con le ultime due l’esposizione è garantita e con un atleta non è così – e c’è poco che si possa fare al riguardo.

L’atleta però e’ in grado di suscitare sentimenti più forti di quelli di una squadra o di un torneo, riuscendo a creare un legame emotivo tra brand e tifosi in tempi più rapidi.

Vale la pena correre il rischio? Si, se si pianificano le attività alternative da mettere in campo in caso di infortunio.

Assicurati di essere coperto

Come ci si può assicurare di poter utilizzare l’atleta in modo alternativo e ottenere un buon ROI evitando conflitti con il suo management? Il modo più semplice è far si che nell’accordo tra le parti sia garantita fin dall’inizio una serie di attività alternative in caso di infortunio.

E’ importante servirsi di esperti di sponsorizzazioni sportive che possono negoziare accordi e contratti,  consigliarti e guidarti in tutto il processo  soprattutto se non hai una grande esperienza nella gestione della parte legale di tali offerte.

RTR Sports Marketing ti può supportare in queste circostanze. Per curiosità o per saperne di più sulla sponsorizzazione sportiva, entra in contatto con noi oggi scrivendo a info@rtrsports.com

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Riccardo Tafà
Riccardo Tafà
Riccardo nasce a Giulianova, si laurea in legge all’Università di Bologna e decide di fare altro, dopo un passaggio all’ ISFORP (istituto formazione relazioni pubbliche) di Milano si sposta in Inghilterra. Inizia la sua carriera lavorativa a Londra nelle PR, prima da MSP Communication e poi da Counsel Limited. Successivamente, seguendo la sua insana passione per lo sport, si trasferisce da SDC di Jean Paul Libert ed inizia a lavorare nelle due e nelle 4 ruote, siamo al 1991/1992. Segue un breve passaggio a Monaco, dove affianca il titolare di Pro COM, agenzia di sports marketing fondata da Nelson Piquet. Rientra in Italia e inizia ad operare in prima persona come RTR, prima studio di consulenza e poi società di marketing sportivo. Nel lontanissimo 2001 RTR vince il premio ESCA per la realizzazione del miglior progetto di MKTG sportivo in Italia nell’anno 2000. RTR tra l’altro ottiene il maggior punteggio tra tutte le categorie e rappresenta L’Italia nel Contest Europeo Esca. Da quel momento, RTR non parteciperà più ad altri premi nazionali o internazionali. Nel corso degli anni si toglie alcune soddisfazioni e ingoia un sacco di rospi. Ma è ancora qua, scrive in maniera disincantata e semplice, con l’obiettivo di dare consigli pratici (non richiesti) e spunti di riflessione.
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