L’equivoco del Pass Paddock MotoGP. Perché non si può comprare e cosa c’è dietro le quinte.
Acquistare un Pass Paddock MotoGP?
Un equivoco piuttosto ricorrente, specie per chi non lavora nell’ambito della MotoGP, è quello del Pass Paddock MotoGP. Come entrare nei Paddock MotoGP, come avere i Pass per la MotoGP, dove acquistare un Pass MotoGP, a chi chiederlo e come fare ad ottenerlo sono alcuni dei tanti quesiti che ci vengono posti dai tifosi e dagli appassionati del Motomondiale desiderosi di vedere i loro Campioni da vicino. (per saperne di più MotoGP Vip Village cos’è)
Ci pare giusto fare chiarezza sull’uso e sulle finalità del Paddock Pass, uno strumento che è pensato per gli addetti ai lavori e non per i fan, e che in quanto tale ha limitazioni, regole e prerogative. A costo di sembrare banali, vogliamo cercare di rispondere alle domande più comuni e sciogliere alcuni dubbi frequenti, facendo chiarezza su alcuni aspetti spesso menzionati ma mai davvero approfonditi.
Cosa è il paddock MotoGP
Che cosa è un Pass Paddock MotoGP
A cosa serve il Pass Paddock
Dove (non) comprare il Pass Paddock e quanto costa
Uso del Pass Paddock
Come entrare nel Paddock MotoGP
Cosa è il Paddock MotoGP
Prima di capire come si fa ad entrarci, e a cosa serve il pass che porta il suo nome, è necessario fare chiarezza sul terminePaddock MotoGP. Innanzitutto, cosa è il Paddock della MotoGP?
Iniziamo con il dire che “Paddock” è un termine che il motorsport prende dal mondo dell’ippica: nell’universo dei cavalli il paddock è quel luogo recintato da una palizzata in cui -negli ippodromi- si sellano i cavalli e li si prepara alla corsa. Similmente, nel Motorsport, che di auto o motociclette si tratti, il paddock è quel luogo -anche qui spesso recintato- posizionato nel retro del circuito, in cui meccanici, tecnici e addetti ai lavori preparano tutto ciò che è necessario allo svolgimento della gara.
Il Paddock MotoGP insomma non è un camion, non è una struttura, non è un box, non è un garage, non è un’hospitality. È un luogo recintato all’interno del terreno del circuito e solitamente posizionato esattamente dietro alla palazzina dei box, all’interno del quale si trovano le sopramenzionate strutture (hospitality, camion tecnici, uffici di gara, ecc) e all’interno del quale vengono svolte le mansioni necessarie per lo svolgimento della gara.
Perchè è importante precisare tutto questo? Non per puntiglio, ma perchè quando ci si trova fra le mani il tanto agognato pass paddock, è necessario capire dove si possa e dove non si possa andare.
Che cosa è un Pass Paddock MotoGP
Il pass paddock MotoGP è solo uno dei tanti tipi di pass che sono prodotti dall’Organizzatore del Motomondiale (la Dorna) per consentire agli operatori, ai tecnici, ai media e via discorrendo di accedere ad aree a ingresso limitato. Esistono pass stampa, pass grid, pass road service e altri. Il Pass Paddock -che fisicamente consta di una targhetta di plastica rigida di circa 5,5 per 7,5 cm legata ad un cordino di tela- consente l’accesso appunto all’area del paddock, superando i controlli di sicurezza posti all’ingresso e all’uscita di questa zona. Come per altri tipi di pass, anche il pass paddock può essere permanente (ovvero valere per tutta la durata della stagione) o valido unicamente per un singolo Gran Premio.
Pass diversi si associano a funzioni diverse. La Dorna e l’IRTA, due dei massimi governing bodies del motomondiale, assegnano i pass con parsimonia ed in base alle diverse mansioni e necessità, distribuendoli fra squadre, property sportive, staff, agenzie e personale operativo.
Due pass paddock della stagione MotoGP 2017. A sinistra, quello permanente, a destra il pass Paddock per il Gran Premio del Mugello 2016.
A cosa serve il Pass Paddock?
Questa domanda rappresenta il primo grande nodo cruciale dell’equivoco sopra riportato. Il Pass Paddock è uno strumento di lavoro che, ad eccezione del pass permanente, solitamente viene utilizzato a favore degli sponsor delle squadre. Certo, con esso è possibile muoversi nella zona dei camion che affacciano sui box, delle hospitality e dei service truck ed è possibile effettivamente incontrare (sarebbe meglio dire “incrociare”) qualche pilota che a bordo dello scooter si trasferisce dal motorhome al garage. Tuttavia, chi si aspetta di potere entrare in tutte le MotoGPhospitality a sorseggiare un caffè o di vedere la gara da una posizione privilegiata, rimarrà irrimediabilmente deluso: dal paddock MotoGP la gara non si vede affatto (se non si è dotati di un apposito sticker “V” che vi da la possibilità di accedere alla tribuna Viewing Area) e non è possibile entrare nelle strutture dei team se sprovvisti del necessario “tag” di riconoscimento apposto sul cordino del pass.
