Considerato uno dei più grandi piloti nella storia della Formula 1, Alain Prost con i suoi 4 titoli mondiali è stato protagonista di alcune delle più elettrizzanti rivalità negli anni ’80 e ’90. Indimenticabili i duelli con Lauda, Mansell e Senna che hanno scritto alcune delle pagine più emozionanti delle corse.
Gli esordi nelle formule minori
Nato nel 1955 in Francia, Prost iniziò la carriera sui kart all’età di 14 anni, nel 1973 vince sia il campionato francese Junior che il Mondiale Junior mentre nel 1974 è campione francese della categoria Elite. Passato alle monoposto nel 1976 vince subito il campionato di formula Renault imponendosi in tutte le gare a parte una. Il 1978 vede Prost gareggiare in Formula 3 e nel 1979 vince sia il campionato francese che quello europeo. Il suo talento è cristallino tanto che Jackie Stewart lo definisce “il nuovo Jacky Ickx“. Nel 1980 arriva l’esordio in F1 con la McLaren, subito Prost inizia ad andare a punti, la poca competitività dell’auto però gli fa accettare un’offerta di Renault dove arriva nel 1981. E’l’anno della consacrazione e conquista il primo successo in carriera che gli vale il soprannome di “Piccolo Napoleone“. La stagione si chiude con altre due vittorie ed un quinto posto nella classifica finale. Nel 1982 e nel 1983 Prost conferma di essere una stella di prima grandezza e sempre con la Renault vince un totale di sei gran Prixs che lo collocano rispettivamente al quarto e secondo posto nel mondiale.
La grande occasione in McLaren e il dualismo con Lauda. Prost Campione del Mondo su McLaren nel 1985 e 1986
Nel 1984 Prost torna in McLaren e dà vita ad un’epica sfida con Niki Lauda. L’austriaco vince in extremis il titolo per mezzo punto. Nel ’85 i ruoli si invertono, i numerosi problemi di affidabilità che colpiscono Lauda spianano la strada al primo Mondiale di Prost. Un dualismo fatto di grandissimo rispetto reciproco, come sottolineò lo stesso Lauda: “È il pilota più completo che abbia mai incontrato”. Le stagioni successive vedono Prost confermarsi campione nel 1986 e arrivare quarto nel 1987.
La leggendaria rivalità con Senna. Prost Campione del Mondo su McLaren nel 1989
Quando nel 1988 la McLaren ingaggia Ayrton Senna, inizia una delle più appassionanti rivalità nella storia della F1. I due campioni sono agli antipodi per stile ed approccio alle gare, che entrambi affrontavano con il coltello tra i denti. Il primo round va a Senna che vince il Campionato Mondiale di F1 nel 1988. Il duello tra le due star del volante raggiunge l’apice nel GP del Giappone 1989, quando un contatto deliberato consegnò il titolo a Prost. Nonostante liti furibonde, Senna ammise: “Ci spingevamo a dare il massimo”. Quello stesso anno Prost decide di cambiare aria e abbandona la scuderia di Woking.
L’esperienza in Ferrari e il discusso licenziamento
Nel 1990 Prost accetta la sfida Ferrari, si forma la coppia stellare Mansell – Prost. Alain riesce a vincere 5 gare e ad arrivare secondo in campionato ma il rapporto con la scuderia di Maranello è meno solido di quello che i risultati farebbero pensare. L’apice si raggiunge a fine 1991 quando Prost, al volante di una macchina poco performante, viene allontanato dalla Ferrari a causa di una dichiarazione in cui paragonava la rossa di Maranello ad un camion, licenziamento inevitabile da parte dell’allora DS Cesare Fiorio. Prost si ritrovò fuori dalla F1 nonostante fosse nel pieno della carriera, un passaggio che gli costò un sabbatico di un anno nel 1992, trascorso tra test della Ligier F1 e commenti in TV per TF1.
Prost Campione del Mondo su Williams nel 1993
Dopo questa parentesi torna nel 1993 alla sua vera passione, vincendo il quarto titolo mondiale con la Williams e si ritira in maniera definitiva come pilota di Formula 1.
Record e stile di guida inconfondibile
Con 51 vittorie, 106 podi e 4 Titoli mondiali con due team diversi Prost detiene diversi record. Il suo stile fluido ed efficace tra le curve gli valse il soprannome di “Professore”. Studiava a fondo setup, gomme e traiettorie prima di ogni gara in un periodo in cui si lasciava ancora molto spazio ad estro ed improvvisazione. Mentre Senna, forse più talentuoso e istintivo, guidava col cuore lui minimizzava gli errori. Ron Dennis, boss McLaren, disse: “La loro combinazione di talento ci rese imbattibili”.
