A partire dal gran Premio di Baku in Azerbaijan 2023 (Circuito di Baku, 28-30 Aprile 2023), il sabato della Formula 1 cambia nuovamente volto, lasciando spazio a una giornata standalone in cui trovano posto Sprint Shootout e Sprint Race. La massima serie dell’automobilismo, per i sei appuntamenti “sprint” previsti nel corso della stagione, arriva dunque con un formato rivoluzionario, che già fa discutere e divide il pubblico e gli appassionati.
Formula 1 Sprint Shootout Qualifying: le qualifiche della sprint race
La grande novità introdotta dal Circus sta appunto nella Sprint Shootout Qualifying, una mini qualifica dedicata a decidere la griglia di partenza della gara sprint. La qualifica della Sprint Shootout si svolgerà nella mattinata del sabato, seguendo la logica tripartita della qualifica tradizionale, sebbene con tempi più ridotti: la SQ1 durerà 12 minuti, la SQ2 durerà invece 10 minuti, mentre la SQ3 (l’ultima fase) durerà 8 minuti. A livello di gomme, tutte le squadre dovranno utilizzare tre set di gomme nuove per le tre fasi, mescola media per SQ1 e SQ2 e mescola morbida per le SQ3.
La Sprint Shootout servirà unicamente a determinare la griglia di partenza della gara di 100 chilometri che si disputerà nel pomeriggio del sabato stesso. L’intenzione – evidente – degli organizzatori è quella di rendere in questo modo il sabato “sprint” una giornata a sè, fruibile indipendentemente dal resto del weekend.
A tal proposito non sono mancate le discussioni sulle penalità -sia quelle da scontare che quelle eventualmente accumulate durante Sprint Race e Sprint Shootout. Al momento le principali disposizioni sono le seguenti:
- Le infrazioni commesse durante la Qualifica del venerdì o durante le prove libere verranno scontate durante la Gara della Domenica, e non durante la Sprint race
- Le infrazioni commesse durante la Shootout Sprint Qualifying verranno scontate durante la Sprint Race
- Il non rispetto delle regole del Parc Ferme obbligheranno ad una partenza dalla pit lane sia durante la Gara che durante la Sprint Race
- Penalità di Power Unit verranno scontate unicamente durante la gara della domenica (a meno che non rientrino in infrazioni di Parc Ferme)
Formula 1 Sprint Race: punteggio, calendario e gestione dopo la Sprint Shootout
Il punteggio della Sprint Race non cambia con l’introduzione della Sprint Shootout. I punti vengono assegnati per i primi 8 qualificati e sono equivalenti al posizionamento: 8 punti al primo classificato, 7 al secondo classificato, 6 al terzo classificato e così via.
Confermati al momento, insieme al weekend di Baku, gli altri appuntamenti “sprint” della stagione di Formula 1 2023:
April 29 |
Azerbaijan GP |
July 1 |
Austrian GP |
July 29 |
Belgian GP |
October 7 |
Qatar GP |
October 21 |
US GP |
November 4 |
Sao Paulo GP |
Un comunicato ufficiale rilasciato in data 25 Aprile dal combinato FIA / Formula 1 afferma che “In seguito alla discussione tenutasi a febbraio in seno alla F1 Commission, la FIA, la Formula 1 e tutti i team si sono posti l’obiettivo di studiare come migliorare il formato Sprint per aumentare il livello di intensità in pista durante il weekend, facendo sì che il maggior numero possibile di sessioni si traducesse in un risultato sportivo competitivo. A seguito di questo mandato, i comitati consultivi dello sport e le principali parti interessate della Formula 1 hanno presentato una serie di raccomandazioni che mirano a un formato Sprint che esista separatamente all’interno di un weekend di Gran Premio e che non faccia sì che la Sprint determini la griglia di partenza dell’evento principale della domenica, offrendo più “rischio” attraverso una riduzione dei tempi di prova e fornendo un maggiore incentivo ai piloti a correre duramente il sabato. Tutte le parti interessate sono convinte che ciò aumenterà lo spettacolo dei weekend Sprint e migliorerà l’azione in pista per gli appassionati di tutto il mondo”.
Sprint Race e Sprint Shootout: come cambia la Formula 1
Come prevedibile, l’introduzione della Sprint Shootout e questo progressivo allontanamento del sabato “Sprint” dal resto del weekend di gara “tradizionale” hanno fatto alzare più di un sopracciglio. Se da un lato è certo che lo spettacolo va aumentando -due qualifiche e due gare sono un menu appetitoso per i tre giorni in pista di un appassionato – alcuni temi importanti meritano un successivo approfondimento.
Il primo è il ruolo delle prove libere, uno strumento importantissimo per i piloti e per le scuderie. Le prove libere sono un momento di crescita decisivo specialmente per coloro che debbono recuperare il terreno perso o che sono più indietro con lo sviluppo e la preparazione. In tal senso la riduzione del tempo in pista non competitivo -specie da quando test privati e prove su pista indipendenti sono vietati- è un duro colpo per il midfield e i piloti più giovani, che sempre più spesso devono contare su simulatori e gallerie del vento, sperando che siano sufficienti.
Altresì, c’è da pensare al benessere e allo stato di forma di square e piloti, ora costretti ad uno sforzo ulteriore sia a livello fisico che emotivo. Le energie necessarie per affrontare gare e qualifiche, benchè più corte, non sono paragonabili infatti a quello delle prove libere. Un simile dibattito è stato aperto -con le medesime perplessità- anche in MotoGP, dove l’organizzatore Dorna ha affiancato una Sprint Race a ciascun Gran Premio, di fatto raddoppiando il numero di partenze (e qualcuno direbbe anche il rischio collegato ad esse) per ogni weekend.
Ora, sarebbe difficile e anche errato dare giudizi prima che la gara dell’Azerbaijan abbia inizio. La Formula 1 sta cambiando e in più occasioni si sono visti i risvolti positivi della medaglia: un pubblico più giovane e più numeroso, nuovi mercati conquistati e una nuova età dell’oro per la massima serie delle ruote scoperte. Chiaramente, è impossibile cambiare rimanendo uguali e non deve stupire che Domenicali e il management del Circus siano disposti ad essere radicali anche sulle questioni più radicali di questo sport.
Dove stia il limite che ancora separa l’elite dell’automobilismo da un super prodotto mediatico in cui l’elemento sportivo non è più centrale è il vero tema della questione. Sul resto, come è giusto che sia, parlerà la pista, anche se c’è già chi giura che i primi alla bandiera a scacchi saranno sempre gli stessi, sprint o no.