Certo, il paddock rimane uno dei luoghi più affascinanti, magici e interessanti di tutto il weekend di Gran Premio. Meccanici e personale delle squadre si avvicendano con grande perizia avanti e indietro dai box e dalle hospitality, le troupe televisive dei più grandi network conducono speciali ed interviste, mentre i manager conducono incessanti riunioni per decidere il presente e il futuro dello sport. Se potere vedere il paddock in azione – un piccolo mondo itinerante e splendidamente funzionante alla stessa maniera in ogni angolo di mondo- è uno spettacolo emozionante e un privilegio per tutti gli appassionati, è anche vero che questo luogo non è affatto pensato per lo spettatore e per i non addetti ai lavori.
Non solo, come detto, non ci sono tribune o maxischermi, ma non ci sono coperture per il sole o per la pioggia e non ci sono luoghi in cui sostare o riposare.
Due “tag” per l’ingresso nelle hospitality dei Team. Nello specifico, quelle del Team Honda HRC e del Team LCR Honda.
Dove (non) comprare il Pass Paddock e quanto costa
Il secondo nodo da sciogliere è quello dell’acquisto del pass paddock. Mettiamo immediatamente un punto fermo e diciamo che i pass paddock non sono in vendita e neppure hanno un costo, in quanto sono intesi come strumento di lavoro che viene consegnato gratuitamente a chi ne abbisogna: team, giornalisti e fotografi (che possiedono il pass media) operatori, agenzie, tecnici e via discorrendo.
Su internet più di un sedicente venditore millanta di vendere i Paddock pass per i Gran Premi come Misano o Mugelloa cifre altissime, così come fuori dai cancelli degli autodromi i mai domi bagarini comprano e vendono pass paddock per fior di quattrini. Il nostro suggerimento, ovviamente, è quello di tenersi alla larga da questo genere di operazioni.
In sostanza: il pass paddock non si può comprare. Sono le organizzazioni (o le squadre) a fornirli agli sponsor e agli addetti ai lavori e a controllarne in maniera molto serrata l’uso e la regolarità. Accessi e uscite, permanenza e tragitti sono continuamente sorvegliati da un sistema centralizzato di controllo attivato ai vari “gate”, in cui personale autorizzato scansiona e controlla ogni titolo.
Uso del Pass Paddock
Uno dei rischi è quello di acquistare (per le già menzionate via traverse) pass che siano già stati “smarcati”, ovverosia che non passerebbero il controllo dei gate. Chiunque sia detentore di un pass di qualsiasi tipo è infatti obbligato ad obliterare in entrata ed in uscita dal paddock MotoGP il proprio titolo attraverso appositi scanner operati dal personale di pista. In questo modo, il sistema centrale che gestisce gli accessi sa bene quali pass (e quindi quali individui) sono dentro o fuori dal paddock. Chi per caso volesse cercare di rientrare con un pass che è considerato ancora “in” verrebbe fermato immediatamente dai servizi di sicurezza, e il pass verrebbe annullato per tutta la durata del Gran Premio.
Come entrare nel paddock?
A questo punto, ci si domanderà, come fare per vivere almeno una volta dall’interno le emozioni e il fascino di un Gran Premio? Proprio per queste necessità, l’Organizzazione e le agenzie come RTR Sports organizzano pacchetti di Hospitality MotoGP, fra cui il MotoGP VIP Village, che consentono l’accesso al paddock tramite pass. Chi sceglie questi programmi non solo può toccare con mano il fascino del dietro le quinte, ma può anche godere di tutti i servizi accessori che sono indispensabili per vivere al meglio un weekend di gara, come posti esclusivi in tribune riservate, una ottima selezione di food and wine e servizi della massima qualità.
Le stesse informazioni sono valide anche per la F1?
Si, in buona sostanza quello che avete appena letto si applica anche ai Pass Paddock F1. Si tratta di strumenti di lavoro non accessibili se non attraverso le squadre. Rivolgetevi ai rivenditori autorizzati o alla stessa F1 per acquistare i biglietti del Paddock Club.
Non correte il rischio di procurarvi in altra maniera Vip Pass Formula1 che potrebbero lasciarvi fuori dai cancelli.
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Emanuele Venturoli
Laureato in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica all'Università di Bologna, è da sempre appassionato di marketing, design e sport.
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In un’epoca in cui è possibile arrivare ovunque con un clic, è forte la tentazione di rivolgersi direttamente a team e proprietà per progetti di sponsorizzazione.
Così facendo siamo convinti di accorciare la catena del valore, risparmiando tempo e denaro. Tuttavia questi metodi DYI sono tutt’altro che esenti da rischi e quello che inizialmente sembra essere un vantaggio competitivo si trasforma presto in un problema difficilmente risolvibile. Ecco perché ci sono le agenzie. Ed è per questo che dovresti affidarti a noi per le tue sponsorizzazioni.
