L’abbassatore MotoGP è un dispositivo meccanico che permette di regolare l’altezza della moto dal suolo, aumentandone il grip e le prestazioni in determinate fasi della gara.
Abbassatore MotoGP: la nascita
L’abbassatore MotoGP nasce nel 2019 quando Ducati -visti gli obblighi regolamentari che di fatto impediscono lo sviluppo elettronico dei prototipi- monta per la prima volta sulla sua GP19 un dispositivo meccanico che incide sulla sospensione posteriore consentendo di ridurre l’altezza dal suolo e aumentando la trazione.
Ducati pensa all’abbassatore inizialmente come dispositivo utile per la partenza delle gare: più bassa e compatta, con meno possibilità di impennamento, la motocicletta al via riesce a mettere a terra tutta la potenza e scatta con maggiore efficacia. Il meccanismo viene manualmente azionato dal pilota sulla griglia, tramite un comando posto vicino al manubrio. È un successo pressochè immediato: l’abbassatore, o holeshot, fa subito parlare molto di sè e viene giudicato conforme al regolamento MotoGP.
Successo dell’Holeshot ed evoluzioni successive
Sin da subito le opinioni sullo stratagemma introdotto da Borgo Panigale si dividono: chi vede nell’abbassatore l’ennesimo colpo di genio di un brand innovatore e chi invece lo reputa un inutile e non naturale orpello che aumenta i rischi e nulla aggiunge allo spettacolo. Mentre la discussione procede anche le altre case si dotano dello stesso sistema e contribuendone all’evoluzione.
Il naturale sviluppo dell’holeshot è quello di utilizzarlo non soltanto in partenza ma anche nelle fasi di gara in cui l’accelerazione è decisiva e la trazione più importante. Sempre azionato manualmente dal pilota, l’abbassatore fa così la sua comparsa anche nei rettilinei, dove è importante scatenare tutta la potenza del motore, ed in uscita dalle curve per evitare che la moto impenni verso l’alto.
A fine 2022 sempre Ducati porta in pista un altro abbassatore, questa volta collegato alla ruota anteriore. È l’ennesima innovazione che Borgo Panigale apporta al suo prototipo, dopo le tante ali aerodinamiche e il “cucchiaio” davanti alla ruota posteriore. Sono in tanti a lamentarsi dell’evoluzione della “Rossa” -giudicata troppo spregiudicata- e questa volta il regolamento dà ragione ai critici. Dal 2023 l’abbassatore anteriore, così come qualsiasi altro dispositivo che agisca sull’altezza della ruota davanti, o ride height device, viene vietato.
L’abbassatore oggi e il regolamento del 2027
L’abbassatore posteriore è oggi usato da tutti i team sulla griglia che, prima o dopo, hanno adottato l’idea portata da Ducati. Tuttavia, questi dispositivi sono destinati ad avere vita breve. Il nuovo regolamento MotoGP, che entrerà in vigore nel 2027, li vieta espressamente, nel tentativo di contenere i costi, aumentare la competitività e ridurre il gap che i prototipi hanno con le moto di tutti i giorni.
È una questione spinosa, quest’ultima, che vale la pena di sottolineare. È da decidersi se quello MotoGP è un campionato votato unicamente allo spettacolo o se è effettivamente il luogo di sviluppo più estremo, e il terreno ultimo della competizione tecnologica fra i vari manufacturers. Vi è giurisprudenza, anche fra i piloti: chi vorrebbe una battaglia più genuina e meno tecnologica e chi invece loda il concetto più puro di prototipo. Anche questa, insomma, è una decisione che andrà presa.