MotoGP: incidenti incredibili, recupero velocissimo. Cavalieri o supereroi?
I piloti del Motomondiale ci hanno abituato a imprese che sarebbero difficili da concepire anche per Stan Lee, il creatore dei supereroi Marvel, e la sua sconfinata immaginazione. Recuperi rapidissimi, incidenti che dovrebbero tenere fuori gioco qualsiasi profano per almeno tre mesi risolti in una notte, gare corse con polsi e caviglie rotte. L’elenco potrebbe continuare con piloti sottoposti a operazioni e convalescenti per poche ore e prestazioni in moto impensabili per i comuni mortali.
Le notizie flash che arrivano dal paddock proprio in queste ore riferiscono che il campione del mondo Marc Marquez potrebbe essere in pista questo weekend, dopo essersi sottoposto a un intervento chirurgico per sistemare una frattura all’omero solo due giorni fa. Lo spagnolo ha subito un terribile high side durante la gara di apertura del Campionato MotoGP a Jerez, il 19 luglio 2020. Se Marquez dovesse essere sulla griglia di partenza solo sette giorni dopo essersi letteralmente rotto un braccio in due, sarebbe sicuramente un evento da ricordare.
Il pilota della Repsol Honda è ora in attesa di essere considerato “idoneo a correre” dallo staff medico della Dorna, ma nel frattempo è già volato a Jerez dove si riunirà al suo Team, che ha deciso di non chiamare il collaudatore Honda Stefan Bradl.
In condizioni molto simili si trovano anche il Team LCR Honda e il Team Ecstar Suzuki, che sono attualmente in attesa di aggiornamenti sui loro piloti Cal Crutchlow e Alex Rins. Sia l’inglese che Rins hanno avuto un inizio di stagione molto difficile, con la rottura dello scafoide e una forte distorsione alla spalla. Non resta che aspettare e vedere, ma per il momento tutti e tre i piloti potrebbero indossare la tuta e salire su una moto per il GP dell’Andalusia di questo fine settimana.
La storia del MotoGP è costellata da così tanti episodi straordinari e incidenti risolti in modo così clamoroso che un elenco completo sarebbe troppo lungo da stilare. Lo scopo delle righe che seguono è quello di illustrare alcuni degli incidenti più famosi per sottolineare la forza d’animo e la corazza durissima di questi incredibili piloti-supereroi, ma soprattutto la loro enorme passione.
Loris Capirossi – Assen 2000
È la prima stagione del nuovo millennio e il pilota di Castel San Pietro corre il Gran Premio di Assen con la mano rotta a causa di una frattura subita al terzo e quarto metacarpo durante la sessione di riscaldamento poche ore prima della gara. Capirossi corre la gara e sfila sotto la bandiera a scacchi ottenendo il terzo posto. Dopo la premiazione, si reca in infermeria dove la sua mano viene completamente ingessata sotto lo sguardo incredulo dello staff medico.
Troy Bayliss – Donington Park 2007
Alla terza gara della stagione Superbike 2007, Bayliss è in testa a Gara 1 quando cade in una curva e vola sulla ghiaia. I medici dell’ospedale del Derbyshire gli diagnosticano subito una frattura al mignolo tale da richiedere una ricostruzione totale. Il ciclista chiede i tempi di recupero dopo l’operazione e la risposta non lo soddisfa: i tempi di degenza sono a suo avviso troppo lunghi. Non volendo abbandonare il campionato del mondo e interrompere la sua stagione agonistica, Bayliss prende la decisione più clamorosa: l’amputazione del dito.
Marc Marquez – Mugello 2013
La storia dice che tutti i piloti del mondo hanno sentito il proprio cuore balzare all’attacco del temibile rettilineo del circuito del Mugello. Con le moto che oggi raggiungono velocità di punta superiori ai 350 km orari, il lunghissimo rettilineo delle colline toscane è uno dei punti più veloci del Campionato Mondiale di Motociclismo. Nel 2013, Marc Marquez ne fa le spese: perde il controllo della sua Honda subito prima di partire e si schianta a terra a 340 km all’ora. È una caduta impressionante che lascia senza fiato molti spettatori, commentatori sportivi e operatori del settore. Per fortuna il ragazzo di Cervera si rialza, apparentemente illeso, e si dirige verso i box. Il giorno seguente correrà la gara con un enorme livido sulla mascella sotto il casco.