Le attivazioni sono il cuore pulsante
Le attivazioni sono il vero cuore della sponsorizzazione sportiva. Senza di esse, rimane solo un’adesivo vuoto su una moto, una macchina o una divisa e nessun contatto con il pubblico, nessun legame emozionale, nessun impatto sulla bottom line. E allora come si fa? Di certo non saranno i team o gli atleti ad aiutarvi a sfruttare la sponsorship e a farvi godere dei tanti diritti di marketing che avete pagato. Per tirare fuori il meglio da un progetto di marketing sportivo vi serve un’agenzia che sappia utilizzare la sponsorship per coinvolgere la fanbase sul web, per arrivare nei Centri Commerciali, per organizzare hospitality, per sviluppare possibilità di B2B e B2C e per portare i “vostri” atleti di fronte a milioni di potenziali consumatori.
Le informazioni giuste, la scelta giusta
Lo sport è una passione immensa e per i nostri colori del cuore saremmo disposti a fare di tutto. Ma il business è un affare diverso ed è importante prendere le migliori decisioni strategiche possibili basandosi su ricerche indipendenti, statistiche e dati affidabili. Un’agenzia di marketing sportivo e di sponsorizzazioni sportive come RTR ha un quadro obiettivo e a 360° dello scenario ed è in grado di dirvi cosa è davvero meglio per voi: quale sport, quale atleta, quale squadra. Questo perchè siamo in possesso di un gran numero di dati e informazioni su ascolti, segmentazione e attitudini. Perchè i numeri non mentono. Mai.
Misurazioni obiettive per un ritorno certo
Andreste mai dal concessionario che vi ha venduto l’auto per chiedere se la macchina della concorrenza è migliore? No, ovviamente. Quindi, come pensate di ottenere misurazioni certe dell’efficacia della vostra sponsorizzazione se non vi affidate a qualcuno di super partes? Noi di RTR collaboriamo da sempre con agenzie terze indipendenti che ci permettono di conoscere il ritorno di ogni esposizione del vostro marchio in TV e sui media. Inoltre, crediamo nel calcolo del ROI come misura ultima del vostro successo: così sappiamo dirvi per ogni centesimo speso quanti ne state guadagnando.
Risparmiate tempo e denaro
Quando ci si avvicina per la prima volta ad una sponsorizzazione o a un progetto di marketing sportivo è difficile conoscere immediatamente quali siano gli interlocutori corretti, quale il flow decisionale e quali le giuste tempistiche per ogni processo. Lo sport è un ambito d’azione molto specialistico e inserirsi efficacemente nei suoi percorsi può richiedere un sacco di tempo e quindi di denaro. Noi invece conosciamo referenti e ambiti d’azione e sappiamo con chi parlare, quando e in che modo. Così anche voi siete più efficaci.
Sedetevi, rilassatevi, ci pensiamo noi
Da più di 30 anni ci occupiamo di sponsorizzazioni sportive e di marketing sportivo. Siamo consulenti, nel senso che il nostro obiettivo è quello di massimizzare il vostro investimento, ma siamo anche un’agenzia che gestisce il progetto dall’inizio alla fine. Lo facciamo dal 1995 con passione e professionalità, seguendo tre principi che sono diventati cardine della nostra attività: indipendenza, verticalità e trasparenza.
Conosco e lavoro con Riccardo Tafà dal 1995, quando per la prima volta abbiamo collaborato insieme ad un progetto per il Team Williams di Formula 1. Da allora abbiamo sviluppato molti altri accordi. Dopo avere lasciato Williams per lavorare con Gerhard Berger alla scuderia Toro Rosso, mi sono rivolto nuovamente a Riccardo per trovare un fornitore di utensili per il team, e Riccardo ha risposto positivamente con un’introduzione ad USAG: la partnership fra USAG e Toro Rosso sarebbe poi durata ben cinque anni. Di recente ho assunto il ruolo di Group Commercial Director per la prestigiosa squadra Andretti Autosport e mi trovo nuovamente a lavorare con Riccardo su una quantità di interessanti progetti. Perchè dunque questa collaborazione dura da così tanto? È un uomo capace, conosce egregiamente il lato commerciale dello sport ed è onesto e affidabile. Riccardo Tafà è un uomo del fare, più che del parlare: in oltre 20 anni non ho mai avuto uno screzio con lui o con una delle aziende che mi ha presentato. Inoltre, ciascuna delle partnership ha generato un ROI notevole sia per lo sponsor che per la parte sportiva. Non riesco a pensare a nessuna migliore testimonianza di questa per descrivere il lavoro di Riccardo.
Jim Wright
Group Commercial Director
Da oltre 10 anni lavoriamo con RTR Sport, gli obiettivi e i programmi di collaborazione continuano a rinnovarsi e a crescere con grande soddisfazione da parte nostra. Personalmente considero RTR una squadra di grandi professionisti capitanata da Riccardo Tafà che considero abbia competenze eccezionali e una sviscerata passione per il proprio lavoro.
Lucio Cecchinello
Team Principal
Vorrei porre in rilievo che tra le qualità di RTR c’è la sua grande abilità nell’approcciarsi strategicamente allo scenario delle sponsorizzazioni, connessa ad un modo di fare appassionato, una enorme volontà di risolvere i problemi, e una robusta professionalità.
Gianluca Degliesposti
Executive Director Server&Storage EMEA
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