La scommessa della scuderia Prost Grand Prix
Da pilota a team manager il passo è breve e Prost decise di imbarcarsi in una nuova avventura, Rileva la Ligier a cui cambia immediatamente nome ed ecco la Prost Grand Prix, che esordisce in F1 nel 1997. Un progetto ambizioso, con circa 100 milioni di budget annuo. Nonostante alcuni podi, e piloti di talento come Truli, Panis, Alesi, Heidfeld tanto per citarne alcuni, mancarono le vittorie. Prost Dovette vendere la squadra nel 2001, ma senza rimpianti: “È stata una splendida avventura imprenditoriale”.
La parentesi delle gare su ghiaccio
Oltre alla Formula 1, Prost ha sempre amato la guida, una delle sue passioni le gare su ghiaccio. La sfida di dominare potenti vetture da corsa su circuiti dal grip inesistente rappresentava per lui un nuovo banco di prova.
Nel 2003 partecipa quindi al campionato Andros Trophy, ed è secondo dietro Yvan Muller, è terzo l’anno successivo ed ancora secondo nel 2005. Il 2006 vede Prost ancora sul gradino più basso del podio della classifica finale e finalmente nel 2007 Alain diventa campione della serie ripetendosi ancora nel 2008. Dopo una stringa di secondi posti negli anni successivi 2009, 2010 e 2011 nel 2012 vince per la terza volta la categoria.
La sua capacità di adattamento e la guida morbida gli permisero di primeggiare anche in condizioni di scarsa aderenza grazie alla sensibilità di guida tipica dei campioni. Per Prost questa digressione rappresentò una intrigante sfida, Il contesto era profondamente diverso da quello delle monoposto ma vi trovò stimoli nuovi. Un’ulteriore dimostrazione della sua versatilità di pilota anche al di fuori del circus della Formula 1.
Il contributo di Prost allo sviluppo tecnologico in F1
Oltre al talento di pilota, un aspetto spesso sottovalutato di Prost è il suo apporto all’innovazione tecnologica in F1. Fin dagli esordi, grazie alla sua mentalità scientifica, collaborò attivamente con gli ingegneri per migliorare vetture e strategie. La sua capacità di dare feedback precisi permetteva di affinare soluzioni rivoluzionarie per l’epoca, come l’elettronica e l’aerodinamica. Prost capiva l’importanza di curare ogni dettaglio: dal bilanciamento dei pesi al consumo di carburante. Un perfezionismo che consentì alla McLaren di dominare gli anni ’80. Anche in Ferrari diede input decisivi per evolvere la macchina che nel 1990 gli permise di cogliere il secondo posto nella classifica finale del campionato
Il rapporto complesso con i media
Nonostante l’indiscusso talento, Prost ebbe spesso un rapporto controverso con la stampa. La sua freddezza e razionalità mal si conciliavano con le aspettative di un campione passionale. Soprattutto in confronto alla maggiore istintività di Senna. Tuttavia col tempo è emersa la profondità del personaggio. Prost anteponeva la concretezza ai proclami roboanti. Credeva nel lavoro certosino, non nelle parole. Un profilo che collima con lo stereotipo francese: geniale, metodico, poco incline all’estemporaneità. Una diversità di approccio che a volte è stata fraintesa.
Vita privata e passioni
Sposato due volte e padre di quattro figli, Prost ha sempre protetto la sua vita privata dai riflettori. Appassionato di tennis, sci e vela, dopo il ritiro ha coltivato queste passioni lontano dai circuiti.
Nonostante la fama da playboy quando era pilota, lontano dalle piste si è dedicato soprattutto alla famiglia, lontano da gossip e mondanità. Una scelta di discrezione che traspare dalle sue parole: “Sono un padre di famiglia, questo conta più di ogni vittoria“.
Conclusioni
Alain Prost rimarrà alla storia non solo per i 4 Mondiali ma anche per la sua meticolosità nel preparare vettura e gara e per l’approccio scientifico al volante. Un personaggio che, a discapito di questo approccio misurato, ha sempre trovato la forza di dare il meglio quando impegnato allo stremo contro avversari come Lauda, Mansell e Senna. Una forza d’animo ed una feroce competitività che forse male si sposano col soprannome di “Professore”
In conclusione, la carriera di Prost è stata eccezionale sia per i risultati sportivi che per l’approccio innovativo. La sua eredità va oltre i numeri: è un modello di grande capacità tecnica, razionalità e lungimiranza. Un campione che ha saputo vincere in pista e reinventarsi con successo fuori dalla F1.