Valentino Rossi – Mugello 2010
Tra le vittime del Gran Premio d’Italia c’è anche il nove volte campione del mondo, Valentino Rossi. Nel 2010 il Dottore viene disarcionato dalla sua Yamaha e sparato in aria. L’incidente gli provoca la rottura della caviglia. Nonostante il recupero da record (solo 41 giorni), Rossi non riesce ad essere un concorrente preoccupante nel Campionato del Mondo di Motociclismo.
Qualche anno dopo, nell’agosto del 2017, la storia si ripete e Rossi si frattura nuovamente tibia e perone mentre si allena con una moto da corsa fuoristrada. Tre settimane dopo si iscrive al campionato di Aragon e ottiene un’ottima quinta posizione.
Jorge Lorenzo – Assen 2013
Un posto speciale tra gli exploit più sensazionali della storia della MotoGP spetta a Jorge Lorenzo nel 2013 in Olanda. Durante le FP2 del giovedì pomeriggio ad Assen Lorenzo tocca la linea bianca resa scivolosa dalla pioggia con la gomma posteriore della sua moto e perde immediatamente trazione, provocando un tremendo highside. Lo spagnolo finisce la sua caduta sulla spalla sinistra, che gli provoca una frattura completa della clavicola. Viene trasferito d’urgenza all’Ospedale Generale di Catalunya dove viene operato durante la notte. Dopo l’operazione, Lorenzo chiede quasi incredibilmente di essere riportato sul circuito di Assen dove corre la gara del sabato, ottenendo una sorprendente quinta posizione.
Barry Sheene – Daytona 1975
La leggenda motociclistica di Sheenedeve sicuramente molto alla sua capacità di riprendersi rapidamente da terribili incidenti, in un’epoca in cui i sistemi di sicurezza non erano così avanzati come oggi. È il 1975 e la gara si svolge a Daytona, negli Stati Uniti. Lo pneumatico posteriore della moto di Sheeneviene letteralmente polverizzato a 170 km all’ora e il pilota finisce accartocciato sul fondo della pista. Il referto medico suona come un dispaccio dal fronte: frattura del femore sinistro, frattura del radio e dell’ulna del braccio destro, fratture da compressione a 4 vertebre, 3 costole rotte e una serie infinita di terribili abrasioni. In seguito, il corridore disse alla stampa che aveva così tanta pelle staccata dalla schiena da poterci rivestire un divano. Aggiunse che gli avrebbero sparato sul posto se fosse stato un cavallo da corsa e non un uomo. Nonostante le ferite, Sheen impiegò meno di 50 giorni per tornare a guidare la sua moto.
Mick Doohan – Assen 1992
L’incidente motociclistico che ha maggiormente contribuito a portare la Clinica Mobile e il suo creatore, il Dr. Costa, sotto i riflettori internazionali è stato l’incidente di Mick Doohanad Assen nel 1992. Durante le sessioni di qualificazione del Gran Premio d’Olanda, il pilota australiano del Team HRC scivolò sulla pista e rimase intrappolato sotto la sua moto fino a schiantarsi contro gli alti cordoli che costeggiano la pista. Con la tibia e il perone frantumati, Doohan viene immediatamente operato. Dopo l’operazione si verificano gravi complicazioni che portano a una grave cancrena e alla terribile prospettiva dell’amputazione. Il dottor Costa preleva Doohan dall’ospedale e lo confina in una piccola clinica privata allestita in casa sua. Doohan riceve trattamenti al limite della fantascienza, tra cui l’applicazione di un gesso su entrambe le gambe per facilitare lo scambio di sangue tra gli arti e l’applicazione di un enorme tutore metallico per raddrizzare la gamba. Otto settimane di sacrifici per salvare la gamba di Doohan e permettergli di tornare in sella. Anche se alla fine Doohan perse il campionato mondiale per pochi punti, entrò inevitabilmente nella hall of fame.
Un piccolo, grande aiuto
Gli sportivi in generale e i piloti in particolare hanno dalla loro parte una fortissima forza di volontà che li aiuta a superare incredibili difficoltà. Oltre a questo, però, è onesto dire che il recupero dei piloti della MotoGP è supportato da strutture di livello mondiale che li assistono e li aiutano a raggiungere risultati sorprendenti. La Clinica Mobile, come già detto, è una di queste strutture. Questa clinica, che può a buon diritto essere inserita nell’elenco delle “eccellenze italiane”, ha caratteristiche, specificità e capacità operative che la rendono un’interessante opportunità di sponsorizzazione per le aziende che operano in settori legati alla salute e al benessere. Clicca su questo link.
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Picture by Scott